di GiuseppeMinardi [user #31686] - pubblicato il 21 dicembre 2012 ore 16:00
Alnico, ceramica, induttanza, resistenza, impedenza, calibro del filo, equalizzazione... quando si cerca un nuovo pickup è difficile orientarsi nel mare di parametri sempre diversi offerti dai produttori. In definitiva, come si legge un pickup?
Al giorno d'oggi, con millemila aziende produttrici con millemila tipi di pickup differenti, ogni chitarrista deve confrontarsi con una scelta enorme. Proprio qualche giorno fa, leggendo l'uscita del nuovo DiMarzio Transition, signature di Lukather, mi sono accorto che non so leggere un pickup.
Quello che voglio dire è che non si ha un criterio oggettivo per scegliere il proprio pickup ideale se non provarli, e molto spesso le indicazioni date dalla case produttrici possono risultare fuorvianti o incomprensibili.
Faccio un esempio: DiMarzio per ogni modello fornisce informazioni sul tipo di magnete (ceramico, in alnico, etc.), sull'equalizzazione del pickup, sulla resistenza del pickup e sull'uscita espressa in millivolt, I-Spira (noto marchio produttore di pickup italiano) fornisce informazioni sul tipo di magnete, sull'induttanza, resistenza e risonanza, e indica l'output generale del pickup con "media" o "medio-alta", Seymour Duncan invece non dà niente di tutto questo, usa dei disegnini per far capire un po' cosa hanno da offrire i suoi pickup.
La mia domanda è: come leggere questi dati? Come orientarsi? Naturalmente so che la risposta potrebbe essere chilometrica, quindi chiedo semplicemente anche un link a una "guida" per saperne di più.
Risponde Marco Omar Viola di MOV Guitars: in parte ti sei risposto da solo e sai bene quanto sia vasto l'argomento, ma proprio per questo ti rispondo con la semplicità che hai chiesto. "Pickups, Windings and Magnets" di Marco Milan, edito da CenterStream è un libro molto completo, scritto da un nostro connazionale ma edito solo oltreoceano. Un ottimo regalo di Natale! Buona lettura
Risonde Luca Villani di I-Spira pickup: la tua domanda si basa su dubbi assolutamente fondati. Nella produzione dei pickup non esistono in effetti standard condivisi che possano dar luogo a misure realmente significative e soprattutto comparabili tra diversi produttori: questo dà adito inevitabilmente e comprensibilmente a molta confusione. Non è rappresentativa la misura della resistenza in cc (spesso chiamata erroneamente "impedenza"), perché essa dipende dalla temperatura e comunque dà un'indicazione confrontabile soltanto a parità di schema costruttivo e di caratteristiche dei materiali impiegati. Non è rappresentativo il livello di uscita in mV, perché è funzione di quello del segnale applicato in ingresso per effettuare la misura, per il quale non esiste uno standard. Non è granché applicabile il concetto di "equalizzazione", in quanto un pickup non possiede un "suono", ma "trasduce", cioè trasforma un'energia meccanica in una (debolissima) corrente elettrica in funzione di una sensibilità alle variazioni del proprio campo magnetico che è variabile nell'arco dello spettro ed è determinata da molti fattori interagenti tra loro, inoltre un pickup non può avere uno o più "buchi" nella sua curva di sensibilità, ma soltanto un picco di risonanza (il termine "scooped" è infatti poco più che una trovata di marketing e corrisponde a poco più che a un picco di risonanza poco pronunciato). Che fare, allora? Fortunatamente la valutazione incrociata del valore dell'induttanza e di quello della frequenza del picco può essere veramente di aiuto, poiché al crescere dell'induttanza si associano un maggior livello di uscita e un suono via via più caratterizzato verso le frequenze medie, mentre il picco dà indicazione sul posizionamento della zona spettrale nella quale il pickup è in grado di caratterizzare maggiormente il segnale generato. Conoscere il tipo di magnete può dare indicazioni sulla prontezza dell'attacco e sul livello di uscita generale (in ordine crescente: i vari tipi di alnico, i magneti ceramici e quelli in terre rare), così come sulla naturalezza del suono (in ordine decrescente, questa volta: alnico, terre rare e ceramici). Restano poi sullo sfondo la valutazione dell'efficienza, che è la caratteristica di un pickup di interagire più o meno efficacemente con tono, volume e strumentazione varia, della risposta dinamica, che è la capacità di cogliere e rendere al meglio le sfumature del tocco del musicista e dell'articolazione sonora, che è in soldoni la complessità e la ricchezza di armoniche del segnale generato: nessun parametro unico può definire a priori queste proprietà che molto dicono, invece, sulla qualità effettiva di un pickup e che restano discriminanti fondamentali tra i prodotti economici e quelli di pregio o innovativi. Esse possono essere valutate soltanto con una prova pratica o meglio ancora mettendo a confronto prodotti concorrenti e sempre a patto di possedere una sufficiente padronanza del tocco e un'adeguata esperienza di ascolto.