Per l’esattezza una Hagstrom Select Swede nuova comprata in una asta al conveniente prezzo di 240 euro.
Trattasi della versione con il top figurato natural-burl, (che sembra radica). Per i precisini:
Hagstrom "Exotic Burl" Select Swede - Select Series Modello SESWEB-NAT.
CARATTERISTICHE:
Corpo: Mogano – spessore tot. 45 mm – Top carved di 10 mm in acero (o mogano?) binding in acero fiammato chiaro
Manico: Mogano inserito nel corpo (set-in) con Truss Rod H-Expander.
Tastiera: Resinator™ Wood con 22 tasti con segnatasti grandi in abalone/madreperla– binding in acero fiammato
Scala: 25,50” (648mm).
Hardware: Cromato con meccaniche Hagstrom Die Caste 18:1 e ponte fisso Long Travel Tune-O-Matic con Hagstrom Stop Tail Piece (6 blocchetti fermacorde in ottone).
Pickups: 2 Humbuckers Hagstrom Custom 58 (AlNiCo5).
Controlli: 2 Volume Master, 2 Toni Master, Selettore pickups a 3 posizioni, mini-switch per splittaggio pickups (da Humbucker a Single Coil). Colore “NATURAL”.
Per molti il nome Hagstrom potrebbe suonare come una novità: in realtà costruisce chitarre da oltre 50 anni, dal 1958. Per gli storici, la prima solid body Hagstrom era caratterizzata da una finitura in celluloide a brillantini, una scelta molto cool dettata dai materiali presi in prestito dalla loro linea di produzione di fisarmoniche.
Hagstrom ha poi ampliato la propria linea di chitarra con chitarre hollow body come la Viking, la serie ammiraglia Swede, i bassi (tra cui il leggendario otto corde) e una serie di chitarre acustica e classiche nei primi anni 70.
Gli artisti che hanno suonato questi strumenti sono musicisti sia “classici” che parecchio originali, come le forme dei body Hagstrom: personaggi storici del calibro di Elvis Presley, Frank Zappa e figlio, Björn Ulvaeus (ABBA), Bryan Ferry (Roxy Music), David Bowie, ZZ Top, Noel Redding, Steve Hackett, Mike Rutherford (Genesis), i Beatles, e molti altri.
Hagstrom ha cessato la produzione nel 1983, facendo si che i suoi strumenti diventassero, in men che non si dica, dei veri pezzi da collezione.
Oggi, ventitre anni dopo, l’avventura ricomincia con le riedizioni dei modelli originali costruite in Cina con lo stesso design elegante che li rese famosi in tutto il mondo e con materiali, si dice, di provenienza canadese, prodotti impiegando i macchinari originali provenienti dalla Svezia, sotto il controllo di qualità svedese.
Ora che sapete cosa è successo dal pleistocene a ieri, vediamo cosa hanno combinato con la mia nuova Swede.
Premetto che di questa chitarra mi hanno attirato le positive recensioni lette su internet soprattutto sui siti stranieri, i video del Namm visti qui su Accordo, quegli humbucker che fanno tanto Jimmy Page, uno degli dei del mio personale wallallah e soprattutto… il prezzo!
Quando arriva, la chitarra si presenta in ottime condizioni ed è imballata molto bene. E ' da mettere a punto anche se non richiede una vera e propria regolazione iniziale, insomma, è suonabile, ma provvederò a cambiare le corde, lucidare i tasti e smussare l’estremità di alcuni di essi e abbassare l’action.
Mi accorgo subito che lo switch non fa il suo dovere: i contatti si sono incollati da una parte, per cui non “sviccia” una mazza: mi ripropongo di informare il venditore del problema.
A prima vista questa chitarra è proprio figa: la classica scala 24,75 " che ben si adatta alle mie manine, il corpo single-cut e gli humbucker neri mettono in risalto lo stile les-paul in una elegante declinazione. Il top colpisce molto, come la foggia delle meccaniche, molto morbide e progressive. Ma pesa come un balatone!
Tra parentesi questa chitarra ha alcuni plus che altre di questa fascia non hanno: Il truss rod in lega H-Expander e la tastiera in “legno” Resinator composito., il capotasto in grafite. Saranno minchiate, lo so, ma magari anche no .
In primo luogo, osservo le meccaniche 18:1, di strana foggia a piramide azteca, un gradino sopra quello che si trova di solito in questa fascia di prezzo media, e che consentono alla chitarra di restare perfettamente accordata. La Stop Tail è costituita da una piastra di metallo cromato robusto che contribuisce al look elegante della chitarra e forse contribuisce ad aggiungere una buona dose di sustain e attacco.
Parlando di sustain, parliamo dello H-Expander: un tubo in lega contenente il truss, annegato nel manico, che corre per tutta la sua lunghezza aggiungendo rigidità allo stesso. Questo a mio avviso dovrebbe consentire una impostazione dell’action inferiore alla media e priva di fastidiosi ronzii e vibrazioni indesiderate. La tastiera è fatta di una specie di plastica- legno composita che chiamano Resinator, un brevetto registrato a quanto pare. Si tratta di un materiale molto duro, tipo ebano, che però sotto le dita una sensazione di “morbidezza” ed è dotata di 22 tasti medium-jumbo. A prima impressione si rimpiange la venatura del legno, ma poi ci fai l’occhio e soprattutto la mano. Alcuni tasti si sentono sotto i polpastrelli, ma è una cosa leggerissima. Forse un dì li limerò.
Il collo ha sezione a "C" ed è assai sottile, con un raggio di tastiera piatta e molto confortevole, viene facile il bending di 1-1/2 tono senza sacrificare volume e sustain. Ciò è dovuto anche al capotasto in grafite che è la classica ciliegina su questa torta. Un altro dei piccoli bonus che distinguono questa Hagstrom dalla folla, che magari torno a dire, non servono a nulla ma aggiungono qualità progettuale e forse anche magari pure sustain, tonalità e suonabilità, anche se devo dire che lo strumento ha un look un po’, come dire, algido, pur nella sua essenziale eleganza. Una vera svedese insomma: gran figa ma fredddina, finchè non la strapazzi un pò.
Il corpo, spesso 45 millimetri, ed il manico sono entrambi in mogano, e su questo modello il top di 10 mm è anch’esso in mogano, il che, per chi ci crede, renderebbe il tono della chitarra un po 'più scuro, ma a mio avviso si sposa bene con i due humbuckers vintage 58 in Alnico 5. I pickup scoperti sono emettono un suono caldo, abbastanza morbido ed equilibrato. Per la maggior parte delle chitarre in questa fascia di prezzo i pickup sono di solito l'anello più debole. Ma in questo caso i pickup non sono per niente male. Anzi, suonano veramente bene.
Al manico ottimi puliti ottimi per il blues, al ponte e in posizione centrale, distrorti pastosi, caldi e abbastanza definiti, alla Angus Yung per intenderci.
La Swede dispone anche di una bella finitura in poliestere, liscia e spessa.
Forse avrei preferito una verniciatura del top un po 'più sottile. Questo rivestimento vetroso di spessore lo si trova su un sacco di chitarre d'importazione, e a quanto si dice, rende il suono degli strumenti soffocato. La Swede è dotata di due manopole del volume e due del tono e un selettore a tre vie “pickup toggle”, del selettore ho già detto, è un po’ economico, ma anche i controlli di volume e tono, pur essendo in metallo, forse li cambierò con dei classici gibson ambrati, secondo me più adatti allo stile di questo strumento.
Concludendo, niente grappa nè tantomeno bocchino
ma la svedese Hagstrom, ha comunque un rapporto qualità prezzo eccellente: tanta chitarra con pochi euro. Io poi l’ho pagata veramente poco: 240 euro, in un asta sul noto sito: poco più di una yamaha 112 v e poco meno di una squire Classic Vibe, due chitarre che erano in cima ai miei pensieri.
L'attenzione al dettaglio, la solidità, l'hardware personalizzato e i pickup aggiornati aggiungono qualità all’insieme. Il suono è secondo me il punto forte della Swede rende questa chitarra estremamente versatile per qualsiasi tipo di musica.
I difetti stanno nella qualità di alcune parti elettriche, (lo swich mi è già stato spedito gratis dal venditore), dal peso e dalla scarsa accessibilità ai tasti più alti dovuta allo spessore del corpo. Ma secondo me sono dettagli.
Se dovessi rifare l’acquisto cercherei la Super Swede, che ha uno swich che consente di splittare gli humbucker, il che aggiunge una grande versatilità allo strumento.
PRO
Suono
Sustain
Top
Meccaniche
Prezzo
CONTRO
Swich “fracco”
Accesso ai tasti più alti difficoltoso
Peso (come una Volvo!)