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Instagram banna i nomi della chitarra vintage: che sta succedendo?! [AGGIORNATO]
Instagram banna i nomi della chitarra vintage: che sta succedendo?! [AGGIORNATO]
di [user #17844] - pubblicato il

In pieno agosto gli account Instagram di Cesco’s Corner Guitars e TrueVintageGuitar vengono disattivati dai moderatori. Come loro, diversi appassionati di vintage si ritrovano di punto in bianco i profili chiusi.
La segnalazione è arrivata da Francesco Balossino, nome dietro Cesco’s Corner Guitars noto tra gli appassionati di chitarre vintage e tra i lettori di Accordo per il suo lavoro di consulenza circa gli strumenti da collezione.
Francesco è un giovane collezionista di chitarre d’epoca che affianca la sua passione con un’attività di consulenza alla compravendita per fanatici del vintage. Su Accordo, è stato di recente autore di una serie di articoli in cui ha raccontato le operazioni di restauro su vecchie chitarre effettuate insieme ai liutai del ToneTeam.
Il 12 agosto, la sua pagina Instagram viene oscurata. Nel giro di poche ore, l’account TrueVintageGuitar di John Shults segue la stessa sorte, e con loro altri attori di rilievo nell’ambiente delle chitarre vintage.

Abbiamo raggiunto Francesco per provare a ricostruire gli eventi degli scorsi giorni.

Instagram banna i nomi della chitarra vintage: che sta succedendo?! [AGGIORNATO]

Stavo usando Instagram come ogni giorno, quando mi sono trovato sloggato. Ho provato a effettuare il login e ho scoperto che il mio account era bloccato” racconta Francesco. La motivazione del suo ban: “Potresti non essere chi dici di essere”.

Francesco spiega di aver eseguito il procedimento di verifica per provare la sua identità al sito, con tanto di evidenza dei suoi documenti personali. “In risposta ho ricevuto una mail in lingua tedesca in cui mi si diceva che avrebbero verificato, poi il nulla”.

La storia ha del paradossale, se si pensa che l’account Instagram era collegato alla pagina Business su Facebook, tutt’ora attiva e regolarmente funzionante.

A oggi 23 agosto le pagine Instagram risultano ancora non attive, nonostante le pressioni della comunità. Non si è fatta attendere, infatti, la reazione dei musicisti e degli appassionati, che si sono stretti intorno a Francesco e a John condividendo la loro storia.

La rivista Guitar scrive sul social: “John di True Vintage Guitar ci ha fatto sapere che il suo account Instagram, insieme a quello di Cesco’s Corder e altri del mondo della chitarra vintage, sono stati soggetti ad attacchi malevoli e sono stati disattivati, come risultato. Se siete al corrente di altri account colpiti fateci sapere... stiamo seguendo la cosa”. Alcuni giorni più tardi, anche il profilo personale di John Shults risulterà chiuso.

Non tarda ad arrivare la solidarietà di star come Joe Bonamassa, che dal suo profilo Instagram scrive: “Hey Instagram, rimettiamo online queste pagine. John e Francesco sono brave persone oneste, giovani imprenditori e pilastri della comunità della chitarra vintage. La tua piattaforma ha molti problemi con contenuti terribili pubblicati letteralmente ogni minuto. Questi ragazzi sono brave persone che rendono questa piattaforma divertente e bella da visitare. Sistemiamo questa cosa.

Instagram banna i nomi della chitarra vintage: che sta succedendo?! [AGGIORNATO]

Il tempismo con cui i due account sono stati disattivati e la ragione dietro l’intervento farebbero pensare alla conseguenza di molteplici segnalazioni delle pagine da parte di altri utenti.
Tra le motivazioni possibili per segnalare un profilo ai moderatori di Instagram, infatti, c’è “Finge di essere qualcun altro”. A seguito di numerose contestazioni, può accader che un account venga disattivato dagli automatismi del sito e resti chiuso fino all’eventuale revisione manuale di un moderatore in carne e ossa.

È accaduto di recente ad alcuni influencer” ci ha raccontato Francesco “ma poi sono stati riattivati a seguito delle segnalazioni pubbliche di altri influencer molto grossi. Sarebbe stupendo se il post di Joe riuscisse a smuovere qualcosa, ma provocherebbe amarezza al tempo stesso, perché vorrebbe dire che, se sei un pesce piccolo, non hai speranze di recuperare il lavoro di anni”.

Fiduciosi che la faccenda si risolva per il meglio, abbiamo contattato Instagram per delucidazioni.
Nell’attesa di futuri sviluppi e certi che la stima racconta in anni di attività da Francesco e da John non andrà in fumo con la chiusura dei loro account, invitiamo a seguire il profilo di backup creato da Francesco: @cescoscornerguitar.

Aggiornamento del 25/8/21: Siamo lieti di comunicare che il profilo di Francesco Balossino (@cescoscornerguitars), quello di TrueVintageGuitar (@truevintageguitar) e la pagina personale di John Shults (@johnspresso) risultano nuovamente attivi.
francesco balossino instagram interviste
Link utili
CescosCorner su Accordo
Il post di Joe Bonamassa
Il nuovo account di Francesco Balossino
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di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 00:14:11
Il futuro è finalmente arrivato, il nuovo feudalesimo digitale è tra noi, gaudete popolo!
I signori del web decidono secondo il loro imperscrutabile capriccio chi può parlare e chi no, e guai a peccare: hanno occhi e orecchie ovunque! Loro sono la Legge, loro sono la Giustizia. E così sia.
Si può solo sperare nell'intercessione di qualche chierico di fama (sia lodato Joe!).

E' un mondo bellissimo...
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 24/08/2021 ore 10:02:58
Ecco magari non partiamo coi "poteri forti del web", per lo meno prima di aver capito cosa sia successo. il "feudalesimo" in questo caso, comunque è bene non dimenticarlo, è basato su una piattaforma gratuita (instagram) che anzi, per alcuni utilizzatori genera reddito attraverso la pubblicità - in attesa di spiegazioni vediamo cosa succede. Instagram assicura visibilità (a patto di avere contenuti), se non vuoi che ti chiudano l'account puoi aprire un tuo dominio e farci il tuo sito, non è una cosa dell'altro mondo.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 12:22:20
“puoi aprire un tuo dominio e farci il tuo sito”: certo, ma se si lascia che nascano attività commerciali su una piattaforma come Instagram o altre, poi non puoi chiuderle d’imperio senza che siano state violate leggi stabilite da un’autorità politica e senza che si dia all’accusato la possibilità di far valere le sue ragioni.
Questo è il punto.

Sono sempre più evidenti i problemi che stanno emergendo con la privatizzazione dell'agorà digitale. Si fa di tutto per eliminare il "digital divide" e spingere la digitalizzazione dell'economia (e non solo), poi, sempre più spesso, ti trovi davanti a situazioni del genere.
Sto all'articolo: account chiusi senza un perché, impossibilità di avere spiegazioni (sono passati giorni, ormai), musicisti famosi che protestano per l'assurdità della cosa. E stiamo solo parlando di chitarre vintage, mica di vaccini o di altri temi caldi.
I "poteri forti del web" esistono eccome, e li conosciamo tutti, mica si nascondono: Microsoft, Google, Amazon, Facebook, Apple, Twitter hanno costruito l’intelaiatura digitale della società in cui viviamo e di cui non possiamo più fare a meno.
Solo che una volta il potere politico interveniva per regolamentare gli eccessi di monopoli e oligopoli (o almeno ci provava), adesso invece delega loro sempre più funzioni politiche e giudiziarie: sono loro che decidono quali sono i limiti alla libertà d'espressione, e il loro giudizio è spesso definitivo e inappellabile.

Qui forse la cosa si risolverà, vedremo, ma già il fatto di dover capire cosa fare “se non vuoi che ti chiudano l'account” a me fa veramente girare i coglioni, anche perché, ripeto, stiamo solo parlando di chitarre. Che pure questa piccola, innocua passione venga sottoposta al vaglio di un Grande Fratello no, eh!
Rispondi
di Midas77 utente non più registrato
commento del 24/08/2021 ore 12:27:19
Quanta ingenuità nella tua superficiale analisi. È proprio vero che certe persone vivono nel pianeta dei folletti buoni. Mi permetto di farti notare che siamo nel 2021 e che esiste Purtroppo una webcrazia che decide al tuo posto Se i contenuti che proponi sono adatti al loro modo di pensare. Se poi invece perseveri nel credere alle favole va benissimo Instagram è gratuito e Facebook è un luogo democratico. Va bene così ora fai sogni sereni.
Rispondi
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 24/08/2021 ore 13:00:08
Non c'entra niente la "webocrazia" e i "poteri forti".

Semplicemente: qualche furbone ha attivato (insieme a qualche compiacente amico) l'algoritmo che automaticamente fa bloccare l'account ad un certo raggiungimento di segnalazioni da parte degli utenti. E' scritto molto chiaramente nell'articolo di Pietro Paolo.

Più che ai "poteri forti del web", ci si dedichi piuttosto a quei gruppi più o meno sparuti ma fortemente organizzati che possono sfruttare a loro piacimento i meccanismi dei social, che mi pare sfuggano ai più.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 24/08/2021 ore 14:14:21
Infatti è così... ma la gente ama ricamarci sopra teorie del complotto e di "poteri forti", come se a Instagram fregasse qualcosa delle chitarre vintage, boh!
Semplicemente qualcuno, qualche concorrente forse (a pensar male), ha semplicemente segnalato il sito (da più account) e quindi scatta il blocco automatico.
I tempi per lo sblocco non sono velocissimi, ma immagino che vista il numero esorbitatente di utenti instagram, i tempi per le verifiche del caso siano lunghi per forza... tutto qua.
Facile facile...

Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 15:31:42
Ok, adesso però avvertite anche quegli esagitati di Francesco Balossino, John Shults, Joe Bonamassa, la rivista "Guitar", la redazione di Accordo e non so quanti altri che è tutto normale e fisiologico: è colpa dell'algoritmo (fa caldo anche per lui), i gestori dei social vanno in ferie pure loro, chi non sa il tedesco peggio per lui, la gente è invidiosa, i concorrenti sono cattivi e le piattaforme, si sa, spesso traballano.
E' il progresso, ragazzi, e se vi chiudono il negozio ce dovete stà, punto.
Più facile di così... vero?

PS: John Belushi non è morto, ma si occupa di public relations per le Big Tech vai al link
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 24/08/2021 ore 15:42:10
ci tengo a precisare che qui il problema non è ovviamente la mia pagina o quella di John, semplicemente vi sembra normale che dopo sei anni il "social" network, ti cancelli senza alcun motivo? anche ammesso ci siano state segnalazioni, che andrebbero a loro volta verificate? Se per qualcuno è normale allora ok, io credo che non lo sia, e il fatto che, anche inviando il tuo documento di identità e copia della partita IVA non accada nulla, ma che (forse) la situazione si sblocchi solo se qualcuno di famoso fa fare brutta figura al social network, dovrebbe far pensare.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 15:49:19
E io che ho detto fino a adesso? SONO COMPLETAMENTE D'ACCORDO CON TE, mi hanno anche dato del complottista per questo...

Ok, colpa mia che non mi sono spiegato bene, uscirò da questo thread e andrò a fare harakiri...
Rispondi
di Acc0rdian0 [user #48606]
commento del 24/08/2021 ore 15:52:21
Sono d'accordo con te e vivo personalmente la paura che instagram mi chiuda l'account perché da lì genero una parte del mio reddito. Purtroppo ad oggi l'unica maniera di stare un po' più tranquilli è cercare di mitigare il rischio usando contemporaneamente tutti i social e anche il proprio sito in maniera tale da coprire eventuali periodi di blocco. So che non è una soluzione definitiva ma non vedo altre strade per cercare di sopravvivere in questa giungla
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 16:01:33
Ecco, mettere i propri diritti e la loro tutela in mano a dei privati invece che al pubblico porta a questo.
Tu ti ci guadagni da vivere, quindi ne sei consapevole e temi la cosa.
Altri, invece, possono permettersi di moraleggiare, "buttarla sul tecnico" e fare le anime belle, tanto mica rischiano loro...
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 24/08/2021 ore 15:53:57
Immagino sia frustrante... e mi dispiace, io seguo il tuo canale da una sacco di tempo e lo adoro... però è tutto scritto nelle regole di utilizzo che si accettano quando ci si iscrive.
E non è per cattiveria... semplicemente ogni social ha dei sistemi di banning automatici basati sulle segnalazioni degli utenti. Questi sistemi sono "semplici" e facilmente manipolabili da male intenzionati che non hanno nulla a che vedere con la piattaforma in se.
Il customer care è carente... questo si può dire, ma d'altra parte sono piattaforme gratuite, ed è comprensibile soprattutto alla luce del numero infinito di utenti che gestiscono.
Bannano te, come la ragazzina di 13 anni e come chiunque altro... gli algoritimi sono automatici.

L'errore dei nostri tempi è permettere a queste piattaforme di fare il bello e il cattivo tempo delle nostra attività. Ma ripeto... nulla di nuovo o strano... hanno delle regole, sono gratis e fine... purtroppo è così.
Loro hanno i grandi numeri e noi ci adeguiamo...
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 24/08/2021 ore 16:01:15
Il tema è che....oggi le persone camminano nelle "strade" virtuali...non quelle delle città, tu apri la tua attività e la tieni fuori dalle strade dove la gente cammina ? Sinceramente ne farei anche a meno ma se non sei presente laddove la gente "cammina"....non esisti! l'unico e il solo esempio di negoziante "old school" fuori dai social, ma ben affermato prima che questi esistessero è Jay Rosen a San Francisco. Oggi purtroppo ci tocca utilizzarli e mi stanno bene le regole, ma accusare qualcuno di non essere "reale" è comunque una accusa forte, e sfido chiunque a divertirsi cercando di spiegare che è "vero" ....a una macchina, che ha già assimilato il contrario grazie a segnalazioni fasulle. E' evidente che possono fare MOOOLTO di più di così (nulla) per fare il loro lavoro e lasciar fare agli altri il proprio.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 24/08/2021 ore 16:10:12
Capisco perfettamente la tua posizione e l'importanza dei social in un lavoro come il tuo.
Però ripeto... sono servizi gratuiti... il che implica che i tuoi diritti sono praticamente nulli.
Sono sicuro che preferiresti pagare un abbonamento ed avere delle tutele, ma se ad Instagram non interessa questo genere di business, c'è poco da fare... la filosofia dei social sono i grandi numeri e gli introiti da pubblicità che ne consegue.... il "LORO LAVORO" è quello, non il customer care degli utenti.
La gestione del baning o delle sospensioni è relegata ad algoritmi automatici e può succedere di caderci dentro senza colpe.

Sarà che io lavoro con internet dagli anni 90, mi occupo anche di social etc... quindi certi meccanismi mi sembrano ovvii... immagino che visti da fuori sembrino assurdi.
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 24/08/2021 ore 16:12:20
Io comprendo i meccanismi tali per cui arrivi a bloccare un utente che il sofware ti segnala come "sospetto", non è che ci voglia chissà che. Però è uno strumento che andrebbe gestito in maniera più efficace, così crea danno a noi ma anche a loro, proprio come hai detto bene, il loro lavoro è la pubblicità, e la cattiva pubblicità non ha mai fatto bene a nessuno. Ora staremo a vedere che succede.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 17:02:28
" sono servizi gratuiti... il che implica che I TUOI DIRITTI SONO PRATICAMENTE NULLI "
" La gestione del baning o delle sospensioni è relegata ad algoritmi automatici e PUO' SUCCEDERE DI CADERCI DENTRO SENZA COLPE. "
" CERTI MECCANISMI MI SEMBRANO OVVII... immagino che visti da fuori sembrino assurdi. "

Trovo incredibile la leggerezza, e la strafottenza da "insider", con cui vengono formulate certe affermazioni, soprattutto in risposta a chi vede messo in pericolo il proprio lavoro senza nessun motivo valido.

Incredibile e indecente.

Però chi fa notare gli enormi rischi di questo sistema e invita a ragionarci sopra è un complottista.

No comment.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 24/08/2021 ore 17:22:01
Non ho capito... quale leggerezza?
Sto solo dicendo che è così che funziona... piaccia o no... non vedo la leggerezza.
E' gratuito, quando ti iscrivi sottoscrivi delle regole, fine.
Questo è il gioco.
Essendo gratuito, l'utente ha ben poco da recriminare... fine.

Che poi sia giusto o sbagiato che privati abbiano in mano tutto questo potere è un altro discorso.
E io sono d'accordo con te... è un rischio enorme.
I danni sociali che siti come Facebook producono sono evidenti a tutti.
Ma secondo me, è un discorso molto distante dal problema di CescoGuitar.

Qua si tratta solo di un banning o sospensione automatica probabilmente scatenata dalla segnalazione di un gruppo di utenti. Niente dietrologia... succede spesso purtroppo.

Ma citare la webcrazia oi poteri forti del web secondo me non c'netra nulla e fa un po' sorridire...
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 20:08:36
Che è così che funziona è chiaro, l'abbiamo capito tutti. La leggerezza sta nel dare per scontato che non possa che essere così, che si tratti di qualcosa di oggettivo e inevitabile, come una calamità naturale da cui sia impossibile difendersi. O che sia un "gioco".
Ma per chi ci lavora, con i social, non si tratta di un gioco. E non è nemmeno gratuito (vedi le considerazioni di Acc0rdian0 più in basso).
E quali sarebbero, poi, le "regole sottoscritte" che ti impongono di sottostare al bullismo digitale senza nemmeno poter protestare efficacemente?
E l'algoritmo che tutto "vede e provvede" ce l'ha dato Dio o si può modificare?

Oggi non si può più fare business seriamente, soprattutto in certi settori, se non si sta su Instagram, su Facebook e su altri social, quindi bisogna rendere questi ambienti sicuri per chi ci lavora, soprattutto se non ha le spalle troppo larghe.
E' un problema grosso, lo so, e non lo risolviamo certo parlandone su Accordo. Ma almeno non facciamo finta che non ci sia, per favore.
Da chi "lavora con Internet dagli anni 90", poi, ci si aspetterebbe magari qualche suggerimento da esperto per modificare la situazione, invece che una banale esortazione ad accettare la logica del più forte, condita pure da sorrisini di compatimento, immagino estesi pure a Bonamassa e a Guitar.
Tutto qui. E' più chiaro ora?
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 25/08/2021 ore 09:16:33
Sì è chiaro... è chiaro che hai l'idee molto confuse su come funzionano i social e forse internet in generale...

Frasi tipo "bisogna rendere questi ambienti sicuri per chi ci lavora" lasciano il tempo che trovano.
Sono servizi creati da privati, le regole le fanno loro... se non ti piacciono, vai da un'altra parte... non esiste che un ente supremo (ma chi?) possa decidere come debba funzionare instagram.
Instagram fa delle scelte, è un business... se le scelte sono sbagliate, fanno scappare utenti e ne paga le conseguenze. Questa è l'unica regola.
Non è un servizio pubblico o statale.

E riguardo i costi... pagare per fare della pubblicità e pagare un servizio sono due cose molto diverse.
Mi sembra ovvio... ma qua dire che l'acqua bagna pare necessario...

Se vuoi portare avanti la tua protesta disicriviti dai social e spera che altri ti seguano, quello è l'unico modo per farli cambiare... il resto sono chiacchere da bar.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 25/08/2021 ore 10:45:56
Ok, va tutto bene e siamo nel migliore dei mondi possibili. L'acqua bagna e se non hai l'asciugamano peggio per te.
Secoli di lotte per porre dei limiti agli interessi privati in nome di quelli pubblici vanno buttati via senza rimpianti, ovviamente insieme alle tutele e ai diritti conquistati.
Parlare di fantomatici "enti supremi", poi, aiuta a ridicolizzare i discorsi di chi parla di problemi da affrontare a livello politico e istituzionale (dove, mi spiace dirtelo, ancora se ne discute). E di affrontarli partendo proprio da casi specifici e ben documentati come questo.
Ma che altro ci si può aspettare da chi non capisce che, oltre una certa soglia di rilevanza, il privato diventa pubblico?
Ciao Pangloss, stammi bene.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 25/08/2021 ore 11:09:22
Oh che noia... nessuno dice che sia il migliore dei mondi possibili...
E soprattutto "oltre una certa soglia di rilevanza, il privato diventa pubblico" ma dove?
In cina forse...

La politica è così indietro rispetto alle problematiche relative al web che al 2021 nessun al mondo riesce ancora a far pagare le tasse alle società che operano su internet... e tu pensi che possa esistere una regolamentazione politica sui meccanismi interni di un app privata?

Se per caso, ma è un assurdita, poniamo il governo italiano varasse una legge che le app social non possano sospendere gli account di privati senza fornire prima documentazione sul perchè o qualcosa del genere... (tecnicamente una legge del genere è assolutamente impossibile, ma vabbè) cosa succederebbe?
Di sicuro so cosa non succederebbe... Instagram non metterebbe in piedi un struttra per gestire le controversie legali con ogni singolo utente, il costo e la complessità non avrebbero senso.
Più probabilmente limiterebbe l'utilizzo degli utenti italiani in qualche modo per bypassare il problema.
O alla peggio, potrebbe anche bloccare l'app sul nostro territorio e amen.

Prese di posizione del genere della politica si sono già viste in realtà... e si sono sempre concluse con soluzioni ridicole. Vedi i popup per accettare i cookie o i check da spuntare per la privacy etc...
Utilità di queste soluzioni? Praticamente zero.
Solo dei costi aggiuntivi per i privati che operano sul web per gestire leggi spazzatura senza utilità...
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 25/08/2021 ore 11:30:5
" "oltre una certa soglia di rilevanza, il privato diventa pubblico" ma dove? In cina forse..."
Quindi "i popup per accettare i cookie o i check da spuntare per la privacy etc..." li hanno messi in Cina? O è il segno che s'è capito, qui in Occidente, che QUALCHE problema c'è, anche se, sono d'accordo, per ora ci si limita a contromisure ridicole?

Per il resto, la noia è reciproca, finiamola qui, tanto non cambiamo idea: tu troverai sempre qualche motivo tecnico per giustificare lo status quo e limitarti a una pacca sulle spalle virtuale a chi rimane vittima di questi meccanismi, a me invece 'sta cosa mi fa incazzare e continuerò a ripeterlo e a cercare di capire cosa si possa fare per cambiare la situazione.
Bye
Rispondi
di xavier [user #9768]
commento del 24/08/2021 ore 11:07:41
Ho un senso di oppressione, non ho più la certezza che le libertà che abbiamo raggiunto con la civiltà siano certe e granitiche. Ho la sensazione di una effimera democrazia e un atteggiamento "talebano" ( termine forte e provocatorio certo! ) in chi gestisce la rete.

Come ha scritto TB: " E' un mondo bellissimo... "
Rispondi
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 24/08/2021 ore 13:01:3
Non è colpa di chi gestisce, ma da chi usa e soprattutto da chi non capisce come funziona.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 24/08/2021 ore 13:06:50
No, direi che chi ha fatto chiudere l'account sa benissimo come funziona, mentre tra "chi non capisce come funziona" ci stanno sicuramente gli amministratori del social, visti i risultati.
Ok, "Non ti abbiamo fatto fuori noi di Instagram, ma lasciamo che lo faccia il primo che passa". Brrr...
Rispondi
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 24/08/2021 ore 13:15:35
E' impensabile che un social con milioni di iscritti funzioni diversamente da come funziona adesso.

Tutti gli "eventi" sono gestiti in maniera automatica attraverso algoritmi che diventano via via sempre più sofisticati proprio per prevenire fenomeni del genere. L'intervento umano è ridotto al minimo e si limita solo a casi individuali anomali.

La vigliaccata nello specifico è che le segnalazioni hanno lo stesso effetto delle recensioni negative o positive farlocche di Tripadvisor o Amazon, che corrono il rischio di compromettere seriamente anche un'attività commerciale. Paradossalmente, è proprio questo il marchio della "libertà" di cui godono i social, che per me è pure troppa, IMHO.
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 24/08/2021 ore 15:44:58
Caro Matteo, tutto vero, ma ti sembra normale o accettabile, che, con tanta rapidità e leggerezza un account business venga chiuso da un secondo con l'altro (letteralmente) e poi ci vogliano settimane per (forse) risolvere? io credo di noi, specie visto i miliardi di dollari che la piattaforma incassa. Che poi debbano gestire un numero esorbitante di dati ok, ma il servizio lo offrono loro, e dovrebbero mettersi in condizione di gestirlo in maniera ottimale, cosa che oggi non è, o meglio, "finche va tutto bene" non si pone rimedio, che è purtroppo un approccio molto comune oggi
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 24/08/2021 ore 16:00:59
E' "il prezzo" da pagare per un servizio gratuito.
Non esiste, o quasi, il customer care.
Purtroppo è così.
Se ci pensi, a mente fredda, ha senso... intendo per loro. Che senso avrebbe investire soldi sul customer care con una piattaforma utenti così vasta e comunque "ingestibile".
E' tutto automatico e le regole sono nelle condizioni d'uso.
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 24/08/2021 ore 16:02:24
In realtà con i miliardi che guadagnano, la maggior parte dei quali all'estero nemmeno tassati o tassati in maniera ridicola, aprire dei customer care o almeno un servizio email locale per paese non costerebbe loro nulla, il fatto è che costa meno non averlo proprio =)
Rispondi
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 24/08/2021 ore 16:10:51
E' normale che l'algoritmo funzioni così.

Non è normale che un gruppo di individui (o un individuo solo con account fasulli) possa scatenare tutto questo.

Non sei il primo (e neanche sarai l'ultimo) a finire vittima dei perversi meccanismi della rete. Che poi sono tali dal momento che vengono utilizzati in questo modo.

EDIT: gli account di John sono tornati operativi in queste ore

Ribadisco che il problema non è come funzionino i social, ma come vengano utilizzati da qualcuno per danneggiare il prossimo.
Rispondi
di ventum [user #15791]
commento del 24/08/2021 ore 13:34:28
Ricordo un episodio forse ancora più pesante di un venditore di componentistica valvolare e non che, se non erro, oltre l'account, si è visto pure 'bloccare' diversi soldi da vendite già spedite. Il tutto per alcune segnalazioni di possibile truffa che, vista la serietà della persona, mi sembrano veramente strane. Per intanto cercando sul web non si trova più neppure il suo 'sfogo' verso la piattaforma.... o gli avvocati l'hanno consigliato diversamente.
Rispondi
di Aleinaccordo [user #41248]
commento del 24/08/2021 ore 17:07:4
Andate a cavallo a scrocco e vi lamentate pure pffff ma perfavore.... che poi tutto sto digitale con il vintage cozza proprio alla grande lasastà.
Rispondi
di Acc0rdian0 [user #48606]
commento del 24/08/2021 ore 17:45:15
Vorrei solo aggiungere che questi servizi sono gratuiti solo per chi ne usufruisce come utente.. Per chi ci lavora come me (o come presumo cesco) sono tutt'altro che gratuiti visto che gli lascio migliaia di euro all'anno per la pubblicità
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 25/08/2021 ore 23:28:09
Tu non paghi niente, non dire fesserie. Ci mancherebbe pure che utilizzi la LORO piattaforma che LORO hanno messo in piedi, LORO pagano le spese immense di gestione per permettere a milioni di utenti di utlizzarle H24/365 , e tu raccogli pure la LORO pubblicità. Gli utenti che generano pubblicità sul TUO spazio sai chi te li porta? LORO. Non dire fesserie.
Rispondi
di Acc0rdian0 [user #48606]
commento del 02/09/2021 ore 22:46:25
Guarda, abbi pazienza ma non si capisce cosa vuoi dire...prova a riformulare la frase in un italiano di senso compiuto.
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 04/09/2021 ore 01:05:44
È inutile che fai dello spirito, hai capito benissimo di aver detto una cialtronata.
Tu non paghi niente, e ti lamenti pure.
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 04/09/2021 ore 01:05:44
È inutile che fai dello spirito, hai capito benissimo di aver detto una cialtronata.
Tu non paghi niente, e ti lamenti pure.
Rispondi
di alfcos [user #30701]
commento del 25/08/2021 ore 08:07:36
L’account di Cescoscornerguitars è di nuovo attivo su Instagram... io ero già in crisi d’astinenza da bellezze vintage...
Rispondi
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