I 10 batteristi fondamentali dell’hard rock - John Henry Bonham
di AndreaGe [user #60090] - pubblicato il 11 novembre 2021 ore 18:30
John Henry Bonham, leggendario membro dei Led Zeppelin – prematuramente scomparso il 25 settembre 1980 all’età di 32 anni – è senza dubbio un altro importante esempio della tecnica batteristica hard-rock.
Su di lui si sono spese pagine e pagine di libri, articoli e interviste per descriverne lo stile, partendo dal suo drumming granitico, potente e aggressivo supportato da un sorprendente laid-back feel (dall’approccio appoggiato ‘indietro’ sul tempo).
A questo si aggiungono la straordinaria tecnica del piede destro, il massiccio uso di ghost note, ritmi sincopati, poliritmie e terzine nei fill, suonati con particolare attitude (predisposizione) e innata inventiva, condite da un suono della batteria enorme, massiccio e a lungo imitato (la sua è una delle batterie più campionate della storia).
In generale, l’impatto di Bonham sullo sviluppo dello stile di batteria rock si è rivelato davvero enorme.
Album consigliato - Led Zeppelin IV (Led Zeppelin, 1971). Quarto album - senza titolo - della band inglese, prodotto da Jimmy Page, chitarrista del gruppo che vede nella line up oltre a Bonham (batteria), Robert Plant (voce) e John Paul Jones (basso).
Un album potente, il loro più ‘heavy’, senza punti deboli e in assoluto quello di maggior successo.
Per un primo ascolto un brano su tutti è certamente Black Dog, caratterizzato da interessanti groove e frequenti cambi di tempo in cui si possono sentire differenti sfumature del drumming di Bonham.
Questa è la versione live al Madison Square Garden di New York del 1973.