Nel 1985 la CBS vede Fender ad un gruppo di dipendenti capitanato da William Schultz, i nuovi proprietari prendono il nome di F.M.I.C. ( Fender Musical Instruments Corporation ).
Dopo aver risolto i primi problemi riguardanti gli stabilimenti, si comincia a pensare ad un modello da immettere sul mercato ad un prezzo accessibile, ma non a discapito della qualità; cosa che era avvenuta nel passato, sotto la guida della CBS.
La Stratocaster American Standard entra nei listini Fender nel 1987.
Cominciami ad analizzare la chitarra, il corpo è costituito da due pezzi in ontano ed il design rimane sostanzialmente quello della Stratocaster classica. Nella parte anteriore troviamo i soliti incavi eseguiti per alloggiare potenziometri ,selettore ed il ponte del tremolo. L'apertura per quest'ultimo si unisce a quella effettuata sul retro, dove trovano posto le molle e la staffa con viti per ancorarle al corpo. Per i Pickups, a differenza delle precedenti chitarre, viene eseguito un unico scasso a forma rettangolare di circa 8cm X 14cm . Nella sede preposta ad ospitare il manico troviamo il “micro-tilt”, sistema che serve per modificare l'inclinazione dell'anglo del manico rispetto al corpo.
Su questa Stratocaster vediamo per la prima volta il ponte “American Standard tremolo” o “Tow-Point Synchronized Tremolo”. Il novo ponte viene ancorato su due perni fissatati al corpo i quali hanno la funzione di fulcro. Questa soluzione, forse, viene ricavata dall'esperienza di liutai e chitarristi che per un migliore funzionamento del tremolo, tramite una specifica modalità, agivano sulle sei viti che fissavano il ponte, allentando le quattro centrali e lasciando be avvitate quelle alle estremità. Anche le sellette vengono cambiate, le nuove hanno la forma di parallelepipedo in acciaio con una lunga feritoia per in passaggio delle corde, rimangono invariate le regolazioni per l'intonazione e per l'altezza.
Il legno del corpo viene trattato con vernice di fondo in poliestere mentre per colore e finitura vengono usate vernici poliuretaniche.
Il manico è in acero con profilo modern "C" Shape e raggio di 9,5'' ( 24,1 cm ), per la finitura è di trasparente in poliuretano. Al suo interno viene sistemata la Truss-Rod “Bi-flex”, questo tipo di barra è in grado di correggere curvature concave e convesse. Il foro di apertura per effettuare questa regolazione si trova alla fine del manico, dopo il capotasto, sul raccordo manico paletta. Sul retro il classico listello in noce che serviva a coprire il solco dove era inserta la bara di torsione, era stato scelto un legno duro per rinforzare il manico.
La tastiera passa da 21 tasti a 22, questa era già stata usata sulla Elite, viene offerta in due scelte in palissandro o in acero lucido.
La paletta viene ridimensionata ed equipaggiata con due passa corde ( MI cantino/Si e Sol/Re ) e con sei meccaniche “lunghe” ( non a due altezze ) cromate, sul retro è stampata la scritta “Fender”. In questa parte troviamo il silver “moder” logo, di seguito la dicitura “Stratocaster” in caratteri classici, in basso a questa, con lo tesso stile di scrittura l'immancabile “made in U.S.A.”. Sotto alla scritta argentata Fender viene posto il numero di serie. Sul ricciolo della paletta, manca l'adesivo “original contour body”.
Il manico è unito al corpo da quattro viti che appoggiano la loro testa su una placca di metallo rettangolare (6,3 cm X 5 cm ), con gli angoli smussati, dove è stampata la scritta fender. Su questa placca troviamo anche un piccolo foro che conduce brugola per registrare il “micro-tilt”.
Il battipenna , come il coperchio dello scasso per il ponte del tremolo posto sul retro del corpo, è realizzato in plastica bianca a 3 strati. Questa chitarra montava una muta di corde .009-.042, sulle quali era settata.
Le parti elettroniche sono composte da un normale selettore, da due potenziometri logaritmici per il controllo del volume del tono del pickup al manico, mente il secondo controllo del tono viene sostituito dal sistema “TBX Tone Control” , Treble-Bass eXpander (esaltazione dei bassi e degli acuti), già usato sulla Elite, questo sistema agisce sul pickup centrale e quello al ponte. Costituito da due potenziometri ( uno da a 250k con un condensatore di filtro a 0,022mf e l'altro da 1 mega ) sovrapposti che operano una doppia funzione. Girando la manopola da 1 a 5 funziona come un normale controllo del tono, da 6 a 10 si ha una progressiva diminuzione del filtraggio per arrivare al suono naturale dei pickups.
Per finire ho lasciato l'argomento più spinoso i pickups.
Su questa chitarra vengono montati tre Single-Coil “American Standard” , con sei poli magnetici in AlNiCo V non scalati, bobina in plastica e filo in polyson, non mi è stato possibile trovare altre specifiche, come il numero di avvolgimenti. Il pickup centrale è montato a polarità rovesciata ( fuori fase ) in modo da eliminare fruscii e ronzii causati da interferenze. Se questo pickup viene combinato con quello al manico o con quello al ponte si ottiene un effetto humbucking ( posizione 2 e 4 del selettore ).
La Stratocaster introdotta nel 1987 negli anni avvenire subirà alcuni cambiamenti fino a un totale restyling avvenuto qualche anno fa, della nuova American standard trovate le specifiche ed una piccola descrizione sul sito ufficiale Fender.
Chiudo con alcune mie impressioni sulla Stratocaster American Standard 1987 ,
sostanzialmente è una buona chitarra, un manico scorrevole e grazie al suo profilo snello rende più facile eseguire assoli o accordi, utile in molti casi il 22 tasto, anche l'action è apprezzabile.
I pickups garantiscono il classico timbro Fender, anche se non riescono a produrre certe “sfumature sonore” che si possono riscontrare sui più blasonati custom.
Il ponte è ottimo e anche le meccaniche, secondo me, sono meglio di quelle scalate.