Ogni strumento musicale ha una storia dietro, quando poi ha suonato sul palco dei Beatles nei loro anni più caldi, è stato rubato e torna a galla mezzo secolo più tardi, c’è da giurarci che ne avrà da raccontare.
È quanto successo al basso Hofner 500/1 di Paul McCartney, il “Violin Bass” dei primi anni ’60 che ha consacrato l’eclettico design con l’esplosione del fenomeno Beatles.
Il basso aveva fatto perdere le sue tracce quando fu rubato dal furgone della band di McCartney impegnata in tour, e riemerge ora da una soffitta in cui è rimasto al sicuro per decenni.
Il basso, scelto da Paul per la naturalezza con cui la sua forma simmetrica si prestava all’utilizzo per mancini senza “stranire” l’occhio del pubblico, fu acquistato nel 1961 presso Steinway Musikhaus ad Amburgo.
Su come andò in negozio, esistono due principali versioni discordanti.
Secondo la prima, McCartney mostrò interesse per un 500/1 presente in negozio e il venditore, che era in ottimi rapporti con Hofner, fece in modo di far recapitare al bassista un modello customizzato per mancini, il primo di un boom che sarebbe esploso di lì a poco in un’epoca in cui i mancini avevano davvero poche opzioni sul mercato.
L’altra ipotesi vuole che il basso fosse già disponibile in negozio, ma nei registri di Hofner non c’è traccia evidente della produzione di bassi mancini prima che McCartney ne acquistasse uno.
Comunque sia andata, è quello il basso che ha suonato i primi due album dei Beatles, usato in modo intensivo anche dal vivo e oggetto di diverse riparazioni, tra cui nuovi potenziometri e una finitura postuma, aspetti che lo hanno reso altamente riconoscibile in pochi anni di utilizzo.
L’ultima traccia risale al gennaio 1969, quando il basso compare nelle sessioni filmate per Get Back / Let It Be. In quell’occasione, oltre al modello del 1961, ne compare anche un secondo del 1963.
Poco più tardi, lo Hofner del ’61 sparirà dalla strumentazione dell’artista.
Tornerà a far parlare di sé nell’autunno 2023, quando una squadra parte ufficialmente alla ricerca del basso perduto dopo una ricerca avviata in sordina già alcuni anni prima.
Tra loro, il giornalista Scott Jones e il dirigente Hofner Nick Wass, a cui lo stesso Paul si era rivolto.
Il team viene letteralmente travolto di email e segnalazioni utili a ricostruire il percorso dello strumento, che si spiegherà essere stato sottratto dal furgone di Ian Horne, tecnico del suono di McCartney coi Wings, durante un concerto a Londra nel 1972.
Il ladro, di cui non è stato fatto il nome, lo ha poi venduto per pochi soldi a Ron Guest, proprietario del pub locale Admiral Blake. Da allora, lo strumento è rimasto nella soffitta di casa, senza mai passare di mano.
Quando è partita la mobilitazione, la famiglia Guest ha riconosciuto che quel basso non poteva essere altri che il 500/1 perduto di McCartney e, nel dicembre 2023, lo ha restituito al legittimo proprietario.
Ci sono voluti due mesi per l’autenticazione, ma ora la notizia è confermata e il leggendario basso “Violino” di Paul è tornato a casa.
Acquistato per circa 30 sterline in un lussuoso negozio tedesco nei primi anni ’60, quando la beatlemania era in procinto di per scoppiare stravolgendo per sempre il concetto di musica pop a livello mondiale, il basso è ora valutato oltre 10 milioni di sterline, circa 11milioni e 700mila euro. |