di jebstuart [user #19455] - pubblicato il 16 dicembre 2011 ore 23:55
Non so perchè, stasera mi è tornato in testa Andrea Parodi.
Sardo da parte di madre, diplomato capitano di lungo corso, visse una intensa popolarità coi Tazenda.
Non sapevo chi fosse, finché vent'anni fa non lo vidi cantare a Sanremo con Pierangelo Bertoli.
I Tazenda allora mi piacquero particolarmente, e, sopra tutto, mi colpì questo personaggio enigmatico, a metà tra "L'ultimo dei Mohicani" ed un antico Hidalgo.
Una decina di anni dopo, ritrovai la sua incredibile voce in un brano di Ranieri, "Piscatore 'e Pusilleco" in cui i vibrati malinconici di Parodi (che compare ed occupa tutto il finale) sapevano, se non di Napoli, almeno di Mediterraneo.
E poi in una suggestiva performance con Al Di Meola.
Stasera cercavo questo video, quando mi sono imbattutto in quest'altro... l'ultimo che Andrea abbia registrato.
Io vedo ogni giorno questi visi. I capelli persi nella chemio. Le bolle di adipe sparite dalle guance. Le dita affilate. Il sorriso che ormai vive da solo su un volto che è una maschera di morte... A Dead Man Walkin'...
Ma non sempre vedo tanto coraggio e tanto amore per la vita.
La morte è sempre uno spreco ed una tragedia. Ma quando muore un Artista, è come bruciasse una biblioteca.
Facile scivolare nello scontato e nella retorica. Ma mi va di farlo, per ricordare un Musicista morto a cinquant'anni.