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Taylor presenta la Koa Series: proviamo in anteprima la 724ce
Taylor presenta la Koa Series: proviamo in anteprima la 724ce
di [user #17844] - pubblicato il

Proviamo in video un’anteprima assoluta: la serie 700 si fa in Koa, con gli inediti legni Select Grade, binding in palissandro e la finitura più sottile di sempre per Taylor. Ecco la 724ce Koa Series.
Tondeggiante, ma non grossa tra le braccia e con tutta la praticità di una spalla mancante, la Grand Auditorium 724ce incarna lo shape Taylor per eccellenza, con elettronica a bordo. La serie in cui siede è la 700, finora terreno di gioco dell’abete Lutz e del palissandro, ma Taylor cambia di colpo le carte in tavola aggiungendo alla collezione l’inedita Koa Series: due modelli (722ce e 724ce) con cassa interamente in koa di tipo Select Grade.
La Koa Series sarà presentata ufficialmente al NAMM Show 2022, ma abbiamo avuto l’opportunità di suonare per un po’ la 724ce e in questo articolo ve la raccontiamo.

Taylor presenta la Koa Series: proviamo in anteprima la 724ce

Non è la prima volta che Taylor progetta uno strumento - da favola - tutto intorno al koa. Su Accordo abbiamo avuto tra le mani la sfarzosa K24ce, e ne abbiamo fatto la protagonista di un esperimento sulla resa acustica di una chitarra in relazione all’ambiente in cui viene suonata.

La Koa Series nasce da un progetto eco-friendly avviato da Taylor nel 2015 in collaborazione con un fornitore di legni hawaiano, in cui la riforestazione locale rappresenta un punto cardine.
I legni impiegati provengono da stock controllati e sostenibili, ispezionati direttamente dai liutai dell’azienda che li smistano e li scelgono per costruirci intorno precise serie di strumenti. Le tavole Select Grade sono quelle individuate sulla base della particolare bellezza e resa sonora, e vengono usate per la prima volta nella rinnovata gamma 700.

La 700 Series aggiornata al 2022 accoglie più di un’innovazione tecnica e stilistica. Le Koa Series che vi si vanno ad aggiungere sono trattate con una finitura estremamente sottile, la più sottile in assoluto applicata da Taylor.
Non c’è pigmento e il colore risultante è esattamente quello del koa, reso più vivido alla vista ma “nudo” al tatto, piacevolmente satinato e con i pori in superficie.

Taylor presenta la Koa Series: proviamo in anteprima la 724ce

Se la precedente 714 sfoggiava una cassa in palissandro con binding in koa, la 724 fa l’esatto opposto. Dopo alcuni anni in cui sembrava destinato a sparire dalle schede tecniche, il palissandro torna a formare il binding della 724ce, regalando alla Grand Auditorium un sapore ancora più genuino e naturale.
Sul top, un battipenna in acero fiammato è tinto di un profondo marrone tendente al rossiccio e si poggia contro una rosetta in palissandro con un anello centrale in conchiglia di paua.

Il manico è in mogano. Come da tradizione Taylor è sottile e scorrevole, con una sezione ottimale per chi è avvezzo ai canoni del chitarrismo elettrico. Anche l’action risulta morbida per uno strumento dal diapason di 25,5 pollici, riuscendo a coniugare corpo e suonabilità in un setup a dir poco impeccabile.

La tastiera in ebano africano risulta uniforme nella grana ed impreziosita da intarsi discreti nell’estetica, per nulla invadenti, sullo stile della “fontana” riportata sulla paletta, appena al di sotto del logo Taylor. Ai lati, due file di meccaniche di stile moderno impreziosiscono l’insieme con una finitura bronzata che ricorda un dorato ben carico di colore.

Taylor presenta la Koa Series: proviamo in anteprima la 724ce

Calda nell’aspetto, la 724ce non lo è da meno nel suono, dove l’influenza del koa diviene subito evidente con medi importanti, molto dettagliati e un sound in generale reattivo, sensibile al tocco e capace di valorizzare l’intenzione del musicista.

L’Expression System 2, elettronica ben nota ai fan del marchio, tende a restituire il tono acustico con una certa naturalezza, seppure con una generale sfumatura hi-fi che pare voler tenere un po’ più a bada la proiezione dei medi con degli estremi di banda più presenti.

Taylor presenta la Koa Series: proviamo in anteprima la 724ce

Trovare il proprio equilibrio sonoro è comunque un attimo, grazie alle manopole di alti, bassi e volume disposti sulla fascia. Piccole ed efficienti, permettono di personalizzare la risposta amplificata senza compromettere l’integrità strutturale come accadrebbe con un preamplificatore tradizionale di grande formato. Il posizionamento della batteria in fondo alla cassa, dove aggancia la tracolla e dov’è incorporato anche il jack d’uscita, fa il resto per minimizzare l’ingerenza dell’elettronica in uno strumento dalla forte componente “legnosa”, nell’estetica quanto nel suono.



La 724ce rappresenta uno strumento moderno, figlio della ricerca del liutaio Andy Powers e del suo team al fine di dare vita a una chitarra sostenibile sul piano ecologico ma tutt’altro che un compromesso sul versante estetico e sonoro. La Grand Auditorium inedita per il 2022 è bella, elegante, carica di carattere ma versatile allo stesso tempo. Non nasce per lo strumming, ma fa anche quello. Esalta ogni nuance rendendo chiaro che il suo terreno preferito è quello del chord melody e delle escursioni soliste, ma riesce a suonare giusta ed equilibrata anche negli arpeggi più classici.
Taylor fa insomma centro un’altra volta, puntando alla fascia alta del mercato acustico e venendone fuori con una chitarra dai numerosi pregi, dei quali l’attenzione all’ambiente è la punta di un iceberg tutto da esplorare sotto le dita.
724ce chitarre acustiche taylor ultime dal mercato
Link utili
L’esperimento con la K24ce su Accordo
La serie 700 in Koa sul sito Taylor
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di marco_zanardi [user #52222]
commento del 27/05/2022 ore 07:38:56
Bella chitarra davvero, soprattutto unplugged! P.S. Ma sono solo io che sento le corde che battono dulla tastiera in corrispondenza del LA e un po' anche del MI grave?
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 27/05/2022 ore 09:02:43
Può accadere sicuramente quando si picchia più forte, per una questione di setup: l'action mediamente bassa e la suonabilità piuttosto morbida tendono a far sbattere le corde contro la tastiera quando si pesta molto duro (e a me personalmente piace farlo tanto, quando una chitarra lo suggerisce!). Mi sembra invece tutto in ordine finché si tiene la dinamica "sotto i livelli di guardia".
D'altra parte, come dice Frank Gambale: "la chitarra acustica DEVE frustare!" :D
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 27/05/2022 ore 10:49:4
Ciao sembrano fatte davvero bene e suonano alla grande.
Avrei una domanda per te Pietro, dato che sono andato a comprare una Taylor AD17e anche dopo il tuo articolo su queste pagine di Accordo. Chitarra che ho scelto tra molte alte e della quale sono super felice.

Come la consideri rispetto a questa nuova serie?

Ovviamente l'american dream è una chitarra spartana rispetto alle finiture di queste Taylor perchè nelle AD l'azienda si è concentrata più sulla qualità costruttiva e sonora con costi controllati, quindi forse difficilmente confrontabile con una serie così costosa però mi interessa il tuo parere.
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 28/05/2022 ore 12:04:59
Ciao!
Complimenti intanto per l'acquisto, quella chitarra mi ha lasciato un bellissimo ricordo!
Parliamo chiaramente di chitarre diverse, non solo per fascia di prezzo ma anche per approccio: la 724ce ha i tratti tipici della Grand Auditorium Taylor, quindi in generale un approccio tendenzialmente moderno contro lo stile più classico della AD17, e il koa impronta molto il suono verso i medi, con più proiezione e propensione ad arpeggi e solismo sui registri acuti rispetto allo stile Grand Pacific, che a mio avviso trasmette più soddisfazione in strumming e nel flatpicking d'impronta più retrò. Sicuramente della 724ce mi ha colpito la "morbidezza" delle corde: non saprei dire se è una questione legata al setup o ad altri piccoli accorgimenti, ma l'ho trovata spesso su varie Taylor di fascia più alta. In questo, per esempio, la Grand Pacific Builders Edition ( vai al link ) era fenomenale.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 29/05/2022 ore 10:15:42
Pietro grazie per la risposta, non potrei essere più d'accordo con te l'AD17e è una chitarra dal suono classico votata allo strumming e all'accompagnamento infatti è questo il motivo per cui lo scelta perchè era quello che cercavo. Permettimi di dire che è un pò diversa delle tipiche Taylor che solitamente sono strumenti più moderni e dal suono brillante con grande attacco e che ti portano a suonare maggior solismo e fingerstyle più moderni appunto.
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di dariothery [user #12896]
commento del 27/05/2022 ore 16:01:56
Ho posseduto una Taylor 114CE che acusticamente era spettacolare ed aveva una grandissima suonabilità. Il punto debole della chitarra era proprio l'Expression System 2, che a mio avviso non regge il confronto con gli altri marchi.
Chitarre come Cort, Ibanez, Yamaha, a prezzi più abbordabili dispongono di sistemi tipo Fishman o altro che restituiscono un suono acustico piacevolissimo, utile in mille situazioni, senza contare i margini di intervento sull'EQ che sui modelli Taylor è minimo.
All'epoca spesi 900 euro per la chitarra e 250 per una D.I. Headway, presa nella speranza di migliorare la resa live, senza però risolvere davvero alcun problema. Tempo dopo decisi di spendere i miei soldi per una Maton TE e da allora "ciaone" a qualsiasi altra tentazione acustica.
Non sono il primo a sollevare questo problema, basterebbe farsi un giro in rete per rendersi conto della disperazione prodotta dall'ES2 Taylor.
PS: tra l'altro l'ES2 sulla mia 114 era ipermedioso (fonte primaria del brutto suono) e tutt'altro che concentrato sui medi, tanto che alla fine l'intervento su alti e bassi serviva a ben poco.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 28/05/2022 ore 08:54:13
Ciao, che strano quello che scrivi io ho una percezione diversa rispetto al sistema in dotazione. Io desidero, quando attacco la chitarra, che mi rimandi un suono il più possibile simile a quello che ho quando suono la chitarra da spenta. Quando ho scelto la mia AD17e ho fatto anche la prova elettrificata e lei mi ha convinto anche su quello. Ti racconto questo particolare, tra le varie chitarra che ho suonato quel giorno c’era anche una meravigliosa Gibson J45 in una versione particolare che era bellissima e suonava divinamente, sai quelle chitarra che prendi in mano e non riesci a smettere di suonare? Esattamente così! Considera che costava oltre 1.000€ in più, ma al di la di quello appena l’ho attaccata con il suo piezo mi ha fatto letteralmente schifo il suono. Ad esempio il venditore mi diceva che invece a lui il suono piezo piace moltissimo. Insomma per fartela breve la Taylor che avevo scelto aveva anche amplificata un suono che mi soddisfaceva molto e per questo me la sono portata a casa. Questione di gusti e di sensazioni!
Rispondi
di schecter [user #12337]
commento del 29/05/2022 ore 23:24:4
Bellissimo articolo di presentazione e bella chitarra. Io possiedo, da ormai piu' di un anno, la K14 Builders edition gia' presentata e provata qui su accordo. Sono chitarre particolari non so bene come spiegarlo, il suono (quando la chitarra e perfettamente accordata) e' molto bilanciato, sembra piu' accordato/intonato su tutte le ottave. Tutte le frequenze sono bilanciate ...Ho provato diversi tipi di corde ottenendo sempre sonorita' diverse, adesso che monta 0.012/0,054 "Newtone masterclass" secondo me ha raggiunto il top. Non ho provato tanto il sistema di amplificazione ma credo che anche quello sia all'altezza dello strumento.
Non sono propriamente d'accordo sul fatto che le corde debbano frustare, si tratta pur sempre di un'acustica e con corde troppo basse ne risente molto il volume generale dello strumento che sebbene sia di cassa medio/piccola si fa sentire e come ... Complimenti alla Taylor sta sfornando sempre e ancora ottime chitarre .
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