di Claudio Pezzella [user #62015] - pubblicato il 21 ottobre 2023 ore 10:30
Una offset dall’aspetto aggressivo, tentativo di Gibson di soddisfare le esigenze degli shredder negli anni ’80 desiderosi di imbracciare super-Strat ad alte prestazioni: la Gibson Victory potrebbe tornare o, quantomeno, ricevere presto un’erede.
L’amministrazione Gueikian ha arrecato molteplici cambiamenti in casa Gibson. Il CEO utilizza un approccio innovativo per riportare a galla le vecchie glorie che hanno segnato il marchio statunitense. Attraverso il suo account Instagram, nel lungo periodo, sono stati anticipati e presentati alcuni dei modelli più attesi dagli appassionati del brand.
Il caso specifico risulta essere abbastanza singolare. Uno degli ultimi post del CEO lo ritrarrebbe sul palco del Pilgrimage Festival con, al fianco, i Better Than Ezra. Nello scatto, Gueikian imbraccia una Victory: interpretazione della super-strat da parte di Gibson, prodotta negli anni ’80.
La storia della Gibson Victory in pillole
Il decennio in cui la Victory vide la luce era caratterizzato da un aumento esponenziale della domanda di super-Strat: strumenti dalle linee pressoché tradizionali, ma equipaggiati con elementi in grado di agevolare i virtuosi nelle loro performance. Il design classico della Stratocaster (estremamente versatile dal punto di vista strutturale) veniva implementato con l’aggiunta di humbucker, ponti flottanti prodotti da brand come Kahler o Floyd Rose e altre feature come manici dal profilo sottile con cui i chitarristi potevano lanciarsi nelle esecuzioni più fulminee.
Storicamente le super-Strat provenivano dall’esigenza dei marchi di proporre modelli costruiti in serie in grado di riprendere le Stratocaster modificate fino all’osso sfoggiate dai chitarristi negli anni ’80. In questo frangente, Gibson percepì la necessità di adeguarsi alle nuove esigenze del mercato, proponendo la Victory. Presto il modello sarebbe scivolato nel dimenticatoio, obliato da marchi e modelli ben più affermati in quel momento storico. Nel corso degli anni, però, la curiosa offset di Gibson ha occupato un posto nel cuore di molti appassionati. Per questa ragione, non sarebbe da escludere un ritorno in scena della Victory.
I dettagli sulla chitarra di Cesar Gueikian
Il post di Cesar Gueikian lascerebbe ben poco all’immaginazione. La Victory imbracciata dal CEO Gibson presenta la medesima elettronica del modello originale, con due potenziometri in totale: uno per il tono e l’altro per il volume e un classicoselettore a tre vie. Da notare sarebbe soltanto la differenza con il modello originale, equipaggiato con un blade switch. Anche il battipenna è diverso, con i pickup fissati in una cornice, riducendone la dimensione. Sembrerebbe, infine, che anche la forma del body sia stata leggermente rivista.
Al manico, invece, le differenze si acuiscono, con una paletta in stile Explorer, una tastiera con binding bianco e segnatasti ad ala. Ciò che potrebbe sembrare una reissue della Victory potrebbe, dunque, rappresentare una erede dello strumento degli anni ’80. Un ulteriore indizio al riguardo potrebbe essere ricercato nel video di presentazione delle Les Paul Supreme, in cui accanto al CEO figura proprio un altro modello della presunta Victory, stavolta, in una finitura diversa - apparentemente quilted - pickup zebra e i più classici side dot sul manico. Il lavoro fatto finora da Cesar Gueikian nel reintrodurre nel catalogo Gibson i design più originali del passato potrebbe lasciar presagire sul ritorno in line-up del modello Victory. Per adesso, gli appassionati possono continuare a sperare, anche se la realtà dei fatti sarebbe ben lungi dal tradirne le aspettative.