Cos’è Seqtrak e perché da chitarrista dovresti averlo
di redazione [user #116] - pubblicato il 01 febbraio 2024 ore 15:30
È uno degli strumenti più eclettici del catalogo Yamaha 2024: il Seqtrak nasce per producer e musicisti elettronici, ma potrebbe rappresentare un valido alleato nella collezione di un chitarrista.
L’esperienza della chitarra non si ferma alle corde o all’amplificatore e, mai come oggi, le tecnologie integrano il percorso di un musicista con potenzialità enormi, per chi decide di sfruttarle. Per questo, quando un prodotto originale come il Seqtrak di Yamaha si affaccia sul mercato, è naturale che anche le antenne dei chitarristi si rizzino.
Il Seqtrak non nasce per la chitarra. È uno strumento più da producer e appassionati di sintetizzatori o di DJing, una macchina per creare e controllare suoni in modo avanzato, con parametri così dettagliati che possono sembrare disorientanti per chi non ha mai approcciato la categoria. Il format impacchettato da Yamaha, però, è così furbo da aver dato vita a un dispositivo che rischia di diventare un serio “must-have” anche per un chitarrista.
La compattezza estrema, al punto da entrare in qualsiasi custodia per chitarra, una serie di funzioni che guidano per mano il musicista dalla composizione alla pratica fino alla performance e un prezzo assai accattivante fanno venire l’acquolina in bocca a un amante delle sei corde col pallino delle tecnologie.
La cosa si fa ancora più interessante se sul piatto si aggiungono dettagli sopra le righe come la possibilità di creare video con oggetti tridimensionali che reagiscano ai suoni e all’esecuzione, tutti altamente personalizzabili per creare effetti visivi sullo schermo o miscelati “nell’aria” alle normali riprese video grazie alla realtà aumentata via smartphone, trasformando ogni esibizione in una performance audio-video coinvolgente.
Il Seqtrak ci ha rapiti, e queste sono alcune delle ragione per cui - da chitarristi - ci piacerebbe averne uno sulla scrivania.
Esercitarsi
Può sembrare una banalità, ma il costo tutto sommato contenuto del Seqtrak ne fa una scelta sensata anche solo se si è alla ricerca di un compagno virtuale con cui esercitarsi nella tranquillità di casa propria.
La funzione di step sequencer offre 16 passi programmabili con possibilità di scrivere fino a otto battute. Così è possibile disegnare una drum machine con sette tracce separate scegliendo tra una collezione enorme di suoni.
Grazie all’altoparlante a bordo, il dispositivo può supportare anche piccole sessioni di allenamento ma, con le uscite audio, interfacciarsi con un impianto per portare dal vivo le proprie creazioni elettroniche è un attimo.
Comporre
Da suonare in tempo reale o da programmare nello step sequencer, il Seqtrak incorpora un vero sintetizzatore FM e riserva due tracce al synth AWM2.
Così è possibile incidere riff e progressioni di accordi su cui suonare, generando una valida alternativa alla solita loop station con cui si è inevitabilmente obbligati a suonare contro il proprio stesso strumento. Intrecciarsi con suoni synth o magari campionati da altri strumenti è sicuramente più divertente per la pratica quotidiana nonché stimolante in fase di composizione per la ricerca di nuove idee.
Con effetti integrati e un’interfaccia avanzata per la creazione di nuovi suoni quando si collega alla app dedicata, il Seqtrak rivela enormi potenzialità espressive per chi vuole addentrarsi nel mondo della sintesi, ma resta in grado di promettere ore di divertimento anche senza essere degli insider del sound design grazie agli oltre 2mila preset pronti all’uso. Una volta padroneggiate le basi, è bello pensare che lo strumento possa riservare ancora sorprese e una lunga curva di apprendimento man mano che l’esperienza si accumula.
Andare fuori di testa
Qualunque chitarrista incuriosito dai moderni strumenti digitali sogna di fondere suoni reali con le potenzialità della programmazione. Qui entra in gioco il concetto di sampling: registrare brevi frammenti di suono da usare come nuovi strumenti virtuali.
Il Seqtrak fa anche questo e, sfruttando il microfono integrato o un microfono esterno, ci si può divertire a catturare i suoni delle proprie chitarre per costruirci sopra delle parti suonate che non si eseguirebbero con la stessa naturalezza su una chitarra.
Se è vero che ogni strumento ti porta a suonare in modo diverso, l’impostazione dello strumento elettronico può trasformare nel profondo ciò che esce dalla testa e dalle dita.
Esplorare senza impazzire
Non occorre essere dei maghi delle tastiere per creare un giro di accordi né per entrare nel mondo del producing elettronico. I pulsanti utilizzati per lo step sequencer fungono anche da tastiera e possono essere programmati per seguire precise scale, così da esplorare sonorità specifiche - o anche esotiche - senza dover necessariamente avere confidenza con i tasti bianchi e neri di un synth convenzionale.
La possibilità di aprirsi in futuro allo studio di uno strumento tutto nuovo resta, ma l’immediatezza con cui anche un chitarrista può avere sotto le dita suoni e sonorità altrui - aspetto di solito riservato ai tastieristi - è impagabile.
L’esperienza con dispositivi come il Seqtrak, nati come coltellini svizzeri per producer ma capaci di regalare tanto a qualsiasi musicista, è la spinta che può servire a molti per esplorare aspetti inediti della propria creatività, forse ingabbiati dai limiti tecnici del proprio strumento o dalla scarsa motivazione nel mettere in piedi un impegnativo studio apposito.
Qui tutto è confezionato in una scatoletta leggera e portatile, con una batteria ricaricabile via USB-C e che si trasforma anche in un’interfaccia audio per la registrazione in diretta oltre a disporre di prese MIDI per gli utenti più avanzati, racchiudendo le potenzialità di uno studio da home recording con la praticità di un dispositivo pensato per la performance live, al costo di una pedaliera multieffetto.