A vedersi, la signature di Jack Antonoff sembra uscita dritta dai cataloghi anni ’60, eppure il modello è in tutto e per tutto un inedito. Si tratta del frutto della collaborazione con Gretsch e trae ispirazione da due degli strumenti a cui Jack è più legato in assoluto e coi quali affronta da sempre il palco quanto le produzioni in studio.
Titolare di ben dieci Grammy Awards, Jack Antonoff è anche un produttore di successo con all’attivo collaborazioni insieme ad artisti del calibro di Taylor Swift, St. Vincent e Paramore. La sua ricerca sonora è ampia e rivolta alla sperimentazione, ma ruota sempre intorno a due punti fermi: una Fender Jazzmaster e una Gretsch Princess d’epoca.
Ora quei due strumenti convergono in un modello inedito a marchio Gretsch, evoluzione diretta della Princess con dei chiari elementi presi in prestito dalla Jazzmaster.
Parte della serie Electromatic, la Princess Antonoff arriva sul mercato con un prezzo assai concorrenziale, una cifra alla portata degli studenti e dei giovani professionisti in cerca di una chitarra dal forte carattere, anticonvenzionale ed estremamente versatile sul piano sonoro, grazie a un’elettronica dalle ampie possibilità di controllo.
Sul versante costruttivo, la Princess si muove a metà strada tra gli universi Gretsch e Fender, con un body in ontano a cui è avvitato un manico in acero con profilo a C. Fissato su quattro boccole sfalsate, disegna un tacco tondeggiante per agevolare l’accesso ai fret più alti dei 22 a disposizione. Il diapason misura 25,5 pollici per note cariche di attacco e brillantezza, e il raggio della tastiera è di 7,25 pollici per un feel d’annata genuino.
Grande attenzione è rivolta all’elettronica, con l’adozione di due pickup single coil modello FideliSonic, carichi di “jangle”, dall’attacco scoppiettante e dal buon corpo, che nella Princess ricevono controlli estensivi attraverso manopole di volume e tono master, selettore a tre posizioni, un momentary kill switch e un interruttore rhythm/lead con rotelline per volume e tono dedicati al pickup al manico.
In fondo al corpo, un ponte con sei sellette cilindriche è poggiato su due perni, non avvitato, ed è abbinato a un sistema vibrato in stile vintage, sulla falsa riga di una Fender Jazzmaster. Sul versante opposto, sei meccaniche ad alberelli sottili trovano posto ai due lati di una paletta tipicamente Gretsch, di dimensioni mediamente piccole, generando un abbinamento irresistibile per ogni amante di rarità d’altri tempi.
Il mix disegnato da Jack Antonoff è di quelli che non si vedono tutti i giorni e va a scuotere le fondamenta di modelli storici, reinventati e fusi in un modo inedito, con la gradita sorpresa di una cifra sul cartellino tutt’altro che proibitiva. Sul sito ufficiale è possibile vederla con foto, retroscena, scheda tecnica e prezzo di listino. |