di Mario Monteleone [user #10] - pubblicato il 04 settembre 2012 ore 08:00
… dalle vacanze, che sono state esemplari e chiarificatrici (ci credete? Io neanche un po’. Ma l’altro me che scrive va assecondato. Faccio cioè come faceva quel tale Norman Bates di “Psycho”). Qualche storia da raccontare.
… dalle vacanze, che sono state esemplari e chiarificatrici (ci credete? Io neanche un po’. Ma l’altro me che scrive va assecondato. Faccio cioè come faceva quel tale Norman Bates di “Psycho”).
Qualche storia da raccontare. La prima è questa: in realtà si tratta di una constatazione, non di una storia vera e propria. Se mettete una bottiglia d’anice nel congelatore, assicuratevi che dopo un paio d’ore non ci sia nulla di “albino” al suo interno. Ovvero, che non sia diventata in parte ghiaccio. Se è così, sappiate che vi hanno fregati: la presenza di ghiaccio è sintomo dell’assenza di alcol. In pratica, avete comprato acqua invece di acquavite.
La seconda è questa: conoscevo Salvatore Trapani. Da tanti anni, da quando era un ragazzino e già come lavoro faceva il parcheggiatore abusivo. Al di là dell’aspetto “intimidatorio”, era un essere umano buono, anche se molto sfortunato, per via delle scelte che aveva fatto e di coloro che non erano riusciti a dissuaderlo dal farle. Spero che nel luogo in cui si trova, ci siano per lui ora più indulgenza e affetto di quanti ne abbia ricevuti in vita. Aggiungo che per un parcheggiatore abusivo, è davvero paradossale morire investito da un’autista della domenica (giustamente indagata per omicidio colposo).
La terza storia è questa: qui si dice “curt’ e mal’ ‘ncavat’” per indicare qualcuno/qualcosa di brutto e sgraziato. Io farei una parafrasi (so che a Susi e Alberto piacerà): “Cort e mal’ ‘ncavat’”. Tanti anni fa, su Accordo, esisteva “Consumatori”, una lista di discussione che si riproponeva di bypassare il gap fra distributori di strumenti musicali, negozianti e utenti finali. È stata on-line finché è servita. Oggi posso dimostrare che davvero non sia più necessaria. A metà luglio, dopo un’attesa di oltre sei mesi, sono riuscito ad acquistare una Cort-CEC7. Non è una chitarra di grande spessore, ma sarebbe andata bene per ciò che volevo farne io. Tuttavia, nonostante i vari test di controllo (tutti rigorosamente superati), questa chitarra – che ricordate avevo aspettato per oltre sei mesi – mi è arrivata con la tastiera completamente stonata. Ovvero: al 12° tasto, con il Mi basso crescente, il Si calante di mezzo tono e il Sol crescente di quasi un tono. È solo grazie a Susi, alla professionalità di Backline a alla gentilezza di MusicBeat (negozio di Salerno) che riuscirò a ricevere forse in tempi non biblici una Cort-CEC7 che suoni come dovrebbe suonare una chitarra con la tastiera intonata. Qui “Consumatori” sarebbe stata inutile, perché – a parte la Cort casa madre – tutti si sono comportati in modo più che professionale. E non c’entra il fatto che la chitarra sia fatta in Cina. Qui si dimostra che siamo davvero in crisi, in una crisi globalmente mondiale, visto che non siamo neppure più in grado di far funzionare adeguatamente delle macchine basate sul controllo numerico.