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Vintage? Dico la mia
Vintage? Dico la mia
di [user #22255] - pubblicato il

Un nostro lettore condivide una riflessione personale sulle quotazioni del vintage, un mercato in costante ascesa che non sempre incontra le aspettative degli appassionati. Dicci anche tu la tua con un articolo e nei commenti!
Con questa mia modesta analisi storico-musicale vorrei far capire a voi, che avrete la pazienza di seguirmi, cosa mi ha portato a considerare deleterio e puramente speculativo il cosiddetto fenomeno del vintage nato agli inizi degli anni '80 del secolo scorso.

In primis riguarda specialmente i due brand più famosi, Fender e Gibson, interessando in maniera minore e successiva gli altri. Vedi Gretsch e Rickenbacker, diventati cari recentemente e solo nei modelli di punta, o altri che sono venduti a prezzi ancora abbordabili come Guild e Martin, come pure quelle meno prestigiose del panorama degli strumenti musicali made in USA.
Veniamo alla storia dei due marchi principali.

Il 1 gennaio del 1965, Leo Fender vendette la sua azienda a CBS per 13 milioni di dollari. Nel 1969, la società madre di Gibson (Chicago Musical Instruments) fu assunta dal conglomerato ECL, una società importatrice di birra dall'Ecuador. Gibson rimase sotto il controllo di CMI fino al 1974, quando divenne una filiale di Norlin Musical Instruments. Questi cambiamenti di proprietà, chiamati spesso "Norlin Era", hanno causato una perdita di qualità dei prodotti di Gibson in quegli anni.

Vintage? Dico la mia

Il tutto finì per entrambi i brand a inizio anno 1985, però i veri periodi bui sono stati individuati nel quinquennio 1976-1980. Dopo tale anno ci fu un tentativo di riscossa in entrambe le aziende, con le Elite in Fender e le Victory in Gibson.
È da premettere che inizialmente e in piena era cessione - cioè 1965-1972 per Fender e 1969-1974 per Gibson - ci furono per entrambe tante nuove e buone proposte. È il caso di Fender-CBS con l'ingresso di due fuoriusciti - Roger Rossmeisl da Rickembacker, padre delle Coronado, e Seth Lover da Gibson, padre dei pickup Wide Range - e di Gibson dove, a inizio anni 7'0, ci fu la produzione solid body delle chitarre Marauder-S1 e dei bassi Ripper-Grabber.
Poi la qualità decadde e, a inizio anni '80, molti musicisti cercarono le chitarre e i bassi Fender costruiti fino al dicembre 1964 (era pre-CBS) e Gibson ed Epiphone costruiti fino al 1969. È da considerare che nell'era pre-Norlin la produzione delle Epiphone era ancora effettuata negli USA come aveva voluto il grande manager Gibson Ted McCarty, che aveva acquistato il marchio nel 1957, trasferito poi dal 1969 in Giappone. E qui scattò la speculazione.

Chitarre che fino alla metà degli anni '70 avevamo ceduto e comperato a prezzi onesti come usate e basta, ora venivano vendute a prezzi che lievitavano giorno per giorno, comprese chitarre ricavate dall'assemblaggio di più di uno strumento: cito il caso della Blackie di Clapton, ricavata dall'assemblaggio dei pezzi migliori ricavati da sei Stratocaster pre-CBS, comperate a qualche centinaio di dollari in blocco, quindi di vintage a mio modesto parere non aveva proprio niente.
Il termine stesso di "vintage" indicherebbe "originale in ogni suo particolare", fret compresi, viti e in primis verniciatura non rifatta.
Quelle proposte oggi come tali, in molti casi, non lo sono affatto, ma bisogna essere degli esperti per valutarne l'originalità.
Inoltre stiamo recentemente assistendo a una enorme impennata anche del prezzo delle CBS del 1965 e 1966, che sono valutate enormemente rispetto al fatto che Leo Fender era da contratto interessato alla produzione in qualità di consulente negli anni che vanno dal 1965 al 1971.

Vintage? Dico la mia

Pertanto sono giunto alla conclusione: sono sempre gli stessi strumenti e modelli che girano, i prezzi sono saliti alle stelle e spesso tengono conto solo di chi li ha posseduti e non del vero valore legato all'anno di produzione. Infatti delle CBS del primo periodo, valutabili esagerando intorno ai 10-15mila euro, salgono a centinaia di migliaia solo se sono state usate da qualche guitar hero, anche se solo in sala prove e non live.
In più vedi il caso ancora più deleterio e inconcepibile, almeno per me, delle relic: mi hanno chiesto 3.800 euro per una Fender Jazzmaster Fiesta Red di nuova costruzione, della serie relicata copiando qualche vecchia gloria, ossidazione delle sellette del ponte e hardware metallico compreso, cosa che io reputo oltremodo assurda, mentre per un'autentica Jazzmaster Sunburst del 1968 solo alcuni anni fa mi chiesero 3.600 euro anche un poco trattabili.
Sono dell'opinione che gli strumenti debbano invecchiare con te, e sono certo che tra poco la cosa verrà a decadere anche per l'impoverimento generale e la mancanza di stimoli causata da una scena musicale fortemente provata.
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di NICKY [user #46392]
commento del 20/10/2021 ore 09:01:09
Pienamente d'accordo!!!! Purtroppo la totalità del mercato "Vintage" ha subito un enorme impennata, diventando terreno di gioco solo per ricchi annoiati o speculatori incalliti! stesso discorso ormai sdoganato in qualsiasi settore, Rolex GMT anni 90 venduti a 10 / 15.000€, Porsche 911 anni 80 che fino a 10 anni fa venivano usate per sottolineare la barbonaggine di un checco zalone in Che bella Giornata e che potevi comprare per € 18.000, oggi vengono proposte a oltre € 50.000.
Questa è l'ennesima dimostrazione, soprattutto in italia, che il ceto medio è destinato a sparire!!!!!
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di francesco72 [user #31226]
commento del 20/10/2021 ore 09:40:46
Non so per gli orologi, ma per la Porsche l'esempio calza poco: se fai una semplice ricerca su autoscout trovi decine di 911 a meno di 20.000 euro anche ora. Il riferimento agli anni '80 poi è fuorviante: tra il 1970 e l'80 Porsche stava applicando una politica che avrebbe dovuto portare alla dismissione della 911 a favore di nuovi modelli, ma negli anni '80 (poichè l'operazione non riuscì) la 911 venne rilanciata alla grande con numerosi modelli, anche di pregio (targa e i due c.d. Giubileo) ed una sostanziosa rivisitazione. In questo senso la carrera 911 degli anni '80 è veramente un modello vintage.
Ciao
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di NICKY [user #46392]
commento del 20/10/2021 ore 09:50:38
Non so in che anno hai guardato autoscout l'ultima volta, ma se cerchi ora il modello 911 e lo metti in ordine di prezzo, l'annuncio più economico è una 911 996 del 2001 a € 25.000, che tanto vintage non è! se alzi l'età della vettura devi avvicinarti a € 50.000 per cominciare a trovare qualcosa!
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di reca6strings [user #50018]
commento del 20/10/2021 ore 09:21:53
Premetto che ho apprezzato la ricostruzione storica su cui basi la tua teoria, ma non concordo su un passaggio: in realtà vintage non indica solamente un prodotto di notevole qualità per l'annata di produzione. Questo è il significato originale dall'etimo francese, ma col tempo vi si è affiancato un secondo referente più proprio del mondo della moda, per cui il vintage è testimonianza dello stile di un'epoca. In questo senso si considerano vintage anche capi (o strumenti) nuovi ma fatti "alla maniera di...".
Sulla tua considerazione finale nutro qualche dubbio, a me pare che il trend sia opposto e, comunque, parliamo di collezionismo, non di valore degli strumenti in se'.
Buona musica
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di FBASS [user #22255]
commento del 20/10/2021 ore 10:00:32
OK, è vero ciò che dici ma io, da 1/2 collezionista quale sono, e non solo di chitarre o bassi, di cui ne ho 35 tra Fender, Gibson Hofner e Framus , ecc., lo sono anche di strumenti a fiato, pianoforte lettrico (ho un Rhodes 88 Mark I del 1970 circa), moduli d'epoca di fine 90's, vedi Korg 05/RW, Roland SC-50 e VOCE Micro B, ma le tastiere le preferisco nuove per via della evoluzione dell'elettronica, in piùoltre 32 pedali di cui 11 EHX, un Echorec Binson, microfoni, amplificatori Fender, VOX ecc.ecc. fortunatamente pagati poco anni fa ed alcuni con scambio alla pari. Poi come termine della ricerca del vintage mi riferivo a quella iniziale degli anni 80's in cui si cercavano strumenti non realizzati male come quelli dell'ultimo lustro degli anni 70's e di cui ho avuto una Stratocaster palettona del 1978 ed un Precsion fretless, tastiera mapple, sempre del 1978, pesanti da cani, dati via e passato anch'io sia ad una Tele Squier (ma marcata Fender del 1983), all'attuale mia Telecaster Pasley del 1987 ed alla Strato della Samick, marcata ancora Fender del 1989, ma tutti gli altri dell'inizio era CBS e Norlin. Oggi che mi sono invecchiato me li tengo anche se li uso solo a casa, solo raramente in Jam un mio vecchio Precision del 1972 ed un Music Man fretless mod. Sterling 1993. Agli altri dico di smetterla con le Porsche, io ho posseduto solo un Maggiolone Wolkwagen azzurro decapottabile negli anni 70's, passando poi a Fiat 127, 500, 600 e Lancia Musa, intervallate da un paio di Renault 5, ma quì sto parlando di strumenti musicali ed accessori, grazie e ciao a tutti da FBASS.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 20/10/2021 ore 13:24:12
Ciao FBASS, purtroppo ci sono due mercati, quello dell'uso (chi suona) e quello del collezionismo (chi colleziona). Nel mercato è la domanda che conforma l'offerta, se ci sono collezionisti disposti a pagare esageratamente una chitarra di 50 anni fa, logorata dal tempo e spesso con parti consunte al punto che per utilizzarla "andrebberosostituitemanonsipuòperchèperderebbevalore", è bene, per chi suona, rivolgersi ad un usato recente ed utilizzabile così com'è, e nel caso gli si debba fare una modifica funzionale, poterla fare senza patemi di svalutazione. Sono convinto che la stragrande maggioranza del mercato acquistante sia composta da chi suona, e questa maggioranza dovrebbe rifuggire questi oggetti da collezione per 3/5 anni, spegnendo così questo fenomeno. Ma il mercato è un animale indipendente, se chi suona si mette in concorrenza con chi colleziona (spesso ricchi speculatori), fa la ligua lunga e non ci salta fuori. Ciao, Paul.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 20/10/2021 ore 13:55:21
Per mia esperienza personale (anche negativa avendo dato via, tra il 1975 ed il 1978, delle autentiche vintage che oggi varrebbero un'occhio, tra cui una Esquire Pre-CBS del 1963, un Hofner Violin Cavern del 1961, una Jaguar Custom del 1966, un Gibson EB0 del 1969, ecc.) ho visto che, mentre i bassi che hanno anche oltre 50 anni questi li puoi ancora suonare, ed io ne qualcuno tra un Telecaster del 1968, un Hofner del 1967 e due Framus del 1962 e 1965, senza contare i miei 3 Fender che sono tutti di entro il primo decennio CBS, per le chitarre invece, dopo 30 anni d'uso, o gli cambi i frets e fai una revisione alla tastiera, o l'appendi al chiodo, ma nel primo caso non le puoi più chiamare vintage; ho qualche altra chicca tra cui un Rhodes 88 mark I d'inizio 70s, un Bassman 100tube silver label dello stesso periodo, un Gibson G 3 del 1978 e non mi ricordo più... comunque ho visto richieste e valutazioni per il primo quinquennio di CBS e di Norlin assurde che non stanno nè in cielo nè in terra, fatte e poi contestatemi da nuovi Guru di cui ignoravo l'esistenza, io che strimpello dal 1967 e mi ritengo almeno un po' informato in merito, ciao da FBASS.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 20/10/2021 ore 14:23:29
Io parto dal presupposto che difficilmente una chitarra vintage suonerà bene come una fatta oggi, a patto di sceglierne una di buona qualità.
In una chitarra vintage ci sono parti usurate, danneggiate, tolleranze nella componentistica che alterano il risultato finale, etc - e, all’infuori della stagionatura dei legni, nessuna ragione reale per la quale ad esempio uno strato del 56 dovrebbe suonare meglio di una replica attuale del CS.
Questo discorso vale in gran parte anche per i pedali, che sono stati quasi tutti copiati da cloni moderni.
Quindi il valore delle chitarre vintage sta nell’aspetto legato alla rarità, alla storia di uno strumento, insomma ai parametri classici del collezionismo, che ha regole tutte sue e slegate dall’uso di un oggetto. Compro una bellissima auto d’epoca e mi sveno per farlo, ma poi mica la uso per andare al lavoro - la tengo in garage e la uso per quei quattro raduni all’anno dove la posso sfoggiare.
E se questa è la logica, non vedo inversione di tendenza sul piano dei prezzi, anche perché ci sono per definizione sempre meno pezzi vintage sul mercato mano a mano che qualcuno va perso. In compenso non mancano i soldi - oddio, forse a noi mancano pure, ma ci sono valanghe di ricchi che cercano di investire in qualcosa che sia affine ai loro gusti e passioni…gente che nessuno conosce ma che dirigendo aziende guadagna decisamente più dei calciatori che spesso additiamo come percettori di reddito assurdi.
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di FBASS [user #22255]
commento del 20/10/2021 ore 14:35:32
Verissimo, te lo posso confermare perchè ho provato quegli strumenti e personalmente non vedo il motivo di preferirli a quelli moderni; poi di 4 Stratocaster Fender che io ho, ho trovato invece il suono che mi ricordava quelli del passato in una Squier Palettona Standard color Candy Apple Red, pagata € 250 nel 2010, come pure il suono Jet Harris nel mio squier VI del 2014 pagato € 450, quindi è tutto questione di fortuna e tutto reletivo, ho qualcosa di buono anche tra il "Vecchiume" però, FBASS.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 20/10/2021 ore 14:41:56
Stai affermando l'esatto contrario di quello che afferma chi tratta, suona e colleziona chitarre Vintage.
Cioè che difficilmente una chitarra fatta oggi suonerà bene come una d'epoca (pre CBS per Fender, i famosi anni d'oro).
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 20/10/2021 ore 15:55:37
Si, lo so.
Semplicemente non riesco a capire come una manovalanza con skill limitati, inserita in un contesto che cercava l’efficienza economica più che la qualità, potesse produrre chitarre migliori di quelle che possiamo produrre oggi, con settanta anni di sviluppo in più, una scelta di materiali e parti nettamente superiore e processi industriali di gran lunga superiori. Parlo ovviamente della produzione di fascia media e alta di oggi, non di due pezzi di legno assemblati in qualche modo per essere venduti al supermercato.
Come dicevo, l’unico aspetto dove teoricamente le chitarre vintage possono avere un vantaggio sta nella stagionatura dei legni, cosa peraltro molto dibattuta perché da un lato se ne contesta l’applicabilità ad una solid body che certo non è uno strumento acustico, e dall’altra per la presenza di sealer vari sotto alle vernici che di fatto mummificano il legno. Discutibile, ma se ci convince, questo è un argomento sensato.
Ma il resto? L’acciaio di allora aveva proprietà sonore migliori di quello attuale? Dubito. I legni erano più pregiati? Assolutamente no. La tolleranza delle parti elettroniche era misurata? Proprio no. Chi lavorava i legni? Dei liutai esperti? No, dei lavoratori della comunità ispanica che altrimenti avrebbero lavorato con ogni probabilità in un’altra catena di montaggio.

Beninteso, con questo non voglio sminuire il fascino degli strumenti vintage- se mi metti davanti ad una chitarra degli anni 50 divento tutto sdolcinato, ma per la storia che si porta dietro, i segni del tempo, quello che evoca, il fatto di essere un pezzo raro sopravvissuto a chissà quante situazioni.
Tutto questo vale molto, non lo voglio sminuire.
E sul piano storico oltre che collezionistico può essere bello dire che una certa parte era fatta in un certo modo, diverso dall’attuale.
Però il suono e la suonabilita’ sono altri criteri e secondo me se sei disposto a spendere una cifra congrua (considera che una Fender degli anni 50 costava nuova quelli che adesso sarebbero suppergiù 2000 euro, considerando potere d’acquisto e inflazione), puoi trovare qualcosa di qualitativamente superiore e più ‘prevedibile’ nel senso che la produzione è meno affidata al caso.
Nell’imprevedibilità del vintage però a volte trovi una combinazione astrale che produce uno strumento di grande qualità, ma non è assolutamente la regola.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/10/2021 ore 08:55:26
Guarda, io di chitarre me ne sono "costruite" varie, uso le virgolette perché ho comprato semilavorati di qualità e me li sono finiti. Sono le chitarre che uso di più, perché me le sono cucite addosso, e ti assicuro che suonano piuttosto bene.
Ho anche una Fender Stratocaster Custom Shop '62 con relic leggero, comprata usata a un prezzo ragionevele, pickup avvolti a mano da una delle ragazze che hanno raccolto l'eredità della famosa Abigail, e ti assicuro che è un gran strumento, suona, ma soprattutto si lascia suonare benissimo, una goduria... ed è pure bellissima.
Quindi anch'io ho sempre pensato che sia possibile replicare i suoni delle Fender della Golden Era.
Però se parli con chi colleziona (e anche le suona) le vintage, ti dice che non è così. Leggi gli articoli di Cesco's Corner, ma ho anche parlato personalmente con Flavio Camorani (noto collezionista della mia regione e anche musicista), durante un'esposizione di una gran parte della sua collezione, che fece anni fa nella mia città, e dice le stesse cose.
Io non ho temini di paragone, perché non ne ho mai provata una di quelle chitarre, quindi non posso dare giudizi con cognizione di causa.
Una cosa è certa: loro non ne fanno una questione di manovalanza, o di legni di allora maggiomente pregiati, o di acciaio dell'hardware migliore.
Loro dicono che il tempo, ha dato al legno (invecchiato naturalmente) e ai magneti una impronta sonora che oggi non è replicabile. Ed è di fatto, l'esatto contrario di quello che affermi tu.
Non so chi abbia ragione, ma sono portato a credere che un po' di verità ci sia, non sia solo suggestione. Sono altresì convinto che le ciofeche siano venute fuori anche allora, e che quindi sia un assioma che non valga per tutti gli strumenti nati in quesgli anni.
Rispondi
di horizons [user #25397]
commento del 21/10/2021 ore 12:31:0
L'impronta sonora non replicabile non è necessariamente migliore di un'altra impronta sonora e in verità non sarà nemmeno la stessa impronta di quando quegli strumenti sono stati usati per registrare negli anni d'oro perché allora non avevano ancora subito l'effetto del tempo. In effetti, io credo che l'unico vero pregio che hanno è di essere strumenti di una certa specifica epoca e che tutto il resto sia fondamentalmente un castello che chi li ama e colleziona si è costruito per auto giustificarsi ;)
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 21/10/2021 ore 14:12:04
Sui legni ho detto che è un argomento razionale, anche se dibattuto e controverso - non ho detto che categoricamente non ha senso.
Sui pickup non so che dirti - col tempo sicuramente si smagnetizzano parzialmente e cambia la risposta sonora, questo è certo. Ma in quale misura questo non sia replicabile con un pickup nuovo con, ad esempio, minori avvolgimento o altre caratteristiche, non saprei. Ci sono millemila versioni dei pickup vintage, è possibile/verosimile che nessuna si avvicini all’obiettivo?
Ammetto di essere scettico, ma sarei felice se qualcuno avesse una qualche pezza di appoggio scientifica per sostenere queste tesi.
Ci sono anche quelli che sostengono che una chitarra suonata tanto e bene (non sto scherzando), per via delle vibrazioni che le corde trasmettono negli anni al manico, si ritrovi con un manico migliore - anche qui, mi piacerebbe qualcosa di più di una narrazione cinestesica di qualcuno che comunque ha fatto un investimento anche economico di un certo peso su queste basi.
Se fosse dimostrato che è una pura questione di invecchiamento dovremmo comprare adesso le chitarre per i nostri nipoti che ancora devono nascere, metterle in cantina ad invecchiare come il vino e regalarle loro tra 50 anni!😁
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/10/2021 ore 14:26:46
Sinceramente rimangono questioni che mi suscitano sì curiosità, ma praticamente non mi toccano.
Anche per via dei costi spropositati che hanno questi strumenti, i quali sono completamente fuori dalla mia concezione di valore da attibuire ad una chitarra elettrica. Inoltre, lungi da me ragionare di comprare uno strumento e metterlo ad invecchiare.
Credo che il vibrare e l'invecchiare, per una chitarra acustica sia assolutamente un tocca sana, quindi è probabile che lo sia in misura certamente minore anche per uno strumento elettrico.
A me le chitarre piacciono, so riconoscere una chitarra di qualità da una dozzinale, ne ho varie e mi piace farle vibrare tutte, quindi so accontentarmi di ciò che posso trovare oggi e abbiamo una vasta scelta; ripeto, le mie suonano, e si fanno suonare, tutte in modo molto soddisfacente.
È un mondo che esiste, con tutte le sue ragioni di esistere, ma la musica (che è quello che conta) si fa a prescindere e con molto meno. Vedi l'articolo e il video di Oliver sulle sue Squire Bullet.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 21/10/2021 ore 14:38:47
secondo me il discorso è che non troverai chitarre fatte oggi che suonano MALE come quelle aell'epoca perché c'è il discorso invecchiamento ecc..ecc... alla fine sono chitarre con problemi, anche solo i pu, vogliamo paragonare sul palco un P90 con circuito che toglie il ronzio ad un P90 degli anni 60? è solo una trovata per chi le colleziona per aumentare il valore.
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 20/10/2021 ore 14:58:23
Continuo a non capire perché una chitarra costruita ai giorni nostri, con tutti i controcazzi in regola, debba per forza suonare peggio di una vecchia....
Rispondi
di A Matter Of Tone [user #44285]
commento del 20/10/2021 ore 16:04:51
Come sempre, credo sia necessario metterci d'accordo su cosa sia o non sia "vintage", se no si rischia di parlare di cose diverse.
Più che di "vintage" in senso stretto, che lega la valutazione esclusivamente all'anno o al periodo, io parlerei di "Golden Era". E per "GE" si intende quel particolare periodo nel quale gli strumenti sono stati costruiti in quella fabbrica, da quel team di lavoro, diretti da quel team di managers, con legnami e componenti provenienti da quegli specifici fornitori. Allora si che se ne può parlare. Quando Fender e Gibson sono passate di proprietà, sono state fatte innumerevoli modifiche sia nella selezione dei legni, che nella progettazione degli strumenti, che nella scelta dei componenti. Per me, quelli sono i fattori discriminanti. Se parliamo dell'epoca d'oro di Fender, ci fermiamo al 65, con una certa elasticità fino al 70 e comunque ci dobbiamo fermare alla placca del manico a quattro viti. Per Gibson, ci fermiamo al 68, e così via. Concordo assolutamente che le quotazioni degli strumenti anni '70 siano in certi casi assolutamente sopravvalutate. Erano esattamente quegli strumenti che i musicisti dell'epoca rigettavano per andarsi a cercare gli strumenti della generazione precedente!
Per il Relic... ragazzi, quelle sono le chitarre che il mercato di oggi richiede. Dal CS Fender, su 100 chitarre che escono, 90 vengono ordinate con un certo grado di invecchiamento, dai privati o dai rivenditori. E in Gibson è quasi esattamente la stessa cosa (leggermente di meno, metti 7 su 10). Perché sono più facili da vendere, da far provare, hanno più fascino (per qualcuno), hai meno paura di portarle in giro a suonare (riga più, riga meno...), e così via. Suonano meglio di una non invecchiata? Certamente no. Magari tu le suoni meglio, perché non ne sei intimidito e non hai paura di graffiarla, ma questo è un altro discorso.
Suonano meglio o peggio di una vintage vera in buone condizioni? Diverse. Come qualsiasi chitarra al mondo, non ce ne sono due che suonino uguali, anche se di numero seriale consecutivo. Ne' meglio, ne peggio. Poi sta a te...
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 20/10/2021 ore 17:49:5
Io preferirei cento volte una bella chitarrina nuova di pacca che un super strumento falso relic o falso invecchiato. Io odio questo relic
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 20/10/2021 ore 17:57:5
Qui andiamo fuori tema, nel senso che se cominciamo a parlare di relic non ne usciamo più. Io tendo a preferire una relic Fender ad un esemplare dall’aspetto nuovo di pacca ( altre marche non mi piacciono se rovinate) ma ho chitarre di tutti i tipi, compro quello che mi piace a livello di singolo strumento e penso siano gusti personali che poco o nulla hanno a che fare col suono ma più con l’estetica e la comodità nel trattare uno strumento.
È falso? Si, vabbè; esattamente come sono falsi i vestiti di scena, i testi, le interviste, gli atteggiamenti e qualunque altra cosa del rutilante circo del rock’n’roll. È uno spettacolo, non una macchina della verità. E come disse Dylan, il problema non è capire chi siamo, ma chi vogliamo essere.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 20/10/2021 ore 17:58:21
Sul Relic ti do pienamente ragione, poi che prezzi per uno strumento preso a "Cinghiate" e ossidato apposta nelle parti metalliche, vedi la mia esperienza Jazzmaster (ma al lato c'era pure una Stratocaster entrambi ad un prezzo assurdo di intorno ai 4000 euro), io dico che una chitarra debba invecchiare con te, vedi il mio Fender Jazz Bass che è del 1974 ma che ho comprato nel 1978 in un negozio famosissimo di Napoli, ho trovato pure a Battipaglia una Silvertone Amplicase mod.1448 del 1961, che sul cui case portava ancora gli adesivi degli anni 60s, poi un Framus modello 5/156-2 del 1962, lo stesso che usava nel 1963 il bassista dei Nomadi ...
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 20/10/2021 ore 18:08:4
No, aspetta, c’è un aspetto da correggere, e parlo per esperienza diretta in diverse occasioni: le relic costano solo qualche punto percentuale in più rispetto alle NOS, almeno in casa Fender, ed è giustificato dal lavoro aggiuntivo che in realtà non è poco in termini di tempo. Poi può fare schifo, ma non è che perché è relic costa granché di più- il costo lo fa il livello che richiedi (production run, limited edition, teambuilt, masterbuilt) poi si aggiungono gli extra che aggiungi se scegli i livelli più alti che sono customizzabili, ma di base una chitarra dello stesso livello che sembra nuova ed una reliccata non hanno grande differenza di prezzo. Quasi tutti pensano il contrario perché in negozio se vedi una relic è una custom shop, mentre se ne vedi una perfetta di solito non è CS ma produzione americana standard - ma stai appunto confrontando due livelli di prezzo comunque diversi a prescindere.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 20/10/2021 ore 18:18:5
Ti posso solo dire che la chitarra la voglio sempre in condizioni ottimali, sia essa nuova oppure usata ed i quest'ultimo caso tollero i naturali danni dovuti all'uso (vedi compreso una mia Fender Jaguar Custom Fiesta Red del 1966 che aveva tutto il retro del body rovinato dalle cinghie del precedente proprietario), ma quando riesco a trovare la mia attuale 4ª Stratocaster Daphnae blue del 1989, Made in Korea by Samick, l'unico anno in cui erano marcate Fender e non Squier, che uno scellerato aveva passato con la tela smeriglio su tutti i bordi e sul retro, anche se l'ho pagata pochissimo se me lo ritrovo tra le mani ..... Per noi di una certa età queste cose sono inconcepibili, FBASS.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 20/10/2021 ore 18:22:35
Ma guarda che ti capisco in una certa misura - se mi proponessero una PRS tutta rovinata me ne andrei sdegnato, ma devo dire che sulle strato e tele esercita su di me un certo fascino, sembrano fatte apposta per essere chitarre ‘da battaglia’ che hanno più fascino rovinate. Intonse, mi sembrano un po’ plasticose.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 20/10/2021 ore 18:33:5
Io vado a Fender e Gibson, con qualche Gretsch ed Ibanez (ma per quest'ultime solo come Archtop di cui non me ne sono mai fatto mancare almeno una, ho la AF85 VLS ed ho pure una Gretsch G5220), le PSR, scusa ma forse è solo questione di gusto personale, non le ho mai prese in considerazione; poi essendo io bassista dal 1968, sono Fenderiano convinto ma Gibsoniano ricreduto dopo aver comprato il mio Grabber 3 del 1978. Poi vada per Music Man ed ho avuto una mezza delusione ma solo per la scorrevolezza del manico con il mio G&L2000E, per i bassi Ibanez, dopo averne posseduti 5, unica eccezione sono stati per me i miei compianti ed economici RB650 e RS924, che comunque costavano relativamente poco ed erano suonabilissimi, FBASS.
Rispondi
di guitar jim [user #55620]
commento del 24/10/2021 ore 18:29:4
Ullalla'! Ciccio Bass! :-) Sei stato a Battipaglia e quando?!? E in quale negozio? Io sono di Eboli, distante 7 Km e ci andavo spesso in quei negozi!
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 24/10/2021 ore 20:06:18
Io, anche se sono napoletano, abito a Battipaglia dal 1987, poi, oltre a fornirmi a Napoli da Cerutti, per anni ho comperato da Santimone e da quando non c'è più in commercio, mi rivolgo a Luca Villani che mi ha anche procurato sia chitarre che bassi e pedali anche d'epoca, oltre ad amplificatori nuovi di piccola potenza, i valvolari d'epoca li ho comperati a Napoli, come pure il mio Fender Rhodes 88 Mark I di inizio anni 70 e molti strumenti a fiato, Ciao da FBASS (mi trovi sia su facebook che su LinkedIn).
Rispondi
di guitar jim [user #55620]
commento del 31/10/2021 ore 21:39:28
Ciao Ciccio! Ah, quindi sei propiro di Battipaglia! Dove peraltro io ho anche dei parenti. Beh, anche io, nei tempi d'oro, ormai si parla di decenni fa, andavo spesso da Santimone e al Pentagramma, prima ancora che in quest' ultimo fosse gestito prorpio dal Santimone! Spero che qualche volta tu sia venuto anche qui ad Eboli, da Giancarlo, dove peraltro io compro chitarre ed altro dal 1985!
Per quanto riguarda Feisbuc, temo che dovresti essere tu a mandarmi la richiesta, visto che nel mio profilo io ho sia il mio link a Fb che al mio canaletto Youtubico; purtroppo non sono riuscito a trovare dei link che posaano condurmi ai tuoi profili sociali. Ciao!!!
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 20/10/2021 ore 17:20:33
Mi trovate d'accordissimo.. La mia non è una critica sullo storicamente corretto. Se Fender e Gibson da un certo periodo ( o per un certo periodo a seconda dei casi), hanno prodotto spazzatura per esigenze di puro profitto, è normale che qualcuno abbia ricercato nell' usato quello che il mercato non offriva più..
Riguardo il resto, anche allora c'era gente che sapeva cosa faceva, chi lavorava in catena di montaggio e timbrava il cartellino alle 17:00 ed il ragazzino con la trap ( allora non era trap) e la figa nella testa...
I CNC di oggi sono molto più precisi e assicurano standard e tolleranze che una volta potevi solo immaginare...
In alternativa ci sono i Master builder o liutai, che la perfezione la raggiungono al prezzo di ore di lavoro dettaglio dopo dettaglio...
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 20/10/2021 ore 17:44:56
Finalmente un nick che capisco!😁
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 20/10/2021 ore 17:47:2
Caro Fbass per me pure. È inconcepibile dare valore a un invecchiamento artificiale, o peggio a un'appartenenza storica fasulla. A Roma le chiamiamo "patacche" le monete false romane.
Diverso è il discorso del "vecchio". Siamo al 2021: cinquanta anni fa parliamo oggettivamente di chitarre antiche e ciò significa che una chitarra del 1970 ha valore solo per il fatto in se' che ha mezzo secolo. Non meravigliarti! Succede anche per la mobilia. Ma il fatto è un altro: non sono sedie o comò di design.. sarebbero strumenti musicali e questo è il punto: suonano o no?
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 20/10/2021 ore 18:39:33
Beh. Sembrare piuttosto che essere.
Dunque il rock sarebbe morto.
Noi gli zombie.
I nostri strumenti pezzi di bare, bende insanguinate, attrezzi chirurgici usati.
Per cui guai a presentarsi al pubblico con una chitarra nuova fiammante, saresti out? E nientemeno questo l'ha detto Bob Dylan?
Bah...
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 20/10/2021 ore 19:01:14
Dylan non parlava di chitarre, figurati cosa gliene può importare. Parlava del fatto che un personaggio pubblico deve avere chiaro in testa cosa vuole rappresentare per il suo pubblico. ‘All the world’s a stage’, per citare Shakespeare se ti piace di più.
Ne’ io dico che se hai una chitarra nuova sei out.
Cerco di esprimermi più chiaramente: lo strumento fa parte dell’immagine che ognuno di noi vuole proiettare, se suona per un pubblico, grande o piccolo che sia.
Ci presentiamo per come vogliamo essere percepiti da quel pubblico- i Maneskin, tanto per fare un esempio, mica portano le calzamaglie aderenti e trasparenti nella vita di tutti i giorni, le indossano per ottenere un effetto scenico. Il bluesman con la chitarra all’angolo della bocca, la bottiglia di whisky sull’ampli e la giacca sbrindellata vuole a sua volta proiettare un’immagine da maledetto, mentre magari nella vita reale è un fighetto che non ha mai vissuto nessuna delle situazioni che canta, ma capisce che al suo pubblico non piacerebbe perché stonerebbe con la musica. Un musicista classico si presenta in giacca e cravatta anche se privatamente usa solo jeans. La lista è infinita, ma nessuno si sogna di dire al violinista di una filarmonica che è falso ed un poser perché mette il frack solo per il concerto - sembra che la falsità sia solo legata al grado di relic della chitarra, mentre avvolge tutto il mondo dell’arte - Picasso è stato tanto un grande artista quanto un grande poser, se mi passi l’espressione.
E del resto, devi colpire l’immaginario e per questo serve essere un filo sopra le righe.
Dico qualcosa di particolarmente strano?
Quello che dico è che ognuno pensa alla sua immagine, magari anche inconsapevolmente (‘quello non fa per me’) e sceglie gli strumenti che sono in linea anche come aspetto, siano nuovi fiammanti, iperdistrutti o qualunque cosa intermedia.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 20/10/2021 ore 20:53:24
ah. ci sta ok.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 20/10/2021 ore 22:31:57
Le affermazioni un tanto al chilo non giovano a nessuno, e leggere dei prezzi di una jazzmaster del '65 che citi è semplicemente assurdo. Non so di che anni parli, ma OGGI una jazzmaster di quegli anni (e non crescono sugli alberi) vanno dai 5000 per una con parti non orginali fino ai 15000 per una "mint". Ergo, una originale a 3600 la compro subito, ma sospetto non me la venderai. Il discorso sulle chitarre "cimelio" è altrettanto infondato. Non si deve vedere una chitarra usata da qualcuno famoso come uno strumento, ma appunto come un cimelio. Altrimenti non venderebbero a migliaia o decine di migliaia di euro cose come lettere, cappelli, maglioni etc di persone famose. Non piace? piace? ne compro due? e' la legge del mercato.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 21/10/2021 ore 07:33:54
A parte il fatto che la chitarra è del 1968, il fatto risale ad una quindicina d'anni fa (mentre sia la Jazzmaster che la Strato Relic sono ancora li appese in vetrina), poi solo ad inizio anni 90's ho comperato una Jaguar del 1968 (mat. 780XXX) a sole lire 100 mila anche se mancavnte dell'alberino e della selletta del MI cantino, ma tutto il resto era ed è in buone condizioni, mentre nella seconda metà anni 90 il Telecaster Bass mi costò lire 500 mila; nel 1998 ho comperato a lire 200 mila una Silvertone Amplicase mod. 1448 del 1961 a cui ho riavvolto il pickup Lipstick ancora con cover in ottone cromato, la Stratocaster Samick del 1989 marcata Fender in originale l'ho pagata € 100, certo non mi vado a cercare la Strato CBS 1968 di Jimi Hendrix e pagarla € 380 mila solo perchè l'ha suonata lui una sola volta ed in sala d'incisione, come pure la Blackie che è il collage di 6 chitarre diverse, anche se pre-CBs, Per me Eric se la può tranquillamente tenere; poi sarebbe da annoverare il mio Fender Rhodes 88 Mark i di inizio anni 70's su cui in RAI a Napoli (dove lo prestai al negoziante che me l'aveva venduto a condizione di farglielo usare un'ultima volta) ci ha suonato Keit Emerson che lui mi disse solo essere "Nà Mericano", preferisco la mia Telecaster Pasley comprata nuova nel 1987, la mia Stratocaster American Standard, comprata nuova nel 1989 ecc, almeno sono invecchiate con me, intanto buona musica, FBASS.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 21/10/2021 ore 08:31:42
Di Blackie vale peraltro la pena di dire una cosa bella riferita a Clapton (che altre volte non ha brillato, quanto a comportamenti extra-musicali), che l'ha venduta ricavandone quasi un milione donato alla sua fondazione contro l'alcolismo.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 21/10/2021 ore 12:26:01
W IL RELIC!
è puramente estetica e moda, esattamente come un colore: chitarra bianca? nera? rossa? surf green? relic SI/NO?
Ogni cosa nel mercato può andare "a momenti", quando i prezzi si alzano è un peccato per chi compra ma meglio per chi vende. Nella compravendita si è sempre in 2...
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 21/10/2021 ore 13:28:07
Scusa, anche se rispetto le tue idee, a me il "RELIC" sa invece molto di "FALSO" e stanne certo non ne comprerò mai nessuna anche se mi è capitata tra le mani ultimamente la Fender Daphnae Made by Samick del 1989, relicata a forza di tela smriglio da un precedente propretario, ma l'ho avuta per soli € 100, ha oltre 30 anni e suona come dico io, anche se volevo cambiare le meccaniche con delle autentiche kluson cromate degli anni 60's, ma ho preferito lasciarla così come l'avevano realizzata, FBASS
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 21/10/2021 ore 14:32:53
Chi compra chitarre vintage non lo capisco sinceramente, soprattutto a certi prezzi....
A parte che le chitarre belle le hanno fatte soprattutto dagli anni 80, ma questo è personale, ma le chitarre del giorno d'oggi sono quelle che suonano davvero e sono utilizzabili, chi usa una chitarra anni 70 per suonare è come se usasse una formula uno del 70 per correre il gran premio di f1 oggi.. meglio usare una macchina di oggi...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/10/2021 ore 14:52:56
Scusami la franchezza, ma il paragone tra le chitarre e le Formula 1, o le auto in genere, non si può ascoltare. Veramente inappropriato.
Le Fender Stratocaster (o Telecaster, o Gibson) di allora si suonano esattamente come quelle di oggi.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 21/10/2021 ore 15:17:41
Si, il tasso di tecnologia è minimo e oltretutto il progetto è sostanzialmente lo stesso, per cui è vero che una fatta oggi a partire d un progetto classico avrà uno standard qualitativo medio superiore, ma la differenza con una del passato non è paragonabile al divario tra due macchine, che sono strutture molto più complesse e piene di elettronica.
Già se mi parli di chitarre tipo le Strandberg la cosa cambia in maniera più sostanziale.
Comunque è un mercato che ha senso per i collezionisti più che per i musicisti, anche perché se davvero avessi tra le mani uno strumento di settant’anni fa non mi arrischierei a farlo partecipare ad un concerto rock. In studio si, dal vivo no. Diverso è il discorso per gli strumenti legati alla musica classica, ma anche perché lì vengono trattati coi guanti di velluto in un ambiente a bassissimo rischio.
Ve la immaginate, la strato del 54 da 100K impregnata della birra di quart’ordine dell’headbanger ubriaco in prima fila?
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 25/10/2021 ore 11:54:48
be insomma :) basta che prendi i primi manici fender stratocaster o quelli di una fender attuale, secondo te riesci a fare il bending allo stesso modo????? perdonami ma oggi siamo avanti anni luce
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 25/10/2021 ore 11:59:19
Uno bravino fa i bendin con qualsiasi manico, ascoltato con le mie orecchie (sui dischi) e visto con i miei occhi (nei Live e nelle Clinic).
Le chitarre di allora (parlo di una Strato o di una Tele) si suonano allo stesso modo di quelle di oggi.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 26/10/2021 ore 18:31:51
infatti Clapton usava le 08 di corde perchè non era bravo e non sapeva fare i bending.
Lukather usa le 09 sulla music man.... è più facile ed ha un manico moderno...
la verità è che le chitarre moderne sono molto meglio da suonare, se le utilizzi davvero nei live ecc.. non c'è paragone, poi se vuoi un effetto un po' sporco in un disco ecc.. posso capire che usi una chitarra vecchia, ma altrimenti anche una messicana suona divinamente
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 21/10/2021 ore 19:20:2
Qualcosa mi fa pensare che per te suonare sia correre, correre. Forse chi cerca il tono, le sfumature si rivolge a strumenti anche vintage, non solo, alla ricerca di un determinato suono. Ah, e ci sono estimatori di auto anni '70 anche se vanno meno si quelle di oggi e sono sempre ferme dal meccanico.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 25/10/2021 ore 11:57:19
ma no non sono uno che corre con la chitarra, ma vuoi mettere i PU di oggi? certo se per tono intendi il fruscio della manopola o le corde che sfrigolano sui tasti, forse le chitarre moderne non possono darti quei dettagli...
non ho capito cos'hai scritto sulle auto, comunque che le chitarre anni 50 siano belle non c'è dubbio.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 21/10/2021 ore 15:52:10
Esistono le posizioni. la posizione del collezionista. La posizione del musicista. La posizione del malato di gas. La posizione del moccioso figlio di papà. La posizione dello studio di registrazione che cerca qualcosa di sfizioso. La posizione del direttore di museo. Ecc ecc ecc ognuno vede da un 'angolatura la chitarra.
Il valore è dato da ciò.
Poi c'è il prezzo, ma il prezzo, Orca Miseria, non esprime il valore.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 21/10/2021 ore 16:18:06
Ho provato nel corso degli anni un po' di strumenti vintage, dalle Strato pre-cbs a una Les Paul degli anni '50, passando anche per esemplari di altri marchi come Gretsch e Rickenbacker d'epoca. Secondo me non è solo mito quello che circonda certi strumenti vintage. Ci sono delle sfumature che le riproduzioni non riescono spesso a riprendere o perlomeno non si ritrovano nella maggioranza della produzione contemporanea. Poi ovviamente il discorso è complesso perché nemmeno due chitarre dello stesso anno di produzione suonano perfettamente uguali e sicuramente tra gli strumenti vintage ce ne sono che non erano un gran che all'epoca e non sono un gran che oggi.

Più che altro la mia riflessione è che fino agli anni '90 certo vintage -anche per il chitarrista amatoriale- poteva essere veramente un'alterativa alla produzione contemporanea dell'epoca, soprattutto se uno si andava a prendere all'epoca uno strumento di metà o fine anni '60. I prezzi degli strumenti della prima epoca CBS o delle Gibson della seconda metà degli anni '60 non erano di molto superiori a quelli degli strumenti nuovi dell'epoca. Oggi come oggi i prezzi sono salti anche per gli strumenti di quel periodo storico che potremmo definire di transizione. Oggi il vintage lo compra o il musicista professionista -interessato magari ad utilizzare questi strumenti in studio- o i collezionisti. Non c’è comunque da disperarsi, la produzione contemporanea offre moltissimo.
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 21/10/2021 ore 16:28:06
Spiegatemi una cosa... Quando Hendrix registrava ( giusto per citare il primo nome che mi viene in mente..), usava chitarre e attrezzature della propria epoca, e non chitarre di 70 anni prima...
Qui tutto il discorso della maturazione dei legni e della smagnetizzazione dei pickups va un po' a farsi benedire..... Non trovate??
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 21/10/2021 ore 16:56:04
Certo, ci sono fiori di musicisti che hanno utilizzato strumenti della loro epoca con eccezionali risultati, vedi ad esempio negli anni '70 tutti quei musicisti che hanno suonato con le vituperate Strato a 3 viti. Però questo non toglie che gli strumenti costruiti -ad esempio- da Fender tra inizi anni '50 e prima metà dei '60 abbiano caratteristiche sonore molto riconoscibili (seppure con notevoli differenze a seconda di diverse fasi di produzione). Queste caratteristiche magari risaltano meglio in certi contesti musicali o certi utilizzi. Ad esempio dove hai un suono diretto all'ampli e non processato attraverso effetti o muri di amplificatori.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 21/10/2021 ore 19:18:01
No, perchè intanto Hendrix usava strumenti della sua epoca che OGGI sono diversi, e poi non è l'esempio più calzante dato che spesso suonava con fuzz, octavio, e tirava fuori quasi lo stesso suono da quasi qualunque chitarra e ampli. E poi le chitarre le tritava letteralmente, i suoi roadie avevano cestoni di pezzi e ne assemblavano di continuo riparando e sistemando. E comunque se vuoi quel suono li, servono certi strumenti, certi ampli, certi pedali. Ah, 70 anni prima la chitarra elettrica non esisteva quindi...
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 22/10/2021 ore 07:32:40
Il mio è un dubbio... Molti cercano quel "suono la" con chitarre vecchie perché perché è perché.....
E poi non considerano nemmeno per un momento che al momento delle incisioni quegli strumenti così tanto vecchi non erano...questa è una mia considerazione..
Per questo penso che tutto il discorso sulla stagionatura ulteriore dei legni ( sotto vernice, non dimentichiamolo..) e sui pickups a mio avviso lasciano il tempo che trovano ( o c'è gente davvero convinta che anche il colore delle bobine faccia differenza???).
Credo più verosimile che a noi siano arrivati quegli esemplari che per cura o abbinamenti fortunati, avevano una marcia in più già da nuovi, mentre gli altri siano andati persi o modificati nel tempo per adattarsi al musicista...
Alla fine, per chi fa della musica una professione e non una passione, sono strumenti di lavoro, e come tali non è così impossibile pensare che qualcuno possa moduficarseli in base alle esigenze..
Rispondi
di accademico [user #19611]
commento del 22/10/2021 ore 10:09:17
Fra tutte le cose che ho sentito ne aggiungo una ulteriore per giustificare il valore del vintage. Non è vero che tutto ciò che è vecchio è bello, questo significa che tutto quello oggi ci piace come vintage ha già subito un processo selettivo (sia estetico che d'uso) che ha portato a scartare una miriade di modelli e versioni che per un motivo o per l'altro non sono passate alla storia e quindi valgono poco o nulla. In pratica siamo disposti a pagare tanto per il vintage perché ci emoziona, è un buon investimento ecc, ma anche perché sono rimaste solo le migliori.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 22/10/2021 ore 11:01:46
Questo e' vero, sicuramente i pezzi di legna da ardere hanno in gran parte gia' fatto una brutta fine da allora...
Rispondi
di irmo [user #17391]
commento del 23/10/2021 ore 10:30:37
Come tutte le mode,passera' la moda del relic (perche' di moda si tratta) e questi strumenti reliccati non li vorra' piu' manco il rigattiere . Si e' alimentato un business , ma un business ha un inizio e una fine. Per il vintage ( il vero vintage) credo sia un discorso un po' diverso ,Da parte dei musicisti ci sara' una maggiore consapevolezza davanti ad uno strumento d' annata.Non sempre uno strumento d' epoca puo' dare quelle soddisfazzioni che ci si puo' aspettare spendendo cifre inportanti e l'affidabilita' di uno strumento di 50 o 60 anni e' ben lontana dall' affidabilita' di uno strumento nuovo. Non voglio parlare dei collezzionisti in quanto è un mondo a me quasi sconosciuto.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 23/10/2021 ore 14:02:12
Non credo sia una moda - una moda non ha una fase espansiva che continua da 30 anni e non accenna a diminuire. Non è il ciclo di una moda, ormai è una opzione consolidata, come se fosse un colore.
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 24/10/2021 ore 17:12:36
il punto è un altro, e lo ripeterò sempre:
se l'operaio fender domani dovrà assemblare (dico numeri a caso) 50 strumenti, e l'operaio fender del 1965 ne doveva assemblare 5...quali strumenti risulteranno assemblati meglio, più curati, forse anche più suonabili? ma che legni, materiali o altro...ciò che è venuta meno è la qualità della manodopera, costretta ad assemblare di corsa, e male, molti strumenti. e la situazione, da questo punto di vista, è molto peggiorata dopo il covid.
poi ognuno fa quel che vuole dei suoi soldi...
io, avessi i soldi, una tele degli anni '50 (ne ho suonata una) non la disdegnerei ma sarebbe un capriccio da archeologo amante del passato.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 24/10/2021 ore 17:47:30
L’operaio del 1965 ne faceva solo 5 perché non aveva gli strumenti di precisione che gli consentono ora di farne 50, non perché avesse tanto tempo per la qualità…era solo che il lavoro grezzo che le macchine fanno con grande precisione e velocità lo doveva fare a mano con molta più approssimazione, tanto che le spec delle chitarre vintage non sono per nulla omogenee.
Organizzazione fordiana era ed organizzazione fordiana è rimasta, coi mezzi che si adeguano al livello di evoluzione tecnologica.
Rispondi
di guitar jim [user #55620]
commento del 24/10/2021 ore 18:55:41
Io vorrei possedere una Stratocaster nera, manico bianco, anni' 70, con palettone e tutto, solo perche' mi piace un mondo vederla tra le mani di Jimi Hendrix (specie nell' esibizione di Hey Joe, ad Atalanta nel '70), come penso piacesse a Clapton, che del resto la indosso' dalla morte di Jimi in poi! Anzi, di piu', sono anni che mi piacerebbe averne soprattutto una con il micro-tilt e con la piastra a tre viti, solo perche' mi fanno impazzire i video anni' 70 in cui la usa Ritchie Blackmore! E il suono dell' unico e solo chitarrista dei Deep Purple non e' certo secondo a nessuno!
Tutto il resto, inoltre, sono solo chiacchiere...
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 24/10/2021 ore 20:12:12
Ne ho avuta una palettona del 1978, comunque adesso ne ho 4 tra cui una STRAT Fuxia del 1991, ho una American Standard del 1989, una Lone Star (che è dal liutaio) del 1992 e questa è Black con hardware Gold, ma quella che usodi più è una Fender by Samick del 1989, unico anno che le marcarono Fender, però preferisco suonare la mia Tele Pasley Sunburst del 1987 e la mia Mustang Competition Blue del 1999, entrambi made in Japan, ma io sono bassista e fenderiano con tendenze Leo Derivati, FBASS (ma ho sia chitarre che bassi Gibson ed Epiphone).
Rispondi
di guitar jim [user #55620]
commento del 31/10/2021 ore 21:45:45
Beh, io sono solo un dilettante e non ho mai avuto velleita' concertistiche et similia e mi accontento di qualsiasi pezzo di legno che abbia sei corde. Dalla classica all' acustica all' elettrica alla dodici corde, di qualsiasi marca e sottomarca, cinese o norvegese, per me basta che mi diano la possibilita' di farle suonare o meglio strimpellare come dico io; con plettro,dita o solo pollice, e' lo stesso. Come ho detto altrove, il resto sono solo chiacchiere e distintivo XD.
Rispondi
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