VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Come scegliere la pedalboard perfetta
Come scegliere la pedalboard perfetta
di [user #116] - pubblicato il

Larghezza, profondità, forma e flessibilità alle varie configurazioni: sono molti gli aspetti da tenere in conto quando si acquista una pedana per assemblare la propria pedaliera.
La costruzione di una pedalboard è un passaggio delicato per ogni musicista. Una pedana scelta frettolosamente può rivelarsi troppo piccola per un setup in evoluzione, o viceversa essere inutilmente ingombrante, o ancora risultare terribilmente scomoda a causa di una disposizione infelice dei componenti senza il supporto degli accessori giusti.

Il concetto di pedaliera è cambiato
Con l’arrivo dei simulatori digitali moderni, l’espansione del concetto di rig ibrido e la diffusione dei controller dai costi più accessibili rispetto ai dispendiosi sistemi del passato, il mercato dell’effettistica è cresciuto a dismisura e gli accessori che vi gravitano intorno, pedalboard in primis, hanno seguito il trend.
Pensare a una pedaliera come un semplice gruppo di stompbox dal classico footprint BOSS messi in fila può essere oggi riduttivo. In pochi anni le pedaliere hanno visto stravolgere gli standard di misure e configurazioni con l’arrivo di innumerevoli stompbox dalla taglia particolarmente minuta o con configurazioni peculiari come lo spostamento dei jack sul bordo superiore per ridurre gli ingombri (per esempio Walrus), ma hanno anche cominciato a ospitare grossi sistemi programmabili, interi multieffetto che interagiscono con gli stompbox tradizionali in dei rig di concezione professionale, ora divenuti alla portata di molti.

Progettare a due sensi
Proprio a causa dell’imprevedibilità del risultato finale, è importante avere ben chiara l’idea di cosa si sta andando ad assemblare. Non si tratta però di un lavoro a senso unico, e il prodotto finale dovrà tenere conto degli standard offerti dal mercato.
A meno che non si stia costruendo una propria pedana su misura, infatti, occorre fare i conti con dei prodotti dalle misure precise, con peculiarità che li rendono più indicati per un utilizzo piuttosto che un altro. Per fortuna, oggi ce n’è davvero per tutti i gusti.
Mai comprare una pedana prima di aver deciso - quantomeno in buona parte - cosa e come montarvi. Allo stesso modo, mai progettare un rig senza tenere conto delle opportunità offerte dal mercato in quanto a misure, formati, accessori.

Come scegliere la pedalboard perfetta

Facciamo nomi e cognomi
Tra i maggiori costruttori di pedane al mondo è impossibile non citare Pedaltrain. Il catalogo dell’azienda specializzata in pedalboard e accessori inerenti è ampio a sufficienza da coprire la maggior parte delle necessità. Per questo, faremo riferimento ad alcuni dei modelli più rappresentativi per evidenziare le caratteristiche principali di cui tenere conto nella progettazione di un rig.
Naturalmente, le considerazioni si applicano a qualsiasi prodotto in commercio.

Quanto deve essere profonda?
Il colpo d’occhio di una grossa pedalboard a più “file” di pedali è innegabile, ma non è sempre ciò che serve.
Nel catalogo Pedaltrain è possibile individuare modelli dotati di due binari (barre orizzontali) o tre, quattro fino anche a cinque binari.

I due binari della serie Nano sono sufficienti in altezza per ospitare la gran parte dei pedali di dimensioni standard, mentre il terzo binario sfoggiato per esempio dalla gamma Metro torna utile per i pedali più grossi, come i pedali volume o wah wah tradizionali.
Una soluzione simile è senza dubbio indicata per i musicisti che agiscono direttamente sui propri stompbox, senza controller o looper ad azionarli in remoto. La struttura a una singola fila di pedali permette di avere tutto a portata di piede, e i modelli più grandi come la Nano Max consentono di mettere in fila un gran numero di effetti, tutti raggiungibili con la stessa comodità, in ben 71 centimetri di larghezza.
L’adozione di pedali “micro” aumenterà ancora la capienza, mentre la preferenza verso gli effetti con i jack disposti sul lato superiore permetterà cablaggi particolarmente puliti.

Ci sono vari motivi, d’altro canto, per preferire pedalboard a quattro o anche cinque binari come le Classic, le Novo e le Terra.
Queste sono indicate per chi si affida a looper e controller. Sarà per esempio possibile disporre i pedali nelle barre in fondo senza preoccuparsi troppo dell’accessibilità degli stessi, perché l’attivazione avverrà unicamente dai controller che avremo posizionato in prima fila. Tutte le manopole resteranno comunque a portata di mano per regolazioni rapide senza la scomodità di un sistema a rack che obbligherebbe a lasciare la propria postazione per modificare un settaggio.
Allo stesso modo, una pedaliera più sviluppata in profondità è essenziale per montare un grosso multieffetto: in casi come questo è importante assicurarsi che le dimensioni siano compatibili.

Come scegliere la pedalboard perfetta

La preferenza verso una pedaliera “lunga e stretta” a soli due binari o “corta e larga” a tre o quattro binari è dettata anche dal comfort: chi non utilizza looper può avere necessità di azionare e disattivare più effetti in un tempo strettissimo, dedicandosi al cosiddetto “tip tap”. Così può essere sensato disporre i pedali a più file per tenere vicini tra loro gli stompbox che - secondo la propria esperienza - ci si trova più spesso a dover schiacciare insieme. Tale prassi però deve fare i conti con la scomodità di un pedale “nascosto” dietro un altro, e qui entra in gioco la possibilità di inclinare la pedana e applicarvi dei rialzi. Ma su questo torneremo tra un attimo.

Dritta o inclinata?
Nella sua concezione più essenziale, la pedana è una struttura bassa, sottile e leggera, che poggia semplicemente sul pavimento e offre il necessario per ancorare i pedali tramite velcro, adesivi o altri sistemi. Esistono però numerose varianti che modificano sensibilmente la comodità nell’interagire con footswitch e pedali d’espressione.
È il caso delle strutture rialzate con superficie inclinata, come i modelli Classic scaturiti dalla storica Pedaltrain PT-3.

In linea di massima, una pedaliera bassa e dritta come i modelli Nano e Metro è preferibile per i sistemi più semplici, dove tutti gli elementi sono montati sulla parte frontale.
Una pedaliera più alta come le già citate Classic fino alla mastodontica JR Max permette invece di montare alimentatori, DI Box e altri accessori nella facciata inferiore, raddoppiando di fatto la superficie a disposizione.
Allo stesso tempo, però, una pedaliera alta e inclinata costringe il musicista a un approccio differente ai pedali rispetto a quello che avrebbe coi soli stompbox poggiati sul pavimento. Mentre gli effetti classici con footswitch montato dritto in cima potrebbero giovare del comfort donato da una leggera inclinazione, gli chassis già inclinati come i recenti pedali programmabili BOSS o i classici MOOG potrebbero risultare in un angolo eccessivo che rende poco naturale il movimento per il piede. È il caso anche dei wah wah, la cui troppa inclinazione all’indietro potrebbe risultare scomoda per l’escursione del piede. Qui, e non solo per questo, entrano in gioco gli adattatori.

Come scegliere la pedalboard perfetta

Adattatori e accessori
Una pedalboard è una tavolozza neutra che il musicista può adattare alle proprie esigenze, trasformandola a volte anche in modo significativo.
Pedaltrain provvede a questo con accessori quali i Pedal Booster: basi da applicare sui binari per modificare l’inclinazione dei pedali e rialzare gli stompbox.
Una “rampa” come il Pedal booster si rivela utile per rendere più accessibili i pedali fissati sui binari più lontani dal musicista, per rendere inclinati i pedali su una board dritta o per rendere piatti i pedali su una board inclinata.

Un rialzo permette di disporre pedali su due o più file in una pedalboard inclinata creando dei gradini e scongiurare così il rischio di toccare involontariamente il pedale sottostante. Così facendo, anche una pedaliera meno sviluppata in larghezza e con più binari sarà adeguata a un rig minimale in cui si ha necessità di accedere a tutti i footswitch, in poco spazio.
Un supporto simile torna inoltre comodo per nascondere cavi e spinotti di alimentazione. Si può così contare su un ulteriore livello per sbrogliare i propri cablaggi, alla ricerca di un risultato pulito e funzionale.

Come scegliere la pedalboard perfetta

Trasportabilità
Tutte le strutture per pedaliere sono generalmente leggere. Il grosso del peso sarà rappresentato dagli effetti che ci verranno montati sopra. Nei rig più elaborati, il peso della pedana diventa quasi trascurabile.
Non bisogna quindi sentirsi obbligati di rinunciare a qualche centimetro extra, che potrà tornare utile in futuro per un eventuale ampliamento o una riprogettazione del rig.
Occorre tenere presente invece la custodia: la classica valigetta è una garanzia di sicurezza, e proprio nel catalogo Pedaltrain ne compaiono di nuove con strutture trolley a rotelle per un trasporto facilitato. Ma, a meno che non si conti di affrontare tour particolarmente impegnativi e violenti, una buona scelta può essere affidarsi alle borse morbide e imbottite che, come la custodia di una chitarra, sono ora provviste di tasche e scomparti in cui riporre cavi, corde di scorta e altri accessori, con un peso sensibilmente inferiore rispetto al flight case rigido ma garantendo al contempo una buona protezione.

Come scegliere la pedalboard perfetta

Quella più adatta
Come si è visto, sono molti i parametri da tenere in considerazione, e una buona progettazione a monte è il primo passo per un risultato soddisfacente.
A questo scopo possono tornare utili tool virtuali come Pedalboard Planner, simulatore che permette di posizionare gli effetti dei maggiori marchi sulle pedane per trovare quella più adeguata al caso. Un consiglio: nell’assemblare i vostri progetti, tenete bene a mente gli spazi necessari per far passare i jack, i cavi e i percorsi necessari per l’alimentazione.
Buona progettazione e, soprattutto, buon divertimento!
accessori pedaltrain tutorial
Link utili
Sito Pedaltrain
Serie Nano
Serie Metro
Serie Classic
Serie Novo
Serie Terra
Pedal Booster
Pedalboard Planner
Sito del distributore Face
Nascondi commenti     21
Loggati per commentare

di Massisv [user #61630]
commento del 07/07/2022 ore 09:37:03
praticamente una marchetta a pedaltrain!
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/07/2022 ore 10:07:54
Ciao, tralasciando l'ingenerosità del commento, come scritto nell'articolo le considerazioni si possono applicare a qualsiasi pedalboard in commercio.
Rispondi
di Massisv [user #61630]
commento del 08/07/2022 ore 08:56:50
bastava qualche foto di pedaliere di altri marchi...comunque basta dirlo, articolo "sponsorizzato" e va bene tutto. Così però siete imbarazzanti.
Oh l'ho avuta anche io una pedaltrain, e mi sono anche trovato bene
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 08/07/2022 ore 09:21:51
"Imbarazzanti"...
Dato che, a giudicare da TUTTI i tuoi commenti da quando ti sei iscritto, criticare e individuare interessi sommersi sembra essere il tuo passatempo preferito, cercherò di essere chiaro:
- Sì, Pedaltrain è un marchio che supporta Accordo.
- No, questo non è un articolo sponsorizzato (quelli sono contrassegnati dall'etichetta "spazio business", secondo legge).
- Sì, citiamo con piacere i prodotti di un brand amico se, oltre a essere tra gli indiscussi riferimenti per la categoria, può fornire un valore ai lettori.
- La guida si applica a prodotti di qualsiasi marchio.
Tanto è ;)
Rispondi
di Massisv [user #61630]
commento del 08/07/2022 ore 11:03:47
ma infatti tant'è.
mettete foto di 3 prodotti diversi e i dubbi non vengono, semplice.
comunque complimenti che sei andato a vedere la mia, gloriosa, storia!
Si lo so, dovrei essere più presente, però fate anche articoli inutili proprio, non solo marchette...non ho così tanto tempo libero :-)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 08/07/2022 ore 11:45:06
Se non apprezzi non sei obbligato a leggere né a commentare. Ti faccio inoltre notare che ci hai accusato per la terza volta in tre commenti di "marchetta", nonostante ti sia arrivata una spiegazione cordiale e, credo, esaudiente.
Si chiama diffamazione.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 08/07/2022 ore 13:40:40
Quanta cattiveria gratuita.
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 07/07/2022 ore 10:10:51
Complotto
Rispondi
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 07/07/2022 ore 09:53:19
Belle le Pedaltrain... peccato che non vadano bene per i miei pedali, ho provato la progettazione sulla loro app e non riesco a farci stare tutto ciò che tengo nella poco professionale ma molto capiente borsa della Electro-Harmonix.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 07/07/2022 ore 11:00:02
L'alluminio col quale si fanno le pedaliere è meno robusto del ferro. Per cui si ammacca via via se lo pesti. Il ferro è meglio. Il legno è pesante ma ottimo. Il bordo deve essere di colore chiaro per capire al buio che succede. Meglio ancora un led o dei led. L'alimentazione se la metti nascosta sotto deve essere piatta, sennò non c'entra. I cavi patch un filo vale l'altro (in tutto parliamo di due metri al massimo di segnale). Gli spinotti meglio piatti. La borsa esterna deve essere imbottita sennò si urta. Le borse rigide lasciamole ai turnisti. I rialzi dei pedali meglio per me non usarli, tutto deve essere estremamente stabile a una piedata. Un ottimo sistema non esiste, fascette, velcri, bulloni, tutto fa brodo. Mai usare colla che non sia il Mastice, l'unica che resiste alle piedate. Il jack di ingresso ed uscita deve essere robusto, sennò si spezza tutto. Il velcro in giro potete trovarlo alto 15 cm molto utile, il migliore è made in Germany.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 08/07/2022 ore 22:16:35
Il ferro è meglio. Il legno è pesante ma ottimo.

......mah.....
Rispondi
di FranxAJ [user #18541]
commento del 07/07/2022 ore 15:20:53
Ho usato per molti anni una vecchia Pedaltrain PT2, l'ho sostituita con una Classic 2 solo perché questa era un poco più alta e l'alimentatore non stava a 1 mm scarso da terra...mi ci sono sempre trovato super bene!
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 08/07/2022 ore 20:48:0
La pedalboard è un divertimento nel divertimento nel divertimento (non ho sbagliato, intendevo proprio questo).
Ed è il paradiso del fai-da-te.
Personalmente le faccio, le disfo, le modifico e le rifaccio in continuazione. Fantastico.
Ogni volta è quella definitiva, ovviamente.
Trovo estremamente pratico usare una base in compensato e fissarci i pedali con le viti autofilettanti, usando come staffe le maglie (ovviamente smagliate) di una catena di bicicletta. Costi ridicoli, stabilità assoluta (altro che velcro) e non si rovinano in alcun modo i pedali. Una spruzzata di nero opaco e sembra anche seria.

Forse qualcuno dirà che ho fatto una marchetta al Brico...
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 08/07/2022 ore 22:17:59
Ogni volta è quella definitiva, ovviamente.....ovviamente (:-DDD)
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 13/07/2022 ore 09:30:34
Uguale, io uso compensato marino sopra gli incollo un foglio rigido plastico nero, bordo il tutto con angolari in alluminio, 4 piedini 2 maniglie ed ho una flat tipo VHT, con poche decine di euro ho materiale per 2/3 pedalboard.
Ah il discorso fissaggio è vero che ognuno ha la sua, ma io uso il dual lock 3M, i quadrattini piccoli ti assicuro che puoi suonare a testa in giù e non si stacca niente, in più non devo forare la board e sostituire le viti a tutti i pedali.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 13/07/2022 ore 11:15:27
In realtà non serve quasi mai sostituire le viti dei pedali: le maglie di catena (bici) sono molto sottili e nella maggior parte dei casi si possono montare utilizzando le viti originali del pedale.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 09/07/2022 ore 10:49:18
Uso pochi pedali e ho mille fisime, tra cui quella che non sopporto il velcro e qualunque cosa si appiccichi in maniera pressoché definitiva al fondo delle nostre beneamate scatolette, trattenendo ogni genere di robaccia (bleah!) e rendendo quasi impossibile il ricambio delle pile (alimentatore? Nooo, un altro impiccio e un altro cavo tra i piedi, non se ne parla proprio...).
Ho risolto con un tagliere di legno con il manico (5€ da Tiger) e qualche fascetta da elettricista: due buchi per pedale et voilà, fatto! Niente flying case o gig bag professionale, solo uno zainetto da cui spunta il manico, ma, insomma, ci si può stare, e fa anche da pendant perfetto ai gommini rossi usati come straplocks, vuoi mettere?
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 09/07/2022 ore 11:09:20
Pedaltrain è una delle migliori nel mondo. Non va tanto bene per i vecchi pedali di dimensioni molto generose ( ma in questo caso nessuna va bene e bisogna farla su misura ) in quanto sono pensate per i pedali moderni più compatti... E lo dico dopo centinaia di prove per incastrare i miei. Alla fine ci sono riuscito :-) due alimentatori sotto ( un po' complicato attaccarli quando non c'è un supporto dedicato ). L'unica alternativa dello stesso livello è Temple audio design ma il prezzo è molto più alto se consideriamo che a tutti i pedali va messo dietro un attacco particolare per metterlo in pedaliera ed avvitarlo... Si in questa pedaliera non si usa il velcro. Considerato costi qualità e modelli pedaltrain per me è imbattibile.
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 09/07/2022 ore 14:31:46
Io l'ho realizzata con profili in alluminio con relativi giunti che fanno anche da rialzo, 25€ di materiali!
Poi l'ho elettrificata con canaline da elettricista e dentro ho inserito un dcdc converter per alimentarla con un power bank. I pedali sono fissati col velcro della 3m, quello del telepass (che in un certo senso è la cosa più costosa sulla mia pedaliera).
La chitarra non la so suonare ma con la pedaliera mi sono divertito troppo!
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 13/07/2022 ore 09:31:57
il dual lock esatto è la cosa migliore e si riesce a togliere facilmente dai pedali!
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 18/07/2022 ore 12:03:02
Esatto, non mi veniva il nome... ero titubante perchè 5 metri costano 20 eu, non un gran investimento ma se non funzionava erano 20 eu buttati.
Invece regge benissimo sia i pedali grossi e pesanti, sia quelli piccoli e leggeri, è stato l'investimento migliore su quella pedaliera!
Rispondi
Altro da leggere
Il microfono va in pedaliera con D’Addario, letteralmente
Un accessorio da tennis trasforma il suono della tua acustica
Walrus Canvas ora è un alimentatore modulare
A lezione privata di Helix con Cervetto e Gianlorenzi: è gratis!
Manuale di sopravvivenza digitale
Truss rod: storia, segreti e consigli per regolarlo al meglio
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Acquistare strumenti musicali in Gran Bretagna: come funziona il dazio...
Basi o Altezze?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964