Il riff che studiamo ci ha offerto il pretesto, in una per mettere meglio a fuoco il doppiaggio di una parte ritmica di chitarra in un’ideale produzione rock - hard rock. Affrontati diversi aspetti legati al suono, alla scelta della strumentazione e alla ripresa, oggi possiamo concentrarci sulla parte musicale.
La chitarra è accordata in e quindi con la corda di E basso scordata a D.
Il riff si snoda su una progressione di tre power chord D5 (D, A), C5 (C, G) e B5 (B, F#) che sott’intendono il modo di D Misolidio (D, E, F#, G, A, B, C). Unica eccezione è la ricorrente b3, il F che fa capolino in vari punti del riff, alternandosi alla 3, il F#. , se integrata al Misolidio, garantisce una sonorità blues molto efficace e ricorrente in ogni approccio contaminato da questo stile. Va inoltre ricordato che la Scala Blues Maggiore (D, E, F, F#, A, B) è generata proprio dall’unione delle Pentatonica Maggiore (D, E, F#, A, B) e la sua Nota Blues, la b3.
Quindi, la presenza della b3 potrebbe anche essere giustificata come una semplice sovrapposizione tra queste due scale.
Stilisticamente, questo riff si ispira a band come Extreme, i primi Mr. Mig o i Poison più raffinati della fase con Richie Kotzen. Per il suono, invece, la scelta di usare una simulazione di Bogner () è un tributo a uno dei miei album preferiti di Steve Vai, SEX & RELIGION (1993), in cui quella testata – non lo sanno in molti – venne spremuta.
Enrico Sesselego: chitarre, mix & master
Luca Nicolasi: basso
Paolo Caridi: batteria |