Gli ideatori e realizzatori delle chitarre ARA hanno seguito con interesse l'articolo pubblicato e mi hanno scritto un commento. Vorrei farvelo leggere perchè mi sembra interessante.
"Dopo aver letto tutti i commenti, abbiamo notato che nessuno ha finora intuito completamente il perchè sia nata una chitarra come questa, ossia la difficoltà di amplificare una chitarra classica. Se qualcuno è andato ad ascoltare un concerto per chitarra classica, si sarà reso conto che il suono è debole anche se generato da strumenti di ottima liuteria e qualità. Un locale di medie dimensioni costringe gli spettatori a trattenere il fiato per non far rumore, un'altro di dimensioni superiori mette in crisi il musicista. Ecco il perchè il chitarrista deve imparare ed esercitarsi a suonare forte, alcune volte a discapito della qualità della propria interpretazione ed esecuzione. La nostra è stata una scelta detta dal fattoche, al momento, gli strumenti similari già in commercio non hanno una qualità idonea a concerti classici. Quindi abbiamo pensato di creare uno strumento che fosse adatto al concerto, allo studio e, perchè no, anche al trasporto.
Il fatto dell'estetica generale (a parte il corpo centrale) è pura fantasia di chi la costruisce, in fondo non è fondamentale per il suono (in questo strumento) e può piacere o meno. Nessuno ha menzionato l'intonazione, che rasenta quasi la perfezione (ricordiamoci che stiamo parlando di una chitarra classica). Il fatto che non abbia una sola vite per le regolazioni ulteriori dell'intonazione, perchè è passato inosservato? Uno strumento che si può suonare fino al 24° tasto senza impedimenti, perchè non viene mai menzionato? Queste "piccole" cose perchè non le hanno pensate e fatte anche Martin o Yamaha? In fondo i mezzi non gli mancano: o non gli interessano o le hanno ritenute inutili. Oppure non ci hanno pensato. E' facile dirlo dopo averle viste. E' facile puntare il dito nei confronti di chi "ha osato". Dopo vari colloqui con richieste specifiche presso aziende anche molto note, il risutato è stato la solita risposta negativa adducendo come motivazione che il mercato del settore classico è magro. Credo che questo rappresenti una mancanza di rispetto nei confronti di un settore che pur avendo molte difficoltà di espansione - anche per colpa degli addetti ai lavori - richiederebbe una attenzione maggiore. Credo che il nostro sforzo sia oneroso e con risvolti ancora da scoprire, ma noi siamo "di coccio"... ed andremo avanti per la nostra strada. In fondo abbiamo l'appoggio di chi ne è già in possesso e non riesce più a suonare con una chitarra tradizionale. Questo vuol dire che i nostri calcoli sono stati fatti bene. Margini di miglioramento? Ce ne sono. Tutti basano i loro commenti principalmente sul fattore-costo (di media intorno ai 2000€): si può scendere a 1500€ con alcune lavorazioni. Sotto non potremo andare perchè 40/50 ore di lavoro specializzato (qual è quello di un liutaio professionista) non sono poche e vanno pagate. Poi pensiamo alla qualità del suono ed alla praticità nell'amplificarla, come già detto: "un jack e via...". A questo non pensa nessuno? Un caloroso saluto a tutti".