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Shuffle 01: gli ascolti dell'estate 2024
Shuffle 01: gli ascolti dell'estate 2024
di [user #65794] - pubblicato il

Al giorno d’oggi districarsi nel mezzo delle uscite discografiche è un’impresa ardua. Tra materiale ufficiale e release indipendenti, le pubblicazioni si susseguono a un ritmo a dir poco frenetico. Ecco perché a volte è utile avere qualche piccolo consiglio su cosa non perdere per nessun motivo al mondo.
Qui su Accordo proveremo a tirare le somme di alcune tra le uscite più interessanti. Lo faremo ogni quindici giorni, avremo sempre un occhio di riguardo per la chitarra e per il basso, e in generale per tutti quei musicisti meritevoli di una menzione. Rock, blues, jazz, metal, ma anche pop, rnb, hip-hop, non ci faremo troppi scrupoli, chi siamo noi per mettere dei limiti alla bontà sonora? Non ci porremo mai dei paletti di genere, e condurremo sempre il tutto con quella leggerezza che è congeniale al divertimento più sano. Il motto recita che 12 battute di blues del Delta sono sempre gustose, ma non c’è motivo di fermarsi lì.

Non ne abbiate a male per i tanti nomi che puntualmente rimarranno esclusi da questi consigli d’ascolto. Si tratta di una selezione ristretta, di qualche nome interessante buttato lì come si farebbe in uno scambio fra amici, e quindi sentitevi sempre liberi di riempire i commenti con ogni segnalazione vi possa sembrare più calzante. Prendetela seriamente ma non troppo, perché non è certo una classifica.

In occasione di questa prima uscita, ci prendiamo la licenza di chiamare in causa anche qualche brano, o album, uscito già da qualche tempo, così da recuperare un pochino quanto lasciato indietro finora.

Paul McCartney/Wings One Hand Clapping (MPL, 15 giugno 2024)
Sulla scia del successo riscosso da Band On The Run nel 1973, nell’agosto del 1974 Paul McCartney e gli Wings entrano negli studi di Abbey Road accompagnati dal regista David Litchfield, pronto a documentare il lavoro in studio così come era successo pochi anni prima per Let It be. Il risultato dell’operazione è un documentario dal titolo One Hand Clapping che solo oggi, esattamente 50 anni dopo, vede la luce in forma definitiva. Fra jam improvvisate, classici dei Beatles rivisitati, cover del repertorio anni ’50 e medley di vario genere, One Hand Clapping offre uno sguardo interessante sul McCartney “extra-Beatles”.



Michael Schenker Mother feat. Slash (earMUSIC, 19 giugno 2024)
Egocentrico? Certo, forse anche egomaniacale. Senza dubbio narcisista, talvolta assuefatto dal culto della propria figura. In poche parole: Michael Schenker. Uno dei chitarristi più discussi della scena rock dagli anni ’60 a oggi ha deciso di celebrare i suoi trascorsi con gli UFO, tornando in studio per re-incidere una manciata di quei grandi classici che hanno segnato per sempre la sua carriera (e la storia del rock). In quest’occasione Schenker si fa accompagnare da una folta schiera di amici, tra i quali figurano Slash, Axl Rose, Joey Tempest, Biff Byford, Joe Lynn Turner, John Norum, Carmine Appice e molti altri ancora. My Years With UFO esce il 20 settembre 2024, ma il brano Mother, realizzato proprio in compagnia di Slash, è già pronto per l’ascolto. Dedicata a tutti quelli che del classic rock non sanno mai fare a meno.



Hiatus Kaiyote Love Heart Cheat Code (Brainfeeder, 28 giugno 2024)
Nella land down under, in mezzo alle specie più pericolose che si possano incontrare sul pianeta terra, spesso si incontrano anche creature molto strane, e gli Hiatus Kaiyote fanno sicuramente parte di questa categoria. Dal 2011 la band di Melbourne mescola jazz, r&b, soul, hi-hop (e chi più ne ha, più ne metta) senza dare minimo spazio ad alcun limite di genere. Il nuovo album Love Heart Cheat Code contiene più di un motivo per spendere qualche buona ora con le cuffie sulle orecchie, ma la linea di basso di Make Friends è il miglior invito ad approfondire il lavoro, e la band. Una sorta di filtro d’amore.



Mark Lettieri Can I Tell You Something? (GroundUP, 19 luglio 2024)
All’infuori degli Snarky Puppy, Mark Lettieri ha inanellato una serie di collaborazioni e progetti a dir poco interessante. Dagli Snarky Puppy ai Fearless Flyers, passando per la sua carriera solista, dal 2008 il chitarrista originario di San Francisco non ha mai lasciato passare troppo tempo senza dar prova di sé in qualche nuova avventura. Dopo gli esperimenti baritoni della serie Deep, il nuovo Can I Tell You Something? ci riconsegna un Lettieri in una dimensione citaristica più “canonica”. Si tratta di una buona dose di materiale a sei corde sulla quale iniziare a studiare, e la cover di Time After Time (con il suo sound nodoso ed espressivo) potrebbe essere un buon punto d’inizio.

Jerry Cantrell Vilified (Double J Music, 26 luglio 2024)
Dopo il songwriting più delicato di Brighten (2021) Jerry Cantrell torna alle sue radici più heavy, e in fondo torna anche lì dove il germe generatore degli Alice In Chains aveva attecchito. Vilified, singolo apripista del nuovo album in arrivo a ottobre, non fa altro che mettere sul piatto tutto quello che il chitarrista statunitense sa fare meglio: riff potenti e granitici, uniti a una penna di grande sensibilità e intelligenza. Se ve lo state chiedendo la risposta è “sì, di quel famoso wah-wah ce n’è a sufficienza”, abbastanza per riportare alla memoria ricordi carichi di significato. Quando un gigante come Cantrell si muove, il mondo della chitarra non può che ascoltare.

American Football American Football 25th anniversary Remastered (Polyvinyl Records, 31 luglio 2024)
Nel 1999 usciva l’omonimo debutto discografico degli American Football, band emo/indie/post-rock del Midwest che si è guadagnata le luci della ribalta poco prima che il Millennium Bug fallisse nel tentativo di cancellare l’umanità dal pianeta terra. Dal 1999 al 2019 la band ha pubblicato tre album, tutti caratterizzati dal titolo American Football, ma il 25° anniversario della produzione del’99 fornisce i migliori motivi per andare a riassaporare quelle chitarre scintillanti, e quelle trame arpeggiate, che hanno costruito il sound del gruppo statunitense. In occasione del 25° anniversario del primo album della band (in uscita completa il 18 ottobre prossimo) il singolo Never Meant è stato ripubblicato in una sfavillante versione remastered. Per condire al meglio le celebrazioni anche quel geniaccio di Iron & Wine (all’anagrafe Sam Beam) ha deciso di cimentarsi in una reinterpretazione acustica di Never Meant. Insomma, citando un grande saggio: “du gust is megl che uan.”



Jack White: No Name (Third Man Records, 2 agosto 2024)
Prima lo ha letteralmente infilato nelle buste dei clienti allo store della Third Man Records, e poi ha pensato bene di pubblicarlo ufficialmente anche sulle piattaforme di streaming musicale: No Name è il nuovo album di Jack White, ideale seguito di Entering Heaven Alive. Registrato, prodotto, mixato e distribuito da White stesso, No Name riporta White in quei territori ruvidi che erano un po’ mancati a Entering…, ma soprattutto riporta sotto i riflettori la formula punk dallo sboccato piglio blues che ha fatto la fortuna dei White Stripes. Difficile scegliere un singolo con cui iniziare, perché No Name è pieno zeppo di momenti musicali ad alto tasso chitarristico. Detto ciò, volendo proprio scegliere una carta dal mazzo, Archbishop Harold Holmes può essere un buon biglietto da visita.



Karate Defendants/Silence, Sound (Numero Group, 2 agosto 2024)
Fino a pochi anni fa parlare di nuovo materiale firmato Karate sarebbe stato impossibile sotto ogni punto di vista. Eppure nel 2022 il trio americano è tornato dal vivo anche in Italia, per presentarsi quest’estate con i primi brani inediti degli ultimi 20 anni. La chitarra secca, lancinante eppure impensabilmente amabile di Geoff Farina suona con due nuovi singoli, apripista dell’album Make It Fit in arrivo a ottobre. Farina è ovviamente accompagnato da Eamonn Vitt, Jeff Goddard e Gavin McCarthy, e il riff di apertura di Defendants vale un viaggio obbligatorio alla riscoperta della band che nel 2000 ha dato vita a quel capolavoro chiamato Unsolved. C’è il rischio che ottobre prossimo possa essere un mese molto interessante.



Opeth §1 (Moderbolaget, 2 agosto 2024)
Richiesto a gran voce, anzi gridato, finalmente è qui: il growl torna nella musica degli Opeth. Il gruppo guidato da Mikael Åkerfeldt è pronto a far ascoltare un nuovo album in studio che si prospetta anche come uno dei lavori più pesanti della band. Basta poco più di un minuto d’ascolto perché §1, singolo di lancio dell’album, riporti in cattedra quel growl mancato così tanto ai fan del gruppo. The Last Will and Testament arriverà a ottobre prossimo, ma già ora è possibile assaporare un primo singolo intriso di molti colori e dalle atmosfere caleidoscopiche. Niente male anche i suoni di chitarra, crudi e organici in ugual misura.



King Gizzard & The Lizard Wizard Flight b741 (p(doom) records, 9 agosto 2024)
Una delle formazioni più prolifiche in circolazione torna a far suonare il suo carrozzone con quella verve pysch-jam-garage che da sempre la contraddistingue. Il rock dei King Gizzard & The Lizard Wizard, ovvero una mescola di The Allman Brothers, Melvins, Kansas, Buzzcocks, Phish e The Clash, ritorna in auge con Flight b741, venticinquesimo album in poco più di una decade. In quest’occasione la band australiana riporta il calendario agli anni ’70 del rock, celebrati e festeggiati al massimo delle possibilità con questa nuova produzione. L’intera tracklist è cosparsa di riff accattivanti, così come di parti solistiche intrecciate a dovere su armonie che si alzano in progressioni sospese, diminuite e alterate. Il southern-blues di Field of Vision contiene una buona dose di tutti gli elementi di cui è composto l’album.



Andy Wood Charisma (BFD Records, 9 agosto 2024)
Joe Bonamassa e Brent Mason fanno una comparsata su Charisma, album firmato da uno dei nomi più in vista della Music City: Andy Wood. Se il movimento shred e la tradizione country-western avessero avuto un figlio, si sarebbe chiamato sicuramente Andy Wood, ascoltare per credere. Il nuovo Charisma contiene tutto ciò che è lecito aspettarsi da un moderno funambolo delle sei corde di stanza a Nashville, ma riesce anche a mettere sul piatto una buona dose di citazioni rivolte all’età d’oro della chitarra hard’n’heavy, e il singolo di lancio Free Range Chicken ne è la prova più lampante. Un album che nessun chitarrista che si rispetti può lasciare nel dimenticatoio.



Belong, Difficult Boy (kranky, 9 agosto 2024)
Se vi trovaste con il più che comune bisogno di ascoltare po’ di downstroke dal suono eccessivamente distorto, immerso in atmosfere eteree e per di più coadiuvato da ritmiche che paiono uscire da un ipotetico, nuovo, Blade Runner, allora siete nel posto giusto. Michael Jones e Turk Dietrich, aka Belong, pubblicano il nuovo Realistic IX, album che compie la solita operazione di pittura sonora astratta per la quale il progetto è conosciuto. Nei meandri futuristici del miasma che si propaga da Realistic IX c’è spazio anche per la chitarra, a patto che non la desideriate troppo composta ed educata. Se il bondage si applicasse alla chitarra elettrica, forse si chiamerebbe Belong. Difficult Boy è il giusto brano con cui approcciare, seppur cautamente, l’ascolto.

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