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Di Taylor in Taylor: sguardo ravvicinato ai modelli unici
Di Taylor in Taylor: sguardo ravvicinato ai modelli unici
di [user #65904] - pubblicato il

Taylor Guitars, lo sappiamo, sta festeggiando in pompa magna i suoi cinquant’anni di onorato servizio. Dal 1974, anno della fondazione, a oggi, è passato molto tempo e altrettanti sono stati i musicisti che hanno contribuito a diffondere in studio e dal vivo la popolarità del marchio.
Proviamo a isolare un campione di appena cinque tra i nomi più noti, indagandone i modelli, intercettandone i pareri e misurandone la rilevanza sia dal punto di vista tecnico sia artistico.

Neil Young e la Taylor 855
È il 1979 di Rust Never Sleeps e dell’apice raggiunto dal chitarrista canadese nel corso di una carriera in costante ascesa. Sono gli anni di capolavori assoluti come After The Gold Rush (1970), Harvest (1972), On The Beach (1974), gli anni di un successo straordinario di pubblico e di critica, gli anni della consacrazione definitiva e di un periodo d’oro che non si ripeterà mai più a un tale livello. Sul finire dei seventies, Young sfoggia una Taylor acustica a 12 corde, la 855, che farà storia e - data la sua fama - contribuirà in modo eccezionale alla visibilità dell'azienda di Bob Taylor e Kurt Listug. Top in abete rosso, fondo e fasce in palissandro indiano, manico in mogano, tastiera e ponte in ebano: da quel momento in avanti, le 12-corde firmate Taylor e la loro straordinaria combinazione di legni sono giunte nelle mani di David Crosby, Peter Frampton, Kenny Loggins, Roger McGuinn, e poi ancora John Denver, Gerry Beckley degli America, Prince, REM, Smashing Pumpkins, Dave Matthews, Goo Goo Dolls fino al virtuoso chitarrista fingerstyle Leo Kottke.

Di Taylor in Taylor: sguardo ravvicinato ai modelli unici

Le due Taylor Builder’s Edition di Ben Harper
Il cantante e multistrumentista californiano non ha certo bisogno di presentazioni. Maestro della chitarra slide e della chitarra weissenborn in particolare, Harper - una ventina di album in studio e un’invidiabile collezione di Grammy Awards - è da sempre anche un grande appassionato (e intenditore) di chitarre acustiche. Tra queste, in tempi recenti sono apparse fra le sue braccia un paio di Taylor che non hanno tardato a distinguersi nell’ambito della sua instancabile, prolifica ricerca sonora: la Taylor Builder’s Edition 717 e la Taylor Builder’s Edition 517. Esploriamone insieme le caratteristiche principali.

Dreadnought Grand Pacific con spalla tonda, bracing V-Class, un suono caldo e potente sulle basse frequenze, ottima intonazione, bordi del corpo smussati, la 717 ingolosirebbe qualunque sincero appassionato delle sei corde: qui la possiamo osservare in una splendida e intima versione unplugged di "No Mercy In This Land". Da notare, sempre sul piano della pregiata realizzazione tecnica, la finitura Silent Satin, gli intarsi in madreperla e il binding in sapele.



Dreadnought Grand Pacific, top in abete Sitka, fondo e fasce in mogano, carattere secco e legnoso, bordi smussati e un manico che ben si adatta alle differenti posizioni della mano in movimento: anche la 517 non scherza in quanto a materiali e attenzione ai dettagli… V Bracing, lungo sustain e intonazione compresi.

“Le Grand Pacific sembrano risuonare anche quando non sono utilizzate! Dal vivo hanno un corpo eccezionale, a casa e in studio sono dotate di una chiarezza che per me è il requisito essenziale in termini di chitarre acustiche. Sia la 717 sia la 517 rappresentano, dal punto di vista sonoro, il top di gamma. La scelta relativa a quale delle due usare è dettata dunque dalla canzone e dalle frequenze tonali di volta in volta più indicate.” Ben Harper

Jason Mraz e la sua Taylor Signature
Sebbene non tutti ricordino il nome di Jason Mraz, è assai più difficile che invece non sia capitato almeno una volta di incappare nella sua celeberrima "I’m Yours", terzo singolo estratto dall’album del 2008 We Sing. We Dance. We Steal Things. Il songwriter di San Diego si è innamorato della Taylor nel 1995 e, fin da allora, mantiene con il marchio un prezioso e duraturo legame… al punto da aver ottenuto un modello su misura. Top in cedro rosso, fondo e fasce in palissandro indiano, manico in mogano tropicale, tastiera in ebano, elettronica ES-N e, last but not least, corde in nylon. Signori e signore, la Jason Mraz Taylor signature! Da provare.

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Taylor Big Baby e George Ezra
Alcuni miei amici avevano sempre una Baby Taylor a portata di mano: sono perfette quando devi spostarti e vuoi buttar giù qualche idea. Qualche anno fa, durante il mio tour in America, ero alla ricerca di una chitarra da tenere nell’autobus e comprai una Big Baby a Boston. Il prezzo e la qualità della chitarra mi lasciarono di stucco. Da allora la uso quasi sempre in studio.“ George Ezra

Portatile, versatile, esplosiva in termini di suono e pienezza grazie anche al suo fondo arcuato, la Big Baby Taylor - sorella maggiore della Baby Taylor - è una affidabile e sorprendente compagna di tour e vita on the road. Non c’è da stupirsi che il giovane performer britannico, classe 1993, autore di hit di enorme successo internazionale quali "Budapest", "Shotgun" e "Green Green Grass" ne sia rimasto stregato. Esaminiamola più da vicino:

Formato: Dreadnought
Fondo e fasce: Sapele a strati
Top: Abete Sitka
Rosetta: Plastica
Manico: Acero Canadese
Tastiera: Ebano
Ponte: Ebano
Ponte e capotasto: TUSQ / Micarta
Meccaniche: Chiuse, cromate
Scala: 648mm (25 1/2")
Truss Rod: Regolabile
Larghezza capotasto: 42,85mm (1 11/16")
Numero di tasti: 20
Rinforzo: X-Brace
Finitura: vernice
Larghezza del body: 381mm (15")
Profondità del body: 102mm (4")
Lunghezza del body: 495mm (19 1/2")
Lunghezza totale: 1022mm (40 1/4")

Di Taylor in Taylor: sguardo ravvicinato ai modelli unici

La speciale Taylor a cinque corde di Jacob Collier
Febbraio 2023. Il geniale Jacob Collier - giunto al trionfo mondiale (e virale) grazie alla rete e al supporto di un “padrino” autorevole come Quincy Jones - prima di un evento in collaborazione con l’Orchestra Filarmonica di Los Angeles per uno show all’Hollywood Bowl, sfoggia un curioso esemplare di Taylor Custom a cinque corde e firma un’interpretazione da brivido, complici anche la sua avvolgente voce baritonale e una personalissima tecnica fingerstyle, del brano "The Sun Is in Your Eyes". Collier, la sua Taylor - costruita personalmente dal mastro liutaio Andy Powers - e la sua accordatura DAEAD possono essere ammirati al link sottostante. What else? Buona visione.

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