Il 1961 è stato un anno di grande attività per Gibson. La Les Paul, prima solid body di casa, rischiava di esaurire il suo ciclo vitale originale e il mercato chiedeva a gran voce un modello più moderno, leggero e in linea con la moda del rock n roll che in quegli anni catalizzava l’attenzione delle nuove generazioni.
Un design più affusolato, sottile, aggressivo diventava necessario. Fu allora che le “corna” della SG fecero la loro prima comparsa.
La SG nasceva come un’evoluzione della Les Paul e inizialmente ne portava anche il nome, salvo poi accantonarlo in favore dell’acronimo per Solid Guitar che l’accompagna tutt’ora.
Sessant’anni più tardi, la Gibson SG è ancora uno dei cavalli di battaglia per l’azienda, con un posto fisso nei cataloghi e nelle rastrelliere di appassionati e professionisti di tutto il mondo. Per renderle giustizia e celebrarne la storia, il Custom Shop riprende due edizioni rappresentative nella tradizione della SG e le ricrea con dovizia di particolari analizzando due precisi esemplari d’epoca.
La SG Standard e la sua controparte “in abito da sera” col nome di Custom riassumono perfettamente la vision con cui Gibson si apprestava ad affrontare gli anni ’60, la grande epoca del rock che ha visto la “diavoletto” incarnare un intero movimento stilistico, passando trasversalmente tra le mani di bluesman e di rocker, fino alle derive più estreme che avrebbero poi dato il via alla corrente metal nei decenni a venire. A caratterizzarle c’è una particolare cura estetica, con grossi segnatasti, intarsi sulla paletta e - una vera chicca per i fanatici - la singolare scelta di un ponte mobile con sistema Vibrola azionato lateralmente, il cosiddetto “Sideways”.
La SG del 1961 nelle versioni Custom e Standard torna con un richiamo alle reclàme d’epoca, che vedevano il nuovo modello presentato come “A Solid Hit”. Così la cover per l’elettronica sul retro delle riedizioni riporta l’indicazione commemorativa “A Solid Hit For 60 Years”.
Entrambi i modelli scelgono un ponte ABR-1 e sistema vibrato Vibrola Sideways montati su un body in un unico pezzo di mogano.
In Cherry Red la Standard, in Polaris White la Custom, le riedizioni del Custom Shop sfoggiano finiture VOS, con vernici e parti metalliche leggermente invecchiate a imitare il passaggio degli anni in uno strumento comunque ben tenuto.
Per realizzarle, gli esperti hanno analizzato e digitalizzato due SG d’epoca, replicandone forme e misure, come per il manico dal profilo Thin in abbinamento a 22 fret di tipo medium jumbo su un raggio da 12 pollici e con il classico diapason da 24,75 pollici.
La struttura vede un manico in mogano con innesto a tenone lungo abbinato a una tastiera in palissandro con intarsi a trapezi per la Standard ed ebano con intarsi a blocco per la Custom, alla base della quale compare la caratteristica placchetta con l’incisione “Les Paul Custom”.
A cambiare sono anche le meccaniche, un set di Kluson Double Ring per la Standard e delle Grover Kidney per la Custom. Queste ultime sono interamente in metallo dorato, come il resto dell’hardware presente sul modello.
Come da tradizione, differenzia le edizioni la presenza di due humbucker sulla Standard e tre sulla Custom. Su entrambe, i pickup sono Custombucker abbinati a potenziometri CTS e condensatori Black Beauty.
La storia della SG, dalla originale alle due reissue per il 60esimo anniversario, è raccontata dai protagonisti del reparto Custom in un video ufficiale proposto dal canale YouTube Gibson.
Sul sito Gibson, la SG 60th Anniversary Standard è , mentre la Custom è . |