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Basso: suonare una Ballad Rock
Basso: suonare una Ballad Rock
di [user #49785] - pubblicato il

Per capire come affrontare la linea di basso di una Ballad Rock, ci siamo ispirati alle sonorità di band gigantesche come Cream, Led Zeppelin, Whitesnake e Mr. Big. In queste band, dove normalmente le chitarre fanno la parte del leone, nelle ballad succede che, invece, i chitarristi scelgano soluzioni più morbide: strumming acustici o arpeggi clean. In questo modo, lo spazio sonoro ed esecutivo a disposizione del basso è molto più ampio.


Poco tempo fa abbiamo avuto modo di testare il Micro Vr Ampeg con il suo cabinet SVT 210 AV: uno stack moderno e compatto che porta con sé la lunga e gloriosa tradizione del suono Rock. Non esiste un filone del Rock in cui Ampeg non abbia contribuito a scolpire il suono di basso in maniera incisiva: dal punk all’alternative, passando per il metal, l’hard rock e il blues più duro.

Così, il suono di questa testata, ci ha ispirato a calarci nei classici del rock e a scrivere un paio di lezioni che ci permettessero di esplorare timbri e tecniche legati a generi diversi e iconici del bassismo Rock
Abbiamo scelto di comporre due linee di basso: la prima che si ispirasse a una classica Ballad Rock e hard rock; la seconda a un pezzo Punk.
 
Basso: suonare una Ballad Rock

In questa prima lezione affronteremo la ballad rock, ispirandoci alle sonorità classiche di band gigantesche: dai Cream ai Led Zeppelin, arrivando a Whitesnake e passando per i Mr. Big. In questi generi, dove normalmente le chitarre fanno la parte del leone, nelle ballad succede che invece i chitarristi scelgano soluzioni più morbide: strumming acustici o arpeggi clean. In questo modo lo spazio sonoro ed esecutivo a disposizione del basso è molto più ampio.
Così abbiamo potuto optare per timbro dal sapore vintage, leggermente saturo ma rotondo, con un importante taglio delle frequenze alte, bilanciate da un significativo boost delle medie, per non perdere la presenza nel mix. Un suono importante e grosso che si prende fieramente tutto lo spazio a disposizione.



Alcune indicazioni esecutive: la mano destra suona tenendosi leggermente verso il manico e adotta un tocco piuttosto deciso che - senza eccedere - conferisce un attacco più morbido e aperto. Di base, tutta la linea si appoggia sulle fondamentali degli accordi che seguono i cambi della progressione intervallando fill in sedicesimi.

Le note utilizzate per i fill appartengono alla Scala Pentatonica di E minore (E, G, A, B, D) arricchita con l’aggiunta di qualche passaggio cromatico; una sonorità estremamente familiare nel genere Rock. 



Nel video della lezione:
Basso & Batteria: Luca Nicolasi
Chitarre: Gianni Rojatti

 
ampeg ampeg svt-vr lezioni lezioni di basso
Link utili
Il sito della AMPEG
La testata Micro-Vr con il Cabinet SVT210 AV
Il sito di Luca Nicolasi
Il sito de Gli Atroci, la band di Luca
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di Francescod [user #48583]
commento del 07/03/2021 ore 06:40:14
Non male la linea scelta. Ma secondo me sarebbe stato possibile anche suonarla col plettro spostandosi un po' verso il ponte e un suono più tagliente e qualche passaggio sulle corde più acute. Stile Duff McKagan. Gan gan gan
E, da bassista di lunga data che ormai da qualche anno suona la chitarra elettrica quasi a tempo pieno, aggiungo che ci metterei anche dei passaggi solisti coordinati con la chitarra: lo dico anche se probabilmente non ne sarei capace tecnicamente. Ma da quando studio chitarra mi sono reso conto di quanto poco studino i bassisti, di quanto poco osino, di quanto poco compongano, di quanto vivano nell'ombra (e giustamente a questo punto), di quanto siano ignoranti perché tanto per suonicchiare lo strumento basta andare a tempo con la cassa, mentre ho capito quanto è davvero dura la vita del chitarrista che si fa un mazzo così per raggiungere (e mantenere!) un certo livello di teoria, manualità e tecnico, oltre che una grande concentrazione e precisione.
Rispondi
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 08/03/2021 ore 11:33:47
Ciao Francesco,
è ancora una volta interessante rilevare che studiare un secondo strumento ci regali maggiore consapevolezza di quanto possiamo fare con il nostro principale.
Se ti stai appassionando a uno studio del basso più evoluto e moderno, capace di escursioni in ambito solista, non posso che consigliarti "MalaLicks" di Federico Malaman che, da chitarrista e coautore del lavoro, mi sono studiato tutto imparando un sacco di cose...

Quanto ai tuoi suggerimenti sulla linea di basso, perché non confezioni una lezione in cui ci proponi una tuo arrangiamento di questa linea? Saremmo felici di pubblicarla.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 08/03/2021 ore 17:26:4
Grazie per la segnalazione del metodo di Malaman. Do subito un'occhiata per approfondire. Quanto al mio arrangiamento da proporre, accolgo volentieri appena avrò terminato di ricomporre la mia attrezzatura. Ho venduto cassa e testata (enormi e pesanti) e progetto di comprare qualcosa più adatto all'uso casalingo. Anzi, accettasi consigli sulla testatina.
Rispondi
di Luca Nicolasi [user #49785]
commento del 08/03/2021 ore 16:39:01
Ciao Francesco, è sicuramente un'ottima osservazione la tua. Esistono molti modi di interpretare il tessuto ritmico e la storia della musica ci insegna che non esistono per forza una strada giusta e una sbagliata. Quello del bassista che si fossilizza su ottavi e fondamentale è una sorta di luogo comune che fa da rifugio a chi non vuole spingersi oltre, ma già agli albori del Rock abbiamo prove di linee di basso articolate ricche di "contrappunto", vedi Paul McCartney, giusto per citarne uno.
Se ti va di spulciare le altre mie lezioni su accordo, vedrai che ci sono molti esempi in cui il basso diventa assolutamente protagonista, quella sul tapping su tutte.
vai al link
Sul mio sito trovi inoltre le basi su cui provare gli esercizi!!
Rock On!!!
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 08/03/2021 ore 17:31:13
Guarderò senz'altro le tue lezioni, compresa quella sul tapping, che immagino sia veramente tosto. La prima volta che ne ho sentito parlare (tapping sul basso) ricordo che fu sulle pagine di Guitar Club in un'intervista a Billy Sheehan. :)
Spero non se la sia presa nessuno per il mio precedente commento, che voleva essere una riflessione ad alta voce sul mondo dei bassisti in generale ma anche e soprattutto un'autocritica da parte mia perché mi rendo conto di aver vissuto troppo di rendita col basso mentre la chitarra mi sta mettendo davvero a dura prova ogni giorno.
Rispondi
di Luca Nicolasi [user #49785]
commento del 08/03/2021 ore 17:40:39
Vedrai che il tapping non è così difficile ed è sicuramente molto divertente!! :-P
Trovo che il tuo commento sia un ottima riflessione e un interessante punto di vista _/,,/
Rispondi
di Hobbit_74 [user #62151]
commento del 01/04/2022 ore 15:06:03
Io al contrario sono un chitarrista passato con grande entusiasmo al basso, ma non rilevo questa differenza sullo studio. Secondo me è solo questione di approccio, se sei abituato ad essere analitico e preciso lo sarai al di là dello strumento in uso La grande differenza secondo me è l'ossessione dell'assolo, assolutamente assorbente nel chitarrista quanto marginale se non assente nel bassista.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 01/04/2022 ore 15:47:53
Il problema è proprio questo: quanti sono i bassisti che hanno bisogno di essere analitici? Molti, molti meno di quelli che lo sono di natura. Quindi campano di rendita con quel poco che sanno.
Ci sono invece semplici cose ritmiche sulla chitarra che richiedono continuo esercizio, pratica, analisi.
E infatti alla fine non è un caso se a fare composizione vi sono pochissimi bassisti.
A volte fare il bassista è come fare il portiere nella squadra di calcio: pochi lo fanno per scelta e allenamento. E l'ossessione del gol come dell'assolo dice qualcosa, sì, ma è solo una parte della storia.
Rispondi
di roccog [user #30468]
commento del 08/03/2021 ore 11:26:45
Bravo Luca! Negli ultimi mesi le tue lezioni mi hanno dato una bella spinta sul basso.
In generale è bello che su Accordo si parli e si dedichi tempo e attenzione a questo strumento che sto rimettendo in spolvero anche grazie a The Major Scale di Malaman.

...bellissime le chitarre!

Grazie
Rispondi
di Luca Nicolasi [user #49785]
commento del 08/03/2021 ore 16:42:34
Grazie a te Rocco, non sai quanto le tue parole mi riempiano di gioia.
Sapere che qualche lettore passa anche solo 10 minuti in più sullo strumento per via di questi piccoli interventi didattici mi lusinga.

A presto!!
Rispondi
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