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Strumenti vintage: due buone ragioni per usarli
Strumenti vintage: due buone ragioni per usarli
di [user #17404] - pubblicato il

Gran parte del fascino della strumentazione vintage, credo risieda nel fatto di sentirsi sotto le dita una connessione diretta con il suono di ere musicali, artisti, dischi che abbiamo amato e ci hanno influenzato. Suonare gli strumenti originali che sono stati gli artifici dei suoni emblematici del rock è la maniera più veloce e fedele per riprodurli.

A questo, poi si aggiunge la convinzione radicata che le cose vecchie siano sempre quelle prodotte meglio: con più cura, attenzione, qualità e materiali superiori. Vale per le chitarre, per i vestiti, le macchine, le cose che mangi al ristorante. Non voglio entrare nel merito se sia vero o meno. Quello che è certo, è che se sei nell'età in cui puoi permetterti una chitarra vintage, sei anche nell'età in cui - probabilmente - tutte le cose "di una volta" ti paione le migliori.
Quindi, riassumendo: gli strumenti vintage sono nel rock il tramite diretto con il suono del mito e incarnano l'espressione costruttiva più alta ed ispirata della loro produzione.
La grande domanda, per me, resta però, cosa ci si debba fare con uno strumento vintage per sfruttarlo, capirlo e suonarlo al meglio. Ovviamente, scarto - perchè non conosco e comprendo - le tematiche e ragioni del collezionismo; queste vivono e si alimentano di suggestioni lontanissime da quelle del musicista. 
Pensandoci ho elaborato due ragioni che per me giustificano la scelta di uno strumento vintage.
La prima riguarda l'ispirazione, la motivazione. Impugnare un oggetto che ci piace, che abbiamo desiderato e ammirato tra video, palchi e vinili leggendari, ci galvanizza, da sicurezza e ci sprona a suonare con un piglio più fiero ed ispirato. 
Vi faccio un esempio: in queste settimane sto preparando una pedaliera che mi porterò in tour quest'estate. Considerati gli spostamenti, la cura per gli ingombri, il peso, i voli, beh, ogni singolo pedale da includere o meno nella pedaliera è un parto decisionale. Eppure il mio vecchio Whammy Pedal Digitech rosso -  nonostante sia il più ingombrante, pesante e vetusto - è quello che non ho, nemmeno per un istante, contemplato di lasciare a casa. Magari vi state chiedendo se questa decisione sia frutto di un confronto chirurgico con il Whammy integrato del Kemper, risultato polverizzato da quello originale? No, non li ho nemmeno paragonati. Semplicemente quella macchia rossa nella pedaliera, uguale a quella che vedevo in quelle di Tom Morello, Steve Vai, Vernon Reid mi esalta a tal punto che suono più attizzato. Non credo nessuno si accorgerà che quando strapazzo due ottave in alto qualche bending, ci sia la pasta sonora del Digitech piuttosto che quella del Kemper. Sicuramente, però, in quei bending ci sarà una foga e una passione diversa, animata da un oggetto per me così pieno di fascino e storia.

Strumenti vintage: due buone ragioni per usarli

L'altra ragione che mi piace pensare infiammi chi utilizza strumenti vintage è - quasi paradossalmente - il piacere della sperimentazione, dell'innovazione. Il fatto di calare in un contesto nuovo e contemporaneo (ultra digitale e accurato) strumenti analogici di un'epoca antica. Lasciandosi sorprendere dal mix stupefacente di sonorità inedite che ne possono scaturire. Una maniera per scaldare, rendere più appassionata e umana, un'estetica attuale sonora sempre più precisa e asettica. Una maniera per usare suoni retrò senza sentire per forza la puzza di revival o - peggio - l'odore stantio di un museo decrepito.
Chi, invece, non mi ha mai convinto tra gli utilizzatori del vintage è chi crede che in questo risieda lo spirito innovativo di chi, con quegli strumenti al collo, ha cambiato la storia del rock. 
Quella, per me, è evidentemente una contraddizione in termine. Fare un disco che abbia velleità di innovazione come quelle che hanno portato Led Zeppelin, Hendrix, Sex Pistols, Van Halen, Police clonandone la strumentazione mi è sempre parso fallimentare. Tutti questi artisti hanno - sempre - utilizzato lo stato dell'arte di quanto al momento la tecnologia offrisse. Quindi, semmai, è meraviglioso servirsi della loro stessa strumentazione ma a patto che quel suono non sia un fine ma - come facevano loro - un mezzo per andare avanti, guardare avanti ed esplorare qualche cosa di particolare e inatteso.
E voi, cosa pensate?

Strumenti vintage: due buone ragioni per usarli

p.s. Perchè tutti questi articoli sul Vntage? Facile, perchè in redazione non si parla d'altro, visto che il prossimo 14 maggio a Milano, organizzato da Accordo, ci sarà Vintage , un'esposizione come non si è mai vista qui in Italia. Da questo link è possibile  acquistare da subito il biglietto a prezzo scontato.
Oggi, per esempio, mi è passata sotto gli occhi la chitarra che ha ispirato le riflessioni di questo articolo, una Gibson Les Paul "All Gold" del 1952, appartenuta ad un unico proprietario. ​

 
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di Shoreline [user #20926]
commento del 28/04/2023 ore 18:58:44
io credo che a parte il fascino che puo' avere una chitarra di 40 anni o piu', a livello di suono e precisione dello strumento non c'e' paragone con una chitarra di qualita' dei giorni nostri..poi c'e' chi ha la fortuna di possedere orecchie che gli consentono di trovare la differenza tra il palissandro brasiliano e quello indiano..bho..io non ci riesco.. il valore collezionistico e' un altro discorso..
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 04/05/2023 ore 10:27:55
perfettamente d'accordo!
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 28/04/2023 ore 19:28:37
Bell’articolo. Concordo sull’aspetto romantico e di fascinazione di uno strumento vintage. Io lo comprerei volentieri senza dover per forza giudicare suon meglio/peggio di una custom shop etc. etc. quello appartiene alla sfera della soggettività
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 28/04/2023 ore 21:29:1
1)bella 2)costosa 3)suona_bene 4)se_prende_una_botta_che_fa
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 29/04/2023 ore 08:29:07
È assolutamente una questione tattile e mentale, non sonora.
Se uno vuole spendere per appagarla va bene così.
Io preferisco gli strumenti nuovi.
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 29/04/2023 ore 12:01:56
Boh, non so… lo strumento vintage dà un certo gusto a prescindere, purché rientri in qualcosa che sta nelle tue corde, io credo. Dopo anni di ingenuità, di hype appresso alle mode del momento, o spirito emulativo più o meno conscio verso il guitar hero di cui ero infatuato, ho raggiunto una sorta di nirvana gilmouriano con lo strumento e la musica; per cui invece di aggiungere ho cominciato ad eliminare: chitarre che non mi servivano, tecniche e scale che non usavo, pedali che non calpestavo… e tutto senza mai fossilizzarmi né smettere di sperimentare alla ricerca di un mio personale perfezionamento sonoro e musicale. Per cui oggi la chitarra per me è molto simile alla bacchetta di Harry Potter, è lei che sceglie te e assieme vengono fuori cose che sgorgano dall’interno in qualche modo più facilmente. Suggestione? Autoconvinzione? Effetto placebo? Magia? Boh? Ma che me ne frega? Ho scelto mia moglie anche se era meno carina di altre mie ex, perché con lei le cose semplicemente funzionavano meglio. Mi sono capitati per le mani strumenti vintage che non mi trasmettevano nessuna sensazione particolare, a parte alcune scomodità a cui non ero abituato, per esempio il manico un po’ troppo cicciotto. Altri mi hanno impressionato al punto da lasciarmi davvero stupito, ho già raccontato di una Tele del 54 che suonava con una botta mai sentita prima. Da quel momento in poi ho cercato esclusivamente il suono, nello strumento, e questo mi ha sempre soddisfatto ed appagato, ma non posso negare che il fascino lo subisco in maniera particolare per certi modelli con una certa storia, che hanno un principio di identità e di originalità; per cui una copia ottimamente suonante non mi soddisfa tanto quanto l’originale con la sua storia. Per capirci, a parità di spesa preferisco di gran lunga una Strat custom shop a una Suhr o una PRS silver sky. Il mio è puro sciovinismo provinciale probabilmente, ma di qualcosa si deve pur peccare nella vita no!? Che poi del resto, non è neanche un concetto assoluto perché ormai da due anni la mia chitarra preferita è una Eastman Romeo LA che è riuscita a scalzare Strat, Tele e Gretsch, già da anni mie selezioni oculatissime; e questo perché ha un carattere tutto suo, non è il clone di niente, ha un suono che mi piace e in cui mi riconosco e identifico. Dunque vintage sì a patto di avere tra le mani uno strumento in cui la tua personalità si trovi a calzare appieno, perché la musica che hai dentro ti esca dalle mani più pura possibile. O almeno, questo è quello a cui sono giunto col mio peregrinare.
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di bettow [user #30179]
commento del 29/04/2023 ore 14:50:29
Visti i prezzi le chitarre “vintage” sono diventati pezzi da collezionismo. Non entro nel merito se suonano meglio o peggio, si aprirebbe un dibattito infinito, però una chitarra nuova o usato recente dovrebbe essere più affidabile in termini di legni ed elettronica, se non altro per la minor usura del tempo.
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di MuddyWaters [user #47880]
commento del 30/04/2023 ore 11:38:31
È molto bello vedere che non c'è più il misticismo del vintage, quel fatto che si faceva una volta per cui una chitarra vintage era magicamente meglio e non si sa perchè. È altresì bellissimo vedere nei commenti tutte queste considerazioni lucidissime ed intelligenti. Aggiungo io una cosa: alle aziende CONVIENE MOLTO alimentare il misticismo del vintage. Altrimenti chi se le comprerebbe le reissue a millemilionidieuroassai? Perchè poi, diciamoci la verità, sono le stesse chitarre con colori diversi e qualche "arricchionamento" attorno. Ma veramente costa di più fare una reissue vintage o una moderna? Ho i miei dubbi. La nitrocellulosa costa di più. Ma oltre quello? Che differenza ti fa la tastiera vintage? Che differenza fa il pickup vintage, il ponte vintage? Che poi, seriamente, vi siete mai resi conto di quanto veramente una reissue assomiglia a come era fatta una vintage vera? Emancipatevi dal misticismo del vintage perchè veramente: è na strunzat. Serve solo a far fare i soldoni ai soliti Fender e Gibson.
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di fab-for [user #62742]
commento del 01/05/2023 ore 14:59:59
Per quanto mi riguarda, penso che il vintage ha senso solo dal punto di vista collezionistico e di investimento. I musicisti che hanno contribuito alla nascita di questo mito e che sono ancora in vita da molto tempo usano rigorosamente strumenti nuovi e quelli leggendari li hanno addirittura venduti, forse solo Micawber è ancora di Keith. Poi vi sono i chitarristi della generazione successiva, i vari Slash, Bonamassa, ecc... che il mito hanno contribuito ad alimentarlo, ma credo che in quel caso ci sia anche un interesse diretto, visto che sono grandi collezionisti e hanno tutto l'interesse che l'hype rimanga alto.
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di hellequin [user #42701]
commento del 01/05/2023 ore 18:59:4
Io non credo che una chitarra vecchia (scusate "vintage") suoni meglio di una moderna. Ma è anche vero che non ne ho mai provata una, e non credo succederà mai, visto i prezzi a cui vengono proposte. Che senso avrebbe provare una chitarra che costa quanto un appartamento? Potrebbe farlo il mio dentista, visto che compra chitarre giusto per farsele firmare, credo conosca una paio di accordi.
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di Pucci utente non più registrato
commento del 01/05/2023 ore 19:17:18
Letto con curiosita' Grazie! ...e concordo, specialmente nelle tue parole finali dell'articolo, aggiungendo comunque che tutto riguardo al vintage, si traduce e riduce in una parola di 11 lettere ( Appagamento ) La stessa cosa vale un po' per tutto, prendi le auto d'epoca ad esempio, e qui arriva la domanda: che siano ancora usabili o no, ma le useremo? oppure bastera' il fatto di averle e poterle ammirare come cose, di nostra sola proprieta' per essere decisamente e semplicemente piu' appagati? Comunque dietro ogni cosa che arriva da lontano, c'e' sempre una storia, che aleggia accompagnando quell'oggetto e impregnandolo di un alchimia che fa si che non esiste un solo motivo ben preciso, ma una ricetta di insieme di motivi che riesce quasi a farti percepire persino il profumo di quell' oggetto arrivato ai giorni nostri da quel lontano passato. La chitarra di cui hai postato la foto per esempio, ricorda la Les Paul GoldTop del 54 di Alan Wilson dei Canned Head che ho visto e credo abbiate visto tutti, anche in un video sul tubo, video girato a Woodstock in una serata magica del 69 Link. vai al link Ora, non dico che mi piacerebbe averla a tutti i costi solo per me, ma dopo aver visto quel video, l'idea di farci un giro imbracciandola e contemplando prima un paio di minuti di silenzio per assaporarla meglio con la mente a quel giorno, non mi dispiacerebbe affatto, anzi ;) Un Saluto e Grazie!
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di cop [user #45933]
commento del 02/05/2023 ore 12:26:09
Lo ammetto, non ho neanche letto l'articolo. Ma è da tempo che avevo voglia di fare una domanda e stavolta non ho resistito: ma perchè su Accordo ogni 3 articoli 2 sono di quanto sia bello o brutto o considerato erroneamente il vintage e l'altro è un'intervista a un chitarrista famoso che imbraccia la sua chitarra vintage? A me ormai la parola 'vintage' mi ha dato la nausea
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di fab-for [user #62742]
commento del 02/05/2023 ore 12:38:03
E' scritto in fondo all'articolo:
"p.s. Perchè tutti questi articoli sul Vntage? Facile, perchè in redazione non si parla d'altro, visto che il prossimo 14 maggio a Milano, organizzato da Accordo, ci sarà Vintage , un'esposizione come non si è mai vista qui in Italia. Da questo link è possibile acquistare da subito il biglietto a prezzo scontato.
Oggi, per esempio, mi è passata sotto gli occhi la chitarra che ha ispirato le riflessioni di questo articolo, una Gibson Les Paul "All Gold" del 1952, appartenuta ad un unico proprietario. "
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di cop [user #45933]
commento del 02/05/2023 ore 13:31:28
quindi possiamo speriamo che dal 15 maggio in poi .....
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di garp57 [user #997]
commento del 02/05/2023 ore 13:38:04
Il mio è un caso particolare, ho già scritto altre volte che posseggo una tele acquistata usata nel 63 a New York da mio zio, che purtroppo è morto giovane e mi ha lasciato in eredità personale la cosa a cui teneva di più. Questo zio mi ha insegnato a suonare ma soprattutto ad amare la musica e quindi non venderò mai la chitarra, anche se ho ricevuto offerte da far vibrare i polsi. Sono anche, fortunatamente, in una posizione economica che mi permette di poter rifiutare i soldi, altrimenti,credo, sarebbe difficile. Detto questo, io penso che le chitarre vadano suonate e non collezionate. Per non portare troppo in giro la tele vecchia, anni fa comprai una Tele 52 che ho fatto mettere a punto da un amico liutaio. Il risultato sonoro, credetemi, non è molto distante da quello della chitarra veramente vecchia, ma il feeling dello strumento è un'altra cosa, e non saprei neanche spiegare il perché. Difficile distinguere il fatto "tecnico" da quello suggestivo od affettivo. Comunque concordo pienamente, le chitarre vanno usate per esprimersi e non solo "per imitare quel suono" ma soprattutto vanno suonate, quando vedo le chitarre vintage chiuse nelle teche sto male, è un assurdo.
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