Ogni tanto la tiravo fuori da sotto il letto, ne aprivo la custodia, ne respiravo gli umori soavi, la contemplavo compiaciuto per poi, con serena rassegnazione, collegarla all'ampli. E non mi appagava........non mi soddisfava, mai. Ed ogni volta che il rito si ripeteva, maggiore era il senso di frustrazione. Tanto bella nelle forme, quanto asfittica (per non dire stitica) nel timbro, tanto opulente negli orpelli che mostrava, quanto taccagna nelle sfumature sonore che restituiva, tanto "aperta" e disponibile ad un primo contatto, quanto "chiusa" e riservata ad un secondo incontro. Volubile, pigra, contraddittoria. La amavo, e la odiavo. Lei mi voleva, mi seduceva per poi dileguarsi in tutta fretta e tornare sotto il letto. Una storia impossibile. Ma come, mi dicevo, hai un'amante così bella che tutti bramano, e la tieni sotto il letto? Perchè non riusciamo a piacerci? E lei, o sono io? Che diamine! Sono io, mi ripetevo. Ti sei buttato tra le braccia di una donna stupenda che non fa per te. Non la emozioni, non l'hai capita, non sei abbastanza per lei. Per tanto tempo non ci siamo più "sentiti". Ne ho approfittato per dedicarmi ad altre frequentazioni, sciaquette meno complicate ma sicuramente più appaganti. Finchè qualche settimana fa si rifà viva proponendomi un altro incontro. Non resisto, la ritiro fuori da sotto il letto, tolgo la polvere, la imbraccio e le dico "ora ti faccio vedere io, cara la mia Scarlett Johansson delle chitarre".....Niente da fare. Un disastro..... "Mettiti così....togliti quelle cover ai pick-up che magari......ora ti alzo i poli sui cantini e vedrai....." Niente. Desolazione. Frustrato e contrariato la pianto sul letto e me ne vado al bar dove incontro un attempato avventore al quale racconto la vicenda. Mi guarda e con un sorriso beffardo mi invita a riflettere: "Ma sarà mica una gatta morta questa qui, eh? Rivoltala come un calzino e vedrai che vi sposate. Non aver paura, mettile le mani addosso e falle sentire che la vuoi a patto che lei cambi un pò atteggiamento. Guarda, dammi retta, basta poco. Invitala a cena e regalale un bel mazzo di potenziometri da 500K e condensatori .022. Se poi ci stà, magari proponile un bel wiring '59 con i Bumblebee. Fammi sapere". "Ma questa è la Scarlet delle chitarre! Questa mi tira un ceffone e non la vedo più.....che senso ha chiederle di cambiare così?" mi chiedevo mentre rincasavo. Apro la porta, la guardo. Lei è ancora lì tra le lenzuola, languida e irresistibile. Prendo il coraggio a due mani e le dico: "Senti, cara la mia gatta morta, adesso ti spogli, ti togli quei cavolo di potenziometri da 300K sui toni e, se permetti, prima ti strappo via quei condensatori". Lei mi guarda tra l'attonito e lo spaventato, ma ci stà. E' stata una notte di fuoco. Ora viviamo assieme. Ah, a proposito, ieri mi ha chiamato e mi ha detto che è incinta........son felice.....