Ciao a tutti!
In questi giorni mi ritrovo spesso a pormi una domanda che sento essere utile anche al mio futuro professionale, dal momento che vorrei diventare a tutti gli effetti un musicista professionista: ascolto molti generi di musica, anche le cose più insospettabili, passo dalla vera buona musica al vero trash cercando sempre di coglierne ogni sfaccettatura e particolare tecnico che possa rivelare un buon arrangiamento ed esecuzione anche dietro a un testo idiota e a una melodia o armonia fallimentari...spesso e volentieri per scoprire "chi ha suonato cosa" su un determinato brano vado a consultare il fornitissimo www.discogs.com dove sono riportate tutte le informazioni e note di copertina su qualsiasi disco possibile e immaginabile. Su questo sito scopro molte volte che ci sono parti di chitarra sottovalutatissime, spesso nascoste tra tonnellate di suoni elettronici, ma ottime (faccio un esempio: "Maybe One Day", The Creatures, brano italo-disco in puro stile anni ottanta ma con una chitarra solista a mio avviso stupenda) suonate da gente che avrà fatto sì e no due o tre dischi come chitarrista e il resto della loro carriera come produttore, autore, arrangiatore, mixer o altro, e in molti casi per dischi di generi tipo house o techno in cui le chitarre non le trovi manco a pagare oro.
Lo ritengo un peccato, uno spreco, un avere potenziale ma buttarlo via per preferirvi qualcos'altro che sì, riguarda lo stesso ambito, ma in cui quel potenziale succitato non si esprime.
La mia domanda è: perché un musicista, che ha talento, sa suonare bene il suo strumento, invece di spingere su queste sue capacità per poter fare ad esempio il turnista, si ritrova invece a fare il produttore o altro, e magari per generi anche inferiori al suo modo di suonare? Cos'è che lo spinge a questo (a mio parere) grosso passo indietro? Frustrazione? Eccesso di umiltà che lo porta a non avere la minima autostima e la minima fiducia nelle sue capacità strumentali? Semplice vigliaccheria e paura di imporsi? Troppi studi di registrazione che nonostante tutto gli hanno potenzialmente sbattuto la porta in faccia? Fatto sta che mi capita di vedere molte volte di persone che sono musicisti (chitarristi soprattutto) dalle assai buone capacità tecniche, con una ottima strumentazione...ma che ciononostante preferiscono schiacciare i bottoni e far suonare la chitarra a qualcun altro.
Quello che mi fa pensare al fattore frustrazione è il caso di uno dei più celebri produttori discografici di sempre (ma anche un pazzo furioso), sul quale ho scritto anche la mia tesi di laurea, Phil Spector: era un bravissimo chitarrista, aveva studiato nientepopodimeno che con Barney Kessel da cui aveva carpito moltissimi segreti tecnici, ma decise di dedicarsi alla produzione dopo che ad un concerto con il suo gruppo, i Teddy Bears, alcuni teppisti lo seguirono in camerino, lo picchiarono e gli pisciarono addosso...(tutto vero!)
Mi piacerebbe sentire il parere di voialtri musicisti, so bene che tra i 27mila accordiani si nasconde anche un buon numero di persone che sono riuscite ad entrare nel mondo della musica a livello professionale...secondo voi, se un musicista decide per il resto della sua vita di appendere il suo strumento al chiodo e passare alla stanza dei bottoni, per quali motivi dovrebbe farlo?
Lorxst