Eric Clapton non suonerà per i soli vaccinati, ma non è un No Vax
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 23 luglio 2021 ore 09:45
“Se vorranno obbligare la gente ad avere un Green Pass per entrare ai miei concerti, cancellerò gli eventi”, ha dichiarato Eric Clapton in risposta alle restrizioni di Boris Johnson, ma attenzione a non scambiarlo per un antivaccinista.
Sono bastate poche ore perché la notizia facesse il giro del web: Eric Clapton si schiera dalla parte di chi ritiene ingiusto l’uso di un Certificato Verde di immunizzazione al Covid-19 come condizione necessaria per la partecipazione a eventi pubblici.
“Non suonerò mai su alcun palco alla presenza di una platea discriminata” spiega il bluesman. Lo dichiara dopo l’annuncio del premier britannico del 19 luglio sulla necessità di avere un certificato di avvenuta immunizzazione per assistere ai grandi eventi, in pratica l’equivalente del Green Pass europeo.
Clapton ha già due concerti in programma all’Unipol Arena di Bologna nel maggio 2022, che rischiano di saltare qualora le proposte dei governi dovessero andare in porto. Considerata la volontà di abbandonare le scene live ormai dal lontano 2014 e poi riaccarezzata nel 2016, è concreto il rischio che le due date bolognesi potrebbero rappresentare l'ultima occasione per vedere Slowhand su un palco italiano.
Le parole di Eric sono pesanti e pericolose, di questi tempi. Tuttavia, è bene analizzare la faccenda con attenzione per non rischiare di interpretare male il pensiero dell’artista, che d’un tratto si è visto elevarsi a portavoce No Vax.
Nella dichiarazione di Clapton non si legge alcun attacco ai vaccini né proclami dal sentore complottista. Il suo è un manifesto contro la discriminazione, per evitare che qualsivoglia tipo di paletto possa essere piazzato all’ingresso di un concerto o di altri tipi di eventi. Peccato che, con una pandemia in corso, ciò vorrebbe dire rischiare nuove disastrose ondate.
La visione del chitarrista potrebbe insomma essere un po’ miope e sottovalutare i rischi di nuovi focolai, ma attenzione a non scambiare Clapton per un No Vax: lui stesso ha ricevuto il vaccino, pur raccontando “un’esperienza disastrosa” con le due dosi di AstraZeneca, i cui effetti collaterali si suppone possano essere stati accentuati dalla neuropatia periferica di cui Eric soffre da tempo.
In buona sostanza, a nessuno fa piacere porre dei filtri all’ingresso di locali, arene e sale da concerto. Ma, allo stato attuale, diviene una condizione necessaria per consentire un minimo di ripartenza con la giusta sicurezza.
La soluzione sarebbe vaccinarsi tutti e al più presto: nessun bisogno di Green Pass, nessuno lasciato fuori la porta, nessun discrimine. Fino ad allora, mettere in dubbio la giustizia di un Certificato Verde è, secondo la modesta e personale opinione di chi scrive, semplicemente incosciente.