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Catalyst 100: ascolta il combo Line 6 con suoni HX
Catalyst 100: ascolta il combo Line 6 con suoni HX
di [user #116] - pubblicato il

100 watt per suonare dal vivo, in casa e registrare in studio, con amplificatori ed effetti provenienti dalle librerie Helix: ascoltiamo all’opera il Catalyst 100 microfonato, via USB e dritto nel banco mixer.
È la prima e più grande novità del catalogo Line 6 per il 2022: la gamma Catalyst rappresenta l’ultimo step evolutivo nella lunga tradizione di amplificatori digitali iniziata nel lontano 1996 con l’AxSys212. Nel 1997 è arrivato il più essenziale Flextone, poi la serie Spider, Vetta, DT50 e, nel 2016, l’impressionante Firehawk 1500. All’epoca, il multieffetto Helix era una delle più fresche novità di mercato, appena scoperta da professionisti e appassionati e pronta a conquistare il pubblico grazie a una potenza di calcolo considerevole e ad algoritmi all’avanguardia che l’hanno resa un riferimento per le fasce più alte.
Negli anni successivi la tecnologia si è resa più accessibile, dando vita a una serie di spin-off, un’intera famiglia sotto il marchio HX per regalare l’esperienza Helix anche ai musicisti meno esperti. Cataylst chiude il cerchio con tre amplificatori alimentati dallo stesso cervello elettronico che ha dato vita ai suoni più apprezzati della serie HX, offerti ora in un formato combo dal prezzo capace di stuzzicare le voglie di chi è agli inizi.

Catalyst 100: ascolta il combo Line 6 con suoni HX

In catalogo compaiono tre amplificatori, da 60, 100 e 200 watt. I primi due montano un altoparlante da 12 pollici, mentre sul Catalyst 200 ne sono presenti due. In tutti, si tratta di coni custom, appositamente disegnati per restituire una risposta naturale e da amplificatore tradizionale partendo dalle simulazioni della famiglia Helix, su cui la gamma Catalyst si basa.
Tra i suoni HX, il Catalyst seleziona e include sei simulazioni di amplificatori del tutto originali, ideate da Line 6 senza un riferimento preciso a modelli realmente esistenti, ma ispirate al meglio che la tradizione chitarristica ha da offrire per le più disparate necessità vintage, contemporanee e sperimentali.

Li abbiamo messi sotto torchio al Blap Studio di Milano con il Catalyst 100. Tra le mani di Cristian Concio, una Yamaha Revstar RSS02T raccontata anche su Accordo a questo link.



Il Catalyst 100 arriva sotto forma di un amplificatore tradizionale per chitarra, con volume sufficiente ad affrontare le comuni situazioni live e con un riduttore di potenza per adattarne l’uscita anche ad ambienti casalinghi o allo studio di registrazione, fino a escludere del tutto il cono per esercitarsi in cuffia o per registrare in diretta senza disturbare i vicini.

A questo scopo, il combo dispone di un’uscita di linea XLR per inviare il segnale a un banco mixer con tanto di simulazione di cabinet e microfono, oltre a una porta USB per farne una scheda audio, con quattro ingressi e quattro uscite, segnale trattato a 24 bit per 44.1 o 48kHz e possibilità di registrare sia il suono processato dall’amplificatore sia una traccia dry per un futuro reamping.

Catalyst 100: ascolta il combo Line 6 con suoni HX

Gli amplificatori
A dispetto di un pannello dei comandi lineare e immediato, il Catalyst offre una considerevole tavolozza sonora.
I sei amplificatori virtuali a bordo spaziano dai clean d’annata ai crunch ispirati a entrambe le sponde dell’Oceano fino alle derive più moderne e aggressive, con le simulazioni di Clean, Boutique, Chime, Dynamic, Crunch e Hi Gain.
I controlli comprendono gain, volume, equalizzatore a tre bande e controllo di Presence, più un boost con livello dedicato.
Prese di Send e Return sul retro permettono di connettere effetti esterni, ma non manca una discreta selezione di simulazioni integrate, tra modulazioni, delay, riverberi ed effetti basati sul pitch, tutti provenienti dagli archivi HX.

Catalyst 100: ascolta il combo Line 6 con suoni HX

Il suono
Chitarra alla mano, tutti i suoni sembrano in linea con la scuola di pensiero Line 6. Gli amplificatori sono variegati nei colori e nelle risposte ma sempre accomunati da un timbro asciutto, carico di mordente, dove i bassi sono sì ben presenti, ma non gonfi, e diventa evidente una particolare attenzione rivolta al dettaglio della gamma medio-acuta, rendendo le note sempre intelligibili, capaci di sedere in qualsiasi mix sfoggiando presenza sonora senza però rischiare di suonare penetranti o stridenti anche con le saturazioni più generose.
Ciò si avverte in particolar modo nella registrazione in diretta via USB o XLR. Microfonato nell’ambiente, il Catalyst regala sonorità comunque fedeli a quelle che si ottengono via cavo, ma in un certo senso più convenzionali, andando a replicare la risposta che ci si aspetta da un comune combo, con una certa direzionalità del suono, maggior “pancia” sui bassi e quel rombo che - diciamocelo - ci tiene tutti inevitabilmente legati ancora oggi al mondo dei cabinet reali.

Catalyst 100: ascolta il combo Line 6 con suoni HX

Programmabilità
Sul Catalyst non compaiono display né pulsanti e joystick con cui navigare attraverso menù complessi. Tutte le regolazioni relative a suoni ed effetti avvengono tramite i comandi diretti sul pannello e combinazioni di questi. Per esempio, il selettore degli amplificatori è utile anche a richiamare i diversi effetti a bordo.
Per farlo occorre tenere premuto per qualche istante il pulsante relativo all’effetto, tra riverberi, modulazioni, delay ed effetti di pitch shifting sulla destra, nella sezione dov’è posizionato anche lo switch per il tap tempo e l’utile accordatore.
Così facendo, i sei scatti del selettore rotativo non cambieranno amplificatore, ma imposteranno uno tra i sei effetti algoritmi nella rispettiva categoria.
È possibile anche decidere le posizioni degli effetti in catena, tenendo premuto il relativo pulsante Sel e ruotando la manopola corrispondente (Effect o Reverb) nella prima metà di escursione se si intende posizionarli a monte della simulazione di amplificatore o nella seconda metà se li si vuole piazzare a valle.
Per qualsiasi esigenza è previsto anche un Noise Gate, accessibile lavorando sulla manopola del Boost mentre si tiene premuto il pulsante in cima alla stessa.

Tutte le combinazioni di effetti e amplificatori virtuali possono essere salvate in memoria, con due canali per ognuno dei sei banchi, per un totale di 12 preset memorizzabili a bordo, che crescono considerevolmente quando si decide di integrare controller MIDI esterni.

Tale approccio dona sicuramente praticità per le piccole regolazioni on-the-fly, ma potrebbe forse risultare macchinoso quando si intende costruire un setup più elaborato partendo da zero.
A questo scopo torna utile la possibilità di programmare interamente la macchina via PC, Mac e dispositivi mobile iOS e Android con l’applicazione Catalyst Edit.
Da qui si possono disegnare tutti i suoni con la praticità di un software di amp modeling, gestendo parametri avanzati degli effetti, selezionando i cabinet virtualizzati per l’uscita DI con relativa microfonazione praticamente in una sola schermata.

Catalyst 100: ascolta il combo Line 6 con suoni HX

Gli amplificatori della gamma Catalyst rappresentano una scelta compatta eppure potente, dalla versatilità degna di nota per portare una varietà di suoni considerevole sul palco in una soluzione all-in-one pronta ad affrontare esibizioni, registrazioni e sessioni di studio. Tutto con l’esborso estremamente contenuto di un budget perfettamente in linea con quello che un giovane musicista potrebbe allocare per il suo primo amplificatore “serio”, trovandosi però di fronte a un prodotto in grado di offrire ore di divertimento anche ai musicisti più navigati.
Se vi riconoscete nella descrizione, un approfondimento dei tre Catalyst sotto le proprie dita è sicuramente consigliato. Sul sito Line 6, la serie intera può essere vista a questo link.
100 amplificatori per chitarra catalyst line 6
Link utili
La serie Catalyst sul sito Line 6
Scopri la Yamaha Revstar RSS02T
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di kitestra78 [user #30170]
commento del 06/04/2022 ore 09:27:4
A sentirla così, l'uscita diretta XLR restituisce un suono completamente diverso (e soprattutto, a mio parere, più brutto) rispetto alla ripresa microfonica. Una rondine non fa certamente primavera, ma non mi pare un bel biglietto da visita ...
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di umanile [user #42324]
commento del 06/04/2022 ore 13:04:20
Sono un felice utilizzatore live di Helix da parecchi anni oramai e il mio metodo di utilizzo è sempre stato collegarla a un finale di potenza (il Seymour Duncan Powerstage 160) e poi a una cassa (oramai molti locali hanno un minimo di backline). Per me l'anello debole di tutti questi emulatori è sempre la parte concernente l'emulazione "cassa/microfono/preamp", usati come amplificatori "normali", invece, mi sembrano molto convincenti.
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di kitestra78 [user #30170]
commento del 06/04/2022 ore 13:22:02
Anche io felice utilizzatore da anni di Helix, ma in diretta su PA: l'ho comprata per questo e non mi va di sbattermi con ampli e cassa. AL massimo mi porto dietro la mia yamaha DXR 10 come monitor se proprio voglio. Quanto alla resa in PA, se ipotizziamo (tutt'altro che scontato) che la macchina sia stata settata in modo ottimale dall'utente, la resa dipende da tanti fattori (e in cima alla lista ci metto il tipo di impianto e il fonico). Da questo punto di vista ho esperienze altalenanti. Se trovi il fonico (o presunto tale) che è a digiuno di digitale è finita ...Sta di fatto che ci sono professionisti "con gli attributi" che usano felicemente Helix in PA (vedi Bicio Leo in certe situazioni).
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di umanile [user #42324]
commento del 06/04/2022 ore 13:44:47
Boh alla fine ero arrivato ad avere una pedaliera che pesava venti chili e la testata, avere già tutto l'amplificatore più la pedaliera che mi entra in una gig bag (il powerstage ha le dimensioni di un pedale e tutto il volume del mondo), mi sembra già una rivoluzione.
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di Jumpy [user #1050]
commento del 07/04/2022 ore 18:40:18
Ricordo infatti che all'epoca del POD 2.0 (l'ho usato per quasi 15 anni) trovavo il suono live molto più dinamico e verosimile usandolo non in in diretta ma mandandolo nel pulito del mio vecchio Peavey studiopro 110 (famoso per il pulito molto cristallino e trasparente) e microfonandolo.
Ora ho una più recente Firehawk (ma comunque economica e tecnologicamente superata) la qualità in diretta è nettamente superiore ma il punto debole noto che resta l'emulazione di cassa+mic (tanto che quando registro la mando su un IR esterno)
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