di scampa1955 [user #21729] - pubblicato il 17 agosto 2010 ore 23:06
E uno dei miei sport preferiti è allenare la mano destra e parte dell’avambraccio tramite un attrezzo munito di parti mobili (rotelle e pulsanti) chiamato in gergo tecnico mouse. Grazie a questo attrezzo ho sviluppato una muscolatura imponete all’indice della suddetta mano e sono diventato abilissimo nella tecnica del click (pressione di uno dei tasti).
Visto che ho acquisito questa abilità mi sono dedicato sempre più frequentemente ad utilizzarla per visitare vari siti internet, soprattutto dove questa tecnica è più redditizia: nella ricerca di qualche occasione alla quale non posso dire no.
Così, un paio di settimane fa, tornato dalle vacanze e in evidente astinenza da mouse, ho ricominciato le mie perlustrazioni e mi sono imbattuto in lei. Il click fatale è scattato quasi subito. Dopo poco più di una settimana ho dovuto fare spazio in casa a questa nuova arrivata. Adesso, visto che è qui di fianco a me che mi guarda, ve la descrivo un po’:
Il corpo ricorda quello di sua nonna Paula, anche se la spalla superiore è un po’ più allungata e la spalla inferiore (mancante) lo è un po’ meno rispetto alla gloriosa progenitrice. Il lato che si viene a creare dalla giunzione delle due spalle risulta così angolato (a occhio direi 45 gradi) rispetto al modello di riferimento e di conseguenza il manico (innestato e incollato), riprendendo lo stesso angolo nel tacco, risulta asimmetrico nella parte posteriore favorendo la discesa della mano verso le posizioni più alte della tastiera, dalla parte dei cantini. Se qualcuno ha capito cosa ho scritto per favore me lo spiega? Gli altri possono guardare la foto.
Il corpo è in mogano in tre pezzi e dal peso direi che di camere tonali qui non ce ne sono. Il top è in acero fiammato, il manico è anch’esso in mogano, in tre pezzi longitudinali e abbastanza sottile. La tastiera è in ebano con gli inserti in abalone (madreperla ricavata da una conchiglia detta Orecchia di Mare per la sua forma). Le Meccaniche sono Grover, il ponte è Tone Pros, il capotasto è in grafite, i pickup sono dei Rockfield (azienda relativamente giovane, facente parte del gruppo di aziende a cui fa capo anche il costruttore di questa chitarra) e sono splittabili tirando verso l’esterno le manopole del volume (pickup al manico) e del tono (ponte).
La finitura è da primo premio, con un binding bianco a cinque strati sia sul top del corpo che sulla paletta, mentre ha un solo strato intorno alla tastiera. Il diapason è quello classico Gibson. Dimenticavo: lei si chiama Michael Kelly Patriot Custom, in questo caso in finitura Walnut (noce).
Per quanto riguarda il suono preferisco rimandarvi a una demo sul tubo (il commento è in tedesco, ma la qualità dell'audio è molto buona). Vi posso però dire che la chitarra ha un tone che mi piace molto e un sustain lunghissimo.
Io ho avuto la fortuna di acquistarla ad un prezzo incredibile (meno di quanto state pensando) ma non ve lo dirò per non scatenare in voi l’ennesimo attacco di GAS. Lasciatemi dire comunque che questa è una chitarra assolutamente da provare e da ammirare per quanto è ben fatta, senza comunque nulla togliere al fascino della capostipite.