David Crosby & Graham Nash, Live at the BBC (1970)
di Umberto Poli [user #65904] - pubblicato il 03 settembre 2024 ore 11:00
Succedono cose, nel corso della vita, che possono allontanare due persone. Litigi, incomprensioni, partenze, scelte lavorative, interessi economici: i motivi sono tanti e, soprattutto - si tratti di un fidanzamento, di un matrimonio, di un sodalizio artistico o di un’amicizia storica - ciascuno degli interessati può raccontare la propria versione dei fatti.
Si dice che il tempo, però, aggiusti tutto, riparando storture e lenendo ferite anche molto profonde. Ed è allora, in quel che preciso momento, che certi divari insanabili possono sembrare un semplice ricordo del passato. Un passato in grado, a volte, anche di strapparci un sorriso, esattamente come quando si sfoglia un vecchio album fotografico o ci si imbatte in filmati d’epoca intrisi di ricordi e situazioni piacevoli. Good stuff, per dirla con Graham Nash, il cui legame con David Crosby - suo inseparabile compagno nell’avventura Crosby, Stills, Nash & Young - nel corso dei decenni (e fino alla scomparsa dell’artista per complicazioni dovute al COVID) è andato incontro a una progressiva disgregazione. Toni duri, dichiarazioni altezzose, scontri e silenzi assordanti. I due ex amici e cofondatori di uno dei supergruppi più importanti e influenti della storia della musica erano diventati questa triste matassa di astio.
"È stato il mio migliore amico per 50 folli anni e penso che, insieme, siamo riusciti a realizzare ottima musica. Sarà con me ogni giorno della mia vita. Sto maturando la decisione di tenere a mente soltanto le cose buone (good stuff), non vale la pena infatti concentrasi sulle cattive (bad stuff). Voglio ricordare ciò che di buono abbiamo creato." Graham Nash.
Facciamo adesso un salto temporale. Andiamo a riscoprire i volti, i sorrisi e - naturalmente - la musica che li ha resi famosi imprimendoli, con tanto di voci e chitarre in mano, nelle menti degli ascoltatori di ogni parte del mondo. Per fortuna, esistono numerosi video di concerti che li ritraggono insieme sul palco al culmine della loro fama, della loro ispirazione e della loro (allora) palpabile sinergia umana e professionale. Chiudendo gli occhi, si fa in fretta a rievocare date, venues, formazioni, scalette. Ecco comparire dunque il palco di Woodstock in quartetto con tanto di set acustico ed elettrico, il Fillmore East e le magiche esecuzioni confluite sul monumentale disco dal vivo Four Way Street, il Wembley Stadium del tour 1974. Tra queste performance ammantate di leggenda, ce n’è una però che i veri appassionati delle armonie vocali, degli intarsi chitarristici e delle canzoni del combo Crosby & Nash non può assolutamente perdersi. Il riferimento è allo show acustico registrato dai due artisti presso gli studi londinesi della BBC, nel 1970, in pieno vortice Dejà Vu e a un soffio dalla pubblicazione dei loro rispettivi album solisti.
Battute, risate, sguardi complici, un paio di sgabelli e la grazia unplugged di una manciata di brani interpretati in versione da pelle d’oca: Simple Man, Marrakesh Express, Guinnevere, Song With No Words (Trees With No Leaves), Teach Your Children, Right Between the Eyes, The Lee Shore, Traction In The Rain. Lo show della BBC rappresenta anche l’occasione per immergersi nel sound tipico di uno strumento anch’esso leggendario: la Martin D-45, per alcuni il Sacro Graal delle chitarre acustiche. Costruita inizialmente su richiesta della star del country Gene Autry in un primo slancio produttivo (i 91 esemplari cosiddetti “pre-war”) e tornata successivamente in catalogo, nella versione che ben conosciamo, nel 1968, tale modello - con i suoi caratteristici segnatasti esagonali in abalone - fu adottato in quel periodo da ciascun membro dei CSN&Y: a partire da Stephen Stills, seguito da Neil Young fino, appunto, a Graham Nash e David Crosby. Nel video in esame, girato a Londra l’11 settembre 1970, i due performer danno vita a un’esibizione da manuale che inizia dolcemente al pianoforte (Simple Man) con un intreccio cantato da brividi lungo la schiena, lasciando poi spazio alla magia delle corde e alla grandezza della Martin D-45. Ed è qui che comincia il viaggio vero e proprio: Marrakesh Express con lo stoppato di Crosby e la ritmica vocale che ricorda appunto l’andamento di un treno in corsa; un rapido cambio di accordatura ed è tempo degli occhi verdi resi immortali nella poetica Guinnevere…
Guinnevere had green eyes Like yours, milady, like yours She'd walk down through the garden In the morning after it rained
La pennata sicura di Nash, le dita irraggiungibili del buon David. Una combinazione perfetta che prosegue liquida, senza neanche bisogno di parole (Song With No Words): Crosby e Nash scherzano e incantano, giocano a inseguirsi in traiettorie aeree che soltanto loro conoscono e soltanto loro riescono a padroneggiare con un tale trasporto emotivo. Le parole tornano subito dopo con l’inserimento in scaletta dell’epocale Teach Your Children, un brano che pare non invecchiare mai - sia a livello musicale sia per il delicato messaggio che veicola il testo:
Don't you ever ask them why If they told you, you would cry So just look at them and sigh And know they love you
La conclusione è affidata alla grazia di altri tre capolavori - Right Between the Eyes, The Lee Shore, Traction In The Rain - dei quali soltanto gli ultimi due sono presenti in formato video nei meandri della rete (Right Between the Eyes è invece reperibile come file audio sul canale YouTube ufficiale di David Crosby). I pochi, fortunati spettatori nello studio di registrazione dell’emittente inglese ascoltano e osservano senza proferire parola. Nulla può infrangere il velo di estatica contemplazione che si è creato in sala, a eccezione di alcuni siparietti comici e degli applausi scroscianti che intervallano la sequenza delle canzoni. Questo, fino agli ultimi versi di Traction In The Rain che, quasi profeticamente, anticipano l’operazione a cui vi abbiamo invitato riscoprendo questo memorabile show. Un lento e necessario ritorno al passato, alle origini di un’amicizia come poche altre, indietro, laddove tutto è cominciato.
It's hard enough I know To find the strength to go Back to were It all began
Martin D-45
Colore: naturale
Superficie: lucida
Tipo: dreadnought
Tavola: abete sitka massello
Pattern catenatura: forward-Shifted X-Brace tagliato a mano e smerlato
Materiale fondo e fasce: palissandro indiano massello
Manico: mogano
Ponte: ebano
Capotasto: osso
Tastiera: ebano
Tasti: 20
Intarsi tastiera: abalone