Sapevo che la colossale cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, nel suo tourbillon di nomi altisonanti e trovate folli, ci avrebbe lasciato qualcosa di cui parlare e, perché no, anche ridere in queste calde giornate ferragostane.Uno degli abbinamenti clou della celebrazione finale dei giochi è stato quello che ha portato sullo stesso palco il ventunenne cantautore Ed Sheeran, il batterista dei Pink Floyd Nick Mason, Mike Rutherford dei Genesis e Richard Jones dei The Feeling, che per l’occasione hanno regalato al pubblico una cover di “Wish You Were Here”. C’è bisogno di specificare di chi sia il brano? Non ci crederete, ma la risposta è «sì». A quanto pare, in seguito alla performance (che è stata dignitosa, nonostante l’emozione più che comprensibile del giovane emergente) innumerevoli fan di Sheeran si sono complimentati per il suo “nuovo brano”, non conoscendo il capolavoro dei Pink Floyd. La cosa ha mandato letteralmente in bestia orde di floydiani, al punto che Nick Mason in persona ha scritto una lettera a Sheeran, pregandolo di pubblicarla sulla sua pagina Facebook.
“Grazie per questa grande esperienza. Dopo lo show ho seguito un po’ di cose scritte da fan dei PF indignati dalla gente che non ha capito che il brano non è una tua nuova uscita. Volevo solo dire che dovrebbero rasserenarsi. Per quanto mi riguarda hai fatto una versione bellissima della canzone e sentire un artista che interpretata il lavoro di un altro è uno dei più bei tributi, soprattutto se l’artista in questione è un grande autore.” “Prima o poi la gente scoprirà le origini della canzone e, chissà, magari sentirà la nostra discografia, proprio come spero faranno i nostri fan con la tua. La musica non dev’essere totalmente di parte”.
Viene da chiedersi se in 15/25 anni di vita in Paesi evoluti del pianeta Terra sia davvero possibile per un essere umano non imbattersi – anche per sbaglio – in questa pietra miliare, soprattutto considerando la comunicazione nell’era della globalizzazione. Per come stanno andando le cose, credo che dovremmo cominciare a rallegrarci per episodi come questi, in cui giovani artisti introducono le glorie del passato alle nuove generazioni. Agrodolce.