Sta arrivando il MIDI 2.0? Ecco perché sarà rivoluzionario
di redazione [user #116] - pubblicato il 25 marzo 2023 ore 10:10
A 40 anni dalla nascita del MIDI, il protocollo universale preferito dai musicisti è pronto a svelare la sua evoluzione più grande. Accadrà al NAMM Show di aprile 2023.
All’inizio degli anni ’80, il MIDI ha rappresentato una vera rivoluzione per il settore della musica. Non solo ha permesso nuove possibilità espressive e avviato tutto un filone artistico basato su sistemi elettronici sincronizzati tra loro, ma ha reso possibile controllare dispositivi tradizionali in modi inediti, inimmaginabili prima di allora.
Il grande successo del MIDI è stato riunire tutto il sistema musica sotto una sola bandiera, diventando uno standard riconosciuto e adottato dai costruttori di tutto il mondo. È un traguardo difficile da replicare, e anche a questo si deve la sua longevità.
40 anni più tardi, infatti, il MIDI è ancora in piena forma. Nel mondo digitale è come dire secoli, e un aggiornamento era nell’aria da tempo.
Accadrà al NAMM Show 2023, dove saranno celebrati i 40 anni di MIDI e verrà mostrato in anteprima il MIDI 2.0, che si preannuncia una nuova rivoluzione per il settore.
Si parla da tempo di MIDI 2.0. Nel 2019 avviene qualche timido tentativo e un primo incontro col pubblico sempre in occasione del NAMM, quasi per tastare il terreno, ma ancora non si parla di prodotti effettivi né di distribuzione.
Nel 2020 Roland presenta la nuova A-88MKII, la prima tastiera compatibile col futuro protocollo. Gli attori che hanno seguito da vicino l’arrivo della nuova edizione sono molti, e al NAMM oltre 30 aziende saranno coinvolte in un’esposizione interamente dedicata al MIDI.
Sarà il momento per svelare in via definitiva la versione 2.0 che, grazie a una maggiore quantità di bit e di canali (si parla di 256 canali contro i 16 originali), consentirà informazioni estremamente più dettagliate, maggiore risoluzione e quindi più espressività e naturalezza sia nelle parti riprodotte via MIDI, sia nelle automazioni di parametri vari legati a effetti e cambio suoni. Inoltre, la quantità di dati a disposizione favorirà chi sperimenta con intonazioni non standard e musica microtonale.
Già con il passaggio dai connettori canonici alla USB ha reso il MIDI capace di comunicare con più piattaforme, e il 2.0 pare amplierà ulteriormente tale aspetto.
La nuova release non riserva solo un aumento dei numeri, ma la maggiore capacità di calcolo permetterà accorgimenti tecnici come un controllo costante dei messaggi basati sul tempo, così che ogni pacchetto di informazioni contenga i dati relativi al suo posizionamento e non si rischi alcuno sfasamento.
Sarà inoltre un sistema pienamente retrocompatibile, che non taglierà immediatamente il cordone ombelicale e quindi la strumentazione precedente non diventerà obsoleta. Ma si troverà affiancata a una distesa immensa di nuove possibilità.
Consigliamo di tenere gli occhi puntati, perché venerdì 14 aprile si prospetta un giorno importante per musicisti, tecnici e producer di tutto il mondo.