di redazione [user #116] - pubblicato il 10 novembre 2023 ore 10:30
Due ottave regolabili individualmente provocano un muro di distorsione dalla grande flessibilità timbrica grazie a un doppio filtro in frequenza e gain.
Pianta mistica le cui radici celano proprietà intossicanti, magiche secondo la tradizione, la mandragora ispira il violento fuzz KMA con octaver regolabile incorporato. Il laboratorio definisce il Mandrake un Octo-Shrieker, e la chiave del circuito interamente analogico sta nella possibilità di regolare in modo separato il segnale diretto e quello raddoppiato all’ottava superiore, per dosare saturazioni estreme o leggeri crunch, toni caldi da synth o escursioni frizzanti nei registri più alti.
Basato sul Moai Maea introdotto nel 2017 dallo stesso laboratorio, rende l’ottava superiore ancora più presente e corposa, lavorando al contempo sulla risposta nel suo insieme mediante un filtro attivo incentrato sulla seconda armonica. Posizionato a monte dello stadio di gain, permette scolpire al meglio il suono prima che il circuito lo distorca e l’ottava venga generata lavorando sulle armoniche del segnale. L’espediente è pensato per garantire una trasposizione ancora più fedele e intelligibile, con un tracking accurato.
L’interfaccia dell’effetto è immediata, ma non è quella convenzionale per un circuito di distorsione.
In basso, due piccole manopole Dry e Oct+ permettono di dosare i livelli dei segnali generati dall’effetto. Diversi equilibri danno vita a timbri morbidi e appena saturi o schiacciati e pesantemente saturi, con tutto quello che c’è di mezzo.
In alto, il controllo Filter contribuisce a tenere a bada l’ottava superiore, smussandola man mano che si procede in senso orario. A bassi livelli di regolazione, la sua risposta è aperta, tagliente e sgraziata, mentre va ammorbidendosi fino a ricordare un sintetizzatore analogico d’annata quando la manopola è a fine corsa.
Timbre agisce sul gain dell’ottava superiore, decidendo quanto graffiante, compresso o percussivo deve essere il tipo di distorsione.
Il Mandrake sfrutta una circuitazione a componenti discreti e modella il fuzz su classici transistor, rivelando accorgimenti moderni quando lo sguardo si sposta verso il footswitch, un sistema true bypass per preservare l’integrità sonora sfruttando però la pressione morbida dei sistemi a relè.
Sul sito KMA Machines, il Mandrake è raccontato più nel dettaglio a questo link. in Italia, il pedale è disponibile con la distribuzione di Audio Distribution Group.