L'Imperfetta: storia di una thinline diversa da tutte
di 9hours [user #43500] - pubblicato il 22 dicembre 2023 ore 11:00
Costruire una chitarra con le proprie mani è un'opportunità per creare qualcosa che non esiste in commercio, ma anche una sfida contro se stessi. Ecco l'esperienza del nostro lettore 9hours.
Ogni tanto torno con qualche mia nuova realizzazione, spero di non annoiare. A parte il manico, che è stato acquistato, sono partito da zero.
La Telecaster è uno dei miei body preferiti, della Tele però resta solo la forma.
Avevo queste tavole di noce nazionale, stagionate almeno 25 anni, con venature e “rovinature” che mi piacevano. Il problema è che una solid body in noce pesa come un’automobile. Quindi la scelta è stata di creare una semihollow.
Parto sempre dal presupposto di voler sperimentare qualcosa che non trovo in commercio, altrimenti è più semplice ed economico acquistare quel che già esiste. Per questo motivo il body non è un classico semihollow ma ha tre grosse camere tonali, una delle quali comprende anche l’elettronica, completamente schermata con fogli di rame.
Questa e un’altra camera hanno le “effe” (anche se non hanno la forma di effe...) sul top mentre quella vicino al manico ha il foro sul bordo del body.
Perché due camere nella parte superiore quando normalmente se ne fa una? Perché il belly cut le separa. Considerate poi che le camere sono ricavate da fresatura, non c’è un top incollato. Di incollato ci sono invece i tamponamenti posteriori.
Per i pickup ho installato dei P90 in formato humbucker provenienti nuovi nuovi da una Schecter semiacustica (non ho mai avuto chitarre con i P90). Non c’è un briciolo di ronzio.
Gli anelli dei pickup sono in alluminio, fatti a mano dal sottoscritto.
Per il selettore la scelta è caduta sul tipo Les Paul, lo trovo più comodo e immediato. L’ingresso per il jack è in posizione più orizzontale, per me più comodo quando suono seduto.
Il ponte è la parte più complessa. Può sembrare un semplice wrap-around con sellette regolabili, ma lì, sotto la piastra in alluminio avvitata, si nascondono due blocchi in ottone annegati nel body. Il ponte si avvita su questi blocchi (simile alla Yamaha SG).
Chiudono il tutto pot Alpha, meccaniche Kluson e capotasto in osso.
Come suona? Da spenta non sembra una semiacustica ma una solid body particolarmente risonante. È invece da elettrica che il suono ha una leggera caratteristica da acustica, pulita, brillante, quindi diversa da una classica Telecaster. Meno male, una Tele originale ce l’ho già e se avesse suonato nello stesso modo, dopo tutto questo lavoro...
Certo, durante il percorso ho incontrato delle difficoltà inaspettate, in particolare per il ponte, ma tutto questo mi è servito per trarne esperienza e, se dovessi adottare nuovamente qualche lavorazione di questa per un’altra chitarra, rifarei il tutto con un altro approccio consapevole e quindi più semplice e immediato. Questo comunque non vuol dire che il risultato finale non ci sia, solo che è costato più tempo del previsto.
L’ho chiamata l’Imperfetta.