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La Telecaster? Un buon pezzo di legno per remare o spazzare neve
La Telecaster? Un buon pezzo di legno per remare o spazzare neve
di [user #17404] - pubblicato il

Avete letto bene. Eppure la chitarra elettrica che è diventata un'immagine sacra del rock (nonché lo strumento che ha spianato la strada alla creazione di Les Paul e Stratocaster) non ha avuto un'accoglienza diversa di quella che - ancora oggi - tanti chitarristi riservano alle novità. E non dite che non è così: altrimenti vi chiediamo cosa ne pensate del digitale...

 
Intanto, per gustarsi fino in fondo questa storiella, va precisata una cosa. Nel 1950, quando la Telecaster vede la luce, non era un nuovo modello di chitarra elettrica. Era, per come la intendiamo oggi, la prima chitarra elettrica mai costruita. Quindi, pick up miscelabili e - finalmente - un corpo pieno in legno massiccio che, non solo scacciava la paura di risonanze indesiderate ma offriva un sustain eccezionale alle corde; sustain capace di accendere pulsioni e suggestioni soniche, su cui edificare la storia del rock. Anche il nome era diverso, visto che la neonata sei corde si chiamava Broadcaster.
Come detto, tanti chitarristi la accolgono con la solista proverbiale e inclusiva lungimiranza che appartiene alla nostra categoria; armati di amuleti, forconi e torce si scagliano contro questa nuova creatura a sei corde. Proprio come in decadi più recenti avverrà con Kemper (o, prima ancora, Pod), chitarre da sette corde in su e i primi dischi di Malmsteen e Steve Vai.
Uguale, uguale per  i chitarristi degli anni 50, la Broadcaster è un pezzo di legno da usare per spalare la neve. O, per i più nobili e generosi nella prospettiva, una pagaia per remare.

La Telecaster? Un buon pezzo di legno per remare o spazzare neve

Ma, come spesso succede, la ferocia dei detrattori è alimentata dallo stupore nei confronti di un oggetto che non conoscono, non possiedono, non hanno ancora provato o non sanno utilizzare.
Man mano che la Broadcaster inizia a circolare tra palchi e studi di registrazione, passando tra le mani di sempre più chitarristi, impone tutte le sue sensazionali qualità: è progettata in maniera proverbiale, così da avere una suonabilità mai sperimenta che agevola possibilità e soluzioni esecutive nuove. Inoltre è efficiente, robusta, tutto sommato economica e - soprattutto - suona da Dio.
Anche se vanno tutti pazzi per questa Cenerentola delle chitarre elettriche, Fender non fa tempo a produrne che 250 esemplari che arriva Gretsch a guastare questa bella favola: l'azienda concorrente, proprietaria del marchio "BroadKaster" (affidato ad un loro modello di  batteria), invia un telegramma a Fender intimando di non utilizzare più quel nome. E qual è il problema? Non basterà certo questo a fermare il rock'n'roll: per un breve periodo la chitarra si chiama Nocaster. Poi, ispirata dall'oggetto più innovativo, futurista e stiloso di quel decennio, diventa Telecaster.
Da qui in poi, la storia della Telecaster la conosciamo tutti.

La Telecaster? Un buon pezzo di legno per remare o spazzare neve

La Telecaster è la prima chitarra che ci viene in mente se pensiamo alle ritmiche più vigorose nel rock, visto che è tutt'uno con l'immagine di Joe Strummer, Bruce Springsteen o Keith Richards. Ma se pensiamo alle cose che ci fanno Ritchie Kotzen, Tom Morello e John 5, si fa presto a capire che nelle mani giuste può diventare un violino. Come succede nel country con pazzi scatenati come Danny Gatton, Albert Lee, Brad Paisley, Brent Mason...
Da più di 70 anni la Telecaster attraversa epoche e generi, senza rinunciare mai del tutto alla sua natura spartana; un'ergonomia tagliata con l'accetta, con un'elettronica elementare ospitata da due pezzi di legno avvitati.

La Telecaster? Un buon pezzo di legno per remare o spazzare neve
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di dariorepen [user #15510]
commento del 17/04/2023 ore 21:40:39
La Fender Telecaster e' stata la mia prima chitarra di grande rilievo, era 1966 e lei era un modello del 1963. Al tempo, delle Fender, almeno qui in Italia erano forse piu' conosciute le Stratocaster (specie grazie ai The Shadows) e le sorelle Jazzmaster e Jaguar. La mia Tele la acquistai per caso, grazie ad un mio amico il quale voleva una Jaguar, ma per errore il suo zio marinaio gli prese la Tele e cosi visto che non ne voleva sapere di tenerla, ando' a finire che con un piccolo sconto la presi io, sino ad allora abituato alla Eko Cobra e a una Solo Tigre.
In un primo momento non fui particolarmente entusiasta (forse perche' il mio sogno era la Stratocaster, che comunque presi un paio d'anni dopo); poi cominciai a capire la Tele e quando dalle riviste musicali venni a sapere che i miei idoli di allora (E. Clapton e Jeff Beck), utilizzavano la Tele, scoppio' l'amore intenso per quella chitarra, semplice e senza fronzoli, un pot. volume e un pot. tono, sensibili al millimetro, bassi corposi al manico e quel Twang (PU al ponte) che ben presto divenne la specialita' di quella chitarra e che mi piaceva davvero tanto; prima attraverso il mio Steelphon e l'anno dopo attraverso un nuovo Vox AC 30.
Quella chitarra mi e' rimasta nel cuore (forse perche' fu il primo amore); nel 1970 la vendetti per prendere la Les Paul (una Gold Top del 57'), e poi la saga continuo' per parecchi anni, tra Fender e Gibson.
Dopo tanti anni e finita da un pezzo l'eta' dell'oro della musica e concluse da tempo le velleita' musicali, preso da una ventata di ricordi, presi una Tele Custom Shop e la fiamma del feeling si riaccese; la chitarra risuona molto bene (e' costata parecchio, tuttavia i legni pregiati, le parti metalliche ben assemblate e l'elettronica di qualita' ripagano e di molto, specie se si suona attraverso valvolari di elevata qualita'.
Se, a mio avviso, si intende utilizzare materiale digitale, forse non occorre spendere moltissimo per la chitarra, e' sufficiente che disponga di unav
tastiera ben curata e un manico adatto alla propria mano; ma questa e' solo una mia opinione.
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di E! [user #6395]
commento del 17/04/2023 ore 22:11:14
Bellissimi questi ricordi, grazie per averli condivisi.
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di KJ Midway [user #10754]
commento del 18/04/2023 ore 08:59:32
hai detto una cosa importantissima "...specie se si suona attraverso valvolari di elevata qualità", dimentichiamo sempre parlando id chitarre che il suono è una somma di elementi tutti importanti e sempre sottovalutiamo quell'elemento che nel nome ha dentro tutto "amplificatore".
Molto coerente e vero anche il discorso sul digitale, uso diversi plugin di qualità ma quando attacco l'ampli fisico il feeling è diverso, i due suoni sono comparabili solo una volta processati e messi nel mix.
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di MM [user #34535]
commento del 18/04/2023 ore 09:34:23
Non concordo con l'ultima tua opinione. Spendere molto, per me è un concetto relativo in funzione del suono.
Per mia opinione, la chitarra che suona bene (non ho detto che costa molto, o vintage) fa la differenza sempre, sia che venga usata su un valvolare, che su un digitale (mi riferisco a digitali odierni, di fascia alta).
Il tuo ragionamento sembra dire: se usi il digitale la chitarra che "costa molto", che sottintende il fatto che suoni molto bene (ma per me non è sempre così), ha meno senso perché il digitale appiattisce tutto.... per mia esperienza non è così.
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di Francescod [user #48583]
commento del 19/04/2023 ore 07:32:18
Bellissimo racconto. Grazie! L'avrei letto pure se fosse stato lungo il doppio. Tutto grazie allo zio marinaio. :)))
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di claude77 [user #35724]
commento del 17/04/2023 ore 22:59:34
Secondo me l’articolo è molto bello e ci pone davanti ad una grande riflessione ovvero che le innovazioni fanno paura perché accettare il nuovo significa spesso percorrere una strada che non si sa dove ci può portare. A volte la strada finisce nel niente altre volte apre verso nuovi orizzonti.
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di Francescod [user #48583]
commento del 19/04/2023 ore 07:34:21
È verissimo. Però l'articolo parla di una innovazione riuscita. Per ogni innovazione che faceva paura e che è riuscita, ce ne sono almeno dieci, se non di più, che facevano ribrezzo e che non sono riuscite.
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di WATERLINE [user #51250]
commento del 18/04/2023 ore 00:54:49
La Tele e' l'unica Fender che mi piace
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di FBASS [user #22255]
commento del 18/04/2023 ore 09:45:24
Chiedentoti scusa anticipatamente però vorrei precisare un paio di cose che sono poco chiare nel tuo bell'articolo riferendomi proprio alla Broadcaster, primo nome dato alle sua Solid Body da Leo Fender, modello versione a 2 pickups del prototipo ad uno che è rimasto da sempre "Esquire". La Broadcaster ebbe quel nome per poco tempo tra la fine del 1949 e l'inizio del 1950, poi per 11 mesi di quel 1950 fu cancellato il nome del modello nel logo sulla paletta, infatti oggi vengono ricordate come No-Caster, ricercatissime, per assumere quello di Telecaster in onore dell'elettrodomestico all'epoca più desiderato (da noi comparve la TV nel 1954, mio padre comprò una Phonola 21 polici e casa mia fu invasa dal vicinato), però l'eppellativo dispregiativo affibiato già alla prima Esquire realizzata oltre che alle Broadcaster fu "Tagliere per affettare il salame". Altra imprecisione, la Broadcaster e le prime Telecaster avevano si il commutatore a 3 posizioni però non era prevista l'accoppiata dei 2 pickups nella posizione 2 centrale, bensì un parallelo pickup al manico ed un condensatore per usare la stessa da "Basso" (io che ho posseduto una Esquire pre-CBS ad un solo pickup al ponte, il commutatore invece realizzava sia il parallelo pickup più condensatore, sia poi un parallelo pickup più una serie condensatore più resistenza), infatti la sorella Stratocaster fu dotata di 3pickups per catturare il suono centrale, ma si parla di prototipi a 5 pickups, i paralleli non erano previsti da Leo. Scusami se ho invaso il tuo bello scritto ma io su Fender e Gibson mi documento da circa 50 anni ed ho fatto una pubblicazione in 5 puntate intitolata "Due storie quasi parallele", dove racconto che anche la The Log di Les Paul fu appellata come un "Manico di scopa con pickups", ciao da FBASS
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di gerlop [user #44005]
commento del 18/04/2023 ore 18:52:
No Fender e no Gibson...per sempre!
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di E! [user #6395]
commento del 19/04/2023 ore 09:16:32
Come mai scrivi questo?
Rispondi
di Mawo [user #4839]
commento del 19/04/2023 ore 11:15:33
La Tele è La Chitarra.
La adoro.
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di MM [user #34535]
commento del 19/04/2023 ore 20:45:07
Anch’io.
È un po’ spigolosa, ma rimane adorabile. La imbracci e sorridi.
Poi, dopo settant’anni rimane tra le chitarre più usate nei live e nelle sale d’incisione.
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