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Capire un pickup
Capire un pickup
di [user #31686] - pubblicato il

Alnico, ceramica, induttanza, resistenza, impedenza, calibro del filo, equalizzazione... quando si cerca un nuovo pickup è difficile orientarsi nel mare di parametri sempre diversi offerti dai produttori. In definitiva, come si legge un pickup?
Al giorno d'oggi, con millemila aziende produttrici con millemila tipi di pickup differenti, ogni chitarrista deve confrontarsi con una scelta enorme. Proprio qualche giorno fa, leggendo l'uscita del nuovo DiMarzio Transition, signature di Lukather, mi sono accorto che non so leggere un pickup.
Quello che voglio dire è che non si ha un criterio oggettivo per scegliere il proprio pickup ideale se non provarli, e molto spesso le indicazioni date dalla case produttrici possono risultare fuorvianti o incomprensibili.
Faccio un esempio: DiMarzio per ogni modello fornisce informazioni sul tipo di magnete (ceramico, in alnico, etc.), sull'equalizzazione del pickup, sulla resistenza del pickup e sull'uscita espressa in millivolt, I-Spira (noto marchio produttore di pickup italiano) fornisce informazioni sul tipo di magnete, sull'induttanza, resistenza e risonanza, e indica l'output generale del pickup con "media" o "medio-alta", Seymour Duncan invece non dà niente di tutto questo, usa dei disegnini per far capire un po' cosa hanno da offrire i suoi pickup.
La mia domanda è: come leggere questi dati? Come orientarsi? Naturalmente so che la risposta potrebbe essere chilometrica, quindi chiedo semplicemente anche un link a una "guida" per saperne di più.

Capire un pickup

Risponde Marco Omar Viola di MOV Guitars: in parte ti sei risposto da solo e sai bene quanto sia vasto l'argomento, ma proprio per questo ti rispondo con la semplicità che hai chiesto.
"Pickups, Windings and Magnets" di Marco Milan, edito da CenterStream è un libro molto completo, scritto da un nostro connazionale ma edito solo oltreoceano. Un ottimo regalo di Natale!
Buona lettura

Risonde Luca Villani di I-Spira pickup: la tua domanda si basa su dubbi assolutamente fondati.
Nella produzione dei pickup non esistono in effetti standard condivisi che possano dar luogo a misure realmente significative e soprattutto comparabili tra diversi produttori: questo dà adito inevitabilmente e comprensibilmente a molta confusione.
Non è rappresentativa la misura della resistenza in cc (spesso chiamata erroneamente "impedenza"), perché essa dipende dalla temperatura e comunque dà un'indicazione confrontabile soltanto a parità di schema costruttivo e di caratteristiche dei materiali impiegati.
Non è rappresentativo il livello di uscita in mV, perché è funzione di quello del segnale applicato in ingresso per effettuare la misura, per il quale non esiste uno standard.
Non è granché applicabile il concetto di "equalizzazione", in quanto un pickup non possiede un "suono", ma "trasduce", cioè trasforma un'energia meccanica in una (debolissima) corrente elettrica in funzione di una sensibilità alle variazioni del proprio campo magnetico che è variabile nell'arco dello spettro ed è determinata da molti fattori interagenti tra loro, inoltre un pickup non può avere uno o più "buchi" nella sua curva di sensibilità, ma soltanto un picco di risonanza (il termine "scooped" è infatti poco più che una trovata di marketing e corrisponde a poco più che a un picco di risonanza poco pronunciato).
Che fare, allora?
Fortunatamente la valutazione incrociata del valore dell'induttanza e di quello della frequenza del picco può essere veramente di aiuto, poiché al crescere dell'induttanza si associano un maggior livello di uscita e un suono via via più caratterizzato verso le frequenze medie, mentre il picco dà indicazione sul posizionamento della zona spettrale nella quale il pickup è in grado di caratterizzare maggiormente il segnale generato.
Conoscere il tipo di magnete può dare indicazioni sulla prontezza dell'attacco e sul livello di uscita generale (in ordine crescente: i vari tipi di alnico, i magneti ceramici e quelli in terre rare), così come sulla naturalezza del suono (in ordine decrescente, questa volta: alnico, terre rare e ceramici).
Restano poi sullo sfondo la valutazione dell'efficienza, che è la caratteristica di un pickup di interagire più o meno efficacemente con tono, volume e strumentazione varia, della risposta dinamica, che è la capacità di cogliere e rendere al meglio le sfumature del tocco del musicista e dell'articolazione sonora, che è in soldoni la complessità e la ricchezza di armoniche del segnale generato: nessun parametro unico può definire a priori queste proprietà che molto dicono, invece, sulla qualità effettiva di un pickup e che restano discriminanti fondamentali tra i prodotti economici e quelli di pregio o innovativi.
Esse possono essere valutate soltanto con una prova pratica o meglio ancora mettendo a confronto prodotti concorrenti e sempre a patto di possedere una sufficiente padronanza del tocco e un'adeguata esperienza di ascolto.
elettronica il suono pickup
Link utili
MOV Guitars
I-Spira pickup
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Credo che la risposta migliore ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 21/12/2012 ore 17:16:0
Credo che la risposta migliore te l'abbia data LuVi...

mi chiedo come faccia la DIMARZIO a dire che un P.U ha un'uscita di toto mV... non vuol dire una cippa senza specificare le condizioni al contorno...tipo scalatura delle corde e corda a cui si riferisce e sopratutto forza con cui viene colpita la corda, oltre che tensione della stessa....


La misura della resistenza in continua non vuol dire una fava dal punto di vista sonoro dato che può darti un'idea solo sulla continuità elettrica dell'avvolgimento ovvero sul fatto che il filo non si sia spezzato...

Sarebbe interessante misurare un P.U con un qualcosa che somiglia a un analizzatore di reti vettoriale...in modo da misurare la trasmittanza in funzione della frequenza...

In ogni caso per me che sono un ignorantone in materia non ha molta importanza avere un pickup piuttosto che un'altro...l'unica cosa che ho maturato con l'esperienza è che quelli con i magneti in alnico sono più dinamici e rendono molto meglio in termini di sfumature del tocco....

Poi per me ma sottolineo per me e ho massimo rispetto invece di chi investe in ricerca in questi termini confrontare due pick-up simili fatti con gli stessi materiali o con materiali simili non ha molto senso e non credo che effettivamente siano riscontrabili tutte queste grosse differenze dal punto di vista sonoro...come lessi recentemente in un articolo il filo e i magneti vengono comprati dagli stessi fornitori da tutti i produttori....per cui un SD fatto in alnico con un Dimarzio fatto in alnico suoneranno molto simili....
Rispondi
Re: Credo che la risposta migliore ...
di luvi [user #3191]
commento del 21/12/2012 ore 19:48:49
Come ho accennato anche più sotto, il dato in mV pubblicato da DiMarzio può essere utile per confrontare tra loro i prodotti di questo costruttore. L'errore da non fare è quello di prendere Di Marzio ed un altro costruttore che pubblichi lo stesso dato e giudicare a confronto i prodotti rispettivi soltanto in funzione di esso!

Per quanto riguarda la tua osservazione sulle differenze tra un pickup ed un altro, vorrei puntualizzare: è chiaro che due pickup costruiti allo stesso modo, cioè con la stessa procedura di avvolgimento, identico numero di spire, identiche forme e proporzioni della bobina ed identici materiali per quanto riguarda sezione e composizione chimica di filo, poli, magneti e livello di magnetizzazione, mostreranno differenze relativamente piccole tra loro. Il fatto è che un caso come questo è sostanzialmente molto difficile che si verifichi perfino a livello di grandi costruttori standardizzati, in quanto ogni produttore si serve di cocktail di materiali diversi, avvolge con macchine diverse (anche se si tratta di bobinatrici automatiche) e perfeziona il prodotto, modificandone via via le caratteristiche e l'equilibrio tonale, secondo criteri di gusto (anche soltanto estetico) soggettivi e differenti.
Immagina quando i piccoli produttori (unica categoria che di fatto se lo può permettere, anche se soltanto pochi si impegnano a farlo, perché serve conoscenza, studio, sacrificio, passione, disponibilità a guadagnare poco e rischiare molto) cominciano a ragionare su tutti i parametri che l'industria considera da sessant'anni come inamovibili, quante variazioni (alcune anche di grande entità ed utilità) diventano possibili.
Peccato soltanto che tali differenze siano facilmente vanificate da orecchie e mani inesperte e soprattutto, per essere apprezzate appieno, richiedano confronti diretti a parità di condizioni...
Rispondi
Io non capisco! ... ...
di bend_it [user #29446]
commento del 21/12/2012 ore 18:23:42
Io non capisco!

... E già questo vuol dire che non posso emettere giudizi di alcun tipo, ma solo provare a capire e ad imparare, e a chiedere lumi.

Però se io collego una strato al pedale overdrive ottengo un lieve, lievissimo crunch, appena sporco sulle pennate più forti; se invece collego la gibson lucille, con le stesse regolazioni, posso suonare tranquillamente i Black Sabbath e gli AC/DC (anzi forse per gli ac/dc sarei già troppo distorto): la distorsione è piena, fluida, sustain già pressochè infinito, impastata al manico.

Ora la domanda è: cos'è quella cosa che se ce n'è tanta il pedale distorce tanto e se ce n'è poca il pedale distorce poco?? Cos'è? Corrente? Voltaggio? Impedenza? Resistenza? Induttanza? Ohm, Volts, Henry? db? Di che si tratta? Io credo, nella mia ignoranza, che a questa domanda la risposta dovrebbe essere univoca. Poi che quella grandezza possa essere funzione di altri parametri (come distanza dalle corde e loro spessore) per i quali non c'è uno standard di riferimento è un altro discorso.

Poi altro discorso, sono ovviamente i parametri di "colore", timbrici, insomma chiaro scuro, alti bassi medi ecc (si chiama "risposta in frequenza" e non capisco perchè per tutti i tipi di trasduttore sia normale calcolarla e pubblicarla, esista uno standard, per i microfoni come per gli altoparlanti, ma non per i pick up) ... e/o di compressione, attacco, sustain, eccc ....

CIAO !
Rispondi
La cosa di cui tu parli . . .
di luvi [user #3191]
commento del 21/12/2012 ore 19:31:07
. . . è una corrente elettrica alternata (più in dettaglio, è la differenza di potenziale indotta agli estremi della bobina dalla variazione del valore del campo magnetico del pickup, che normalmente è in quiete).
Ogni pickup ha ovviamente la possibilità, in funzione di come è progettato, di produrre una corrente più o meno importante quanto ad intensità massima.
Tale intensità non è però valutabile come valore assoluto in quanto dipende, per la sua misurazione, dall'applicazione di un segnale in ingresso di valore noto e di procedure e strumenti utilizzati per arrivare al risultato numerico che possono essere diversi.
In mancanza di un protocollo standardizzato a questo proposito, i dati di costruttori differenti non sono quindi facilmente confrontabili tra loro, perchè fanno capo a sistemi di riferimento diversi.
In altre parole, la valutazione del segnale generato dallo stesso prodotto da parte di due costruttori potrebbe condurre a rilevare valori diversi, inducendo in errore la persona che confrontasse le misure.
Lo stesso costruttore, però, applica presumibilmente lo stesso tipo di procedura a tutti i propri prodotti: tale dato, se pubblicato, può essere quindi utile per dare un riferimento realistico, "all'interno del solo catalogo di quel costruttore", su quali siano i pickup più o meno potenti. ;-)
Rispondi
Re: La cosa di cui tu parli . . .
di betelobo [user #25981]
commento del 23/12/2012 ore 02:56:43
a voler essere pignoli/precisi, trattasi di F.E.M. (Forza ElettroMotrice ) indotta e variazione di flusso del vettore induzione magnetica, più che di generica diff.di potenziale e di campo magnetico..
ma son quisquiglie eh, per carità
Rispondi
Re: La cosa di cui tu parli . . .
di bend_it [user #29446]
commento del 23/12/2012 ore 19:59:28
...che si misura in ... ?? millivolts? henry? kOhm?
... e di quali parametri variabili (esterni al pick up) è figlia? Massa, tensione e distanza delle corde? Forza applicata? altro?
Rispondi
Re: La cosa di cui tu parli . . .
di betelobo [user #25981]
commento del 24/12/2012 ore 11:57:05
l'unità di misura della FEM è il Volt; nel nostro caso (pick-up) è d'uso il sottomultiplo milliVolt.

Questa FEM rappresenta il livello di uscita del trasduttore; dipende da:
- caratteristiche del p.up
- distanza corde
- forza con cui si percuotono le corde
- frequenza (quindi nota) e corda percossa

Probabilmente tralascio qualcosa, ma questi ci sono.
Rispondi
Re: La cosa di cui tu parli . . .
di bend_it [user #29446]
commento del 24/12/2012 ore 12:04:55
Ecco, GRAZIE milleVolt !
Non quindi i kohm ...
Rispondi
Re: La cosa di cui tu parli . . .
di bend_it [user #29446]
commento del 24/12/2012 ore 18:09:04
Allora, per esempio, il pick up HS-4 della DiMarzio esce con 93 mV e 23,5 Kohm (pick up stacked, noiseless, alnico 5).
Per quanto relativo, il dato in mV è uno dei più bassi della DiMarzio (IL più basso fra noiseless e humbucker, che arrivano fino a circa 500mV !!) mentre il dato in Kohm mi sembra abbastanza alto... ergo??
Dai forum, ed anche dalle recensioni ed interviste allo stesso Malmsteen (ex endorser) il pickup è detto essere MOPTO POCO potente. Ma allora che attendibilità ha il dato in Kohm??
Rispondi
Re: La cosa di cui tu parli . . .
di GiuseppeMinardi [user #31686]
commento del 24/12/2012 ore 21:54:49
secondo me i millivolt sono "quanto è potente" il pickup, invece Kohm è la resistenza del pickup che praticamente sarebbe quanto il pickup è resistente alla trasmissione di elettricità e quindi affivolisce il segnale. Ma non so niente e sono tutti pensieri miei
Rispondi
Re: La cosa di cui tu parli . . .
di betelobo [user #25981]
commento del 25/12/2012 ore 00:53:11
l'ohm è l'unità di misura della resistenza in corrente continua (la Rdc nei cataloghi) e pure dell'impedenza in corrente alternata, che però è una grandezza "complessa" (in senso matematico). Kohm è un multiplo (come il kilogrammo è multiplo del grammo).

Una Rdc di elevato valore indica molte spire avvolte e/o filo sottile (per limitare l'ingombro, ad esempio). Siccome al crescere del numero delle spire aumenta la FEM (quindi il livello di uscita del pickup), ma qui l'uscita è bassina, suppongo che abbiano usato calamite di piccole dimensioni, magari sempre per questioni di ingombro, o semplicemente come scelta tmbrica (+ probabile).

Tanto + il valore di uscita è elevato tanto più il p.up "imballa" l'ampli, lo satura precocemente.

YJM dice il vero: un'uscita data a 93mV è considerata oggi un valore basso, non è certo un p.up "hot"; del resto YJM vuole un suono strato, hum-free, solo leggermente + medioso per uscire meglio col distorto nel mix.
Rispondi
Credo che si potrebbe realizzare ...
di TidalRace [user #16055]
commento del 22/12/2012 ore 16:22:13
Credo che si potrebbe realizzare una struttura su cui fissare le corde, montare uno o più pickups intercambiabili, e un motorino collegato a un plettro sostituibile, per dare una singola pennata o una serie continua in modo d'avere sempre la stessa forza applicata alle corde. In questa maniera potrebbero essere confrontati e ascoltati pickups di marchi diversi e valutate le caratteristiche timbriche. Naturalmente questo attrezzo sarebbe utile solamente ai produttori di pickups, ma anche di chitarre.
Rispondi
Quel che conta è la ...
di Cukoo [user #17731]
commento del 22/12/2012 ore 21:42:54
Quel che conta è la scienza (nel senso di 'sapere') e l'esperienza. Luvi ha questa e l'altra, e ha sintetizzato bene le cose sia in termini tecnici (tecnica antica, l'elettrotecnica) sia in temini musicali (arte antica, la musica). Non ci sarebbe più niente da aggiungere. Ma c'è un 'ma': generazioni di periti e ingegneri capiscono bene un condensatore, ma vanno in crisi con l'induttore. Il motivo mi sfugge, ma è una cosa di cui si favoleggia ancora. Ne parlava, tanti anni fa, il mio professore e maestro di elettronica, che se n'è andato alla chetichella qualche mese fa. Ciao, Gigio.
Rispondi
Re: Quel che conta è la ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 23/12/2012 ore 01:02:59
ah ah ah,
spettacolo!

"generazioni di periti e ingegneri capiscono bene un condensatore, ma vanno in crisi con l'induttore. Il motivo mi sfugge, ma è una cosa di cui si favoleggia ancora"

Aveva ragione il tuo prof....
Rispondi
Re: Quel che conta è la ...
di betelobo [user #25981]
commento del 23/12/2012 ore 03:01:14
mah..sui periti non so; sugli ingegneri...anche no
Rispondi
Re: Quel che conta è la ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 23/12/2012 ore 09:27:56
Io sono ingegnere e guardo l'induttore sempre con "distaccata freddezza"

A parte gli scherzi ci sono spesso motivi costruttivi per cui a "completamento di circuiti integrati" non è usato e quindi si perde anche noi l'elasticità di trattarlo con con la stessa familiarità con cui si tratta un condensatore.

Quindi è forse che essendo un po' + lenti nelle risposte si dà l'idea di non conoscerlo.

Ragazzi vi auguro un Buon Natale.
Rispondi
Re: Quel che conta è la ...
di betelobo [user #25981]
commento del 23/12/2012 ore 14:30:29
forse questo può succedere agli elettronici, che magari lo maneggiano raramente; essendo ing.elettrotecnico/docente di elettrotecnica non me lo potrei permette :-))

AUGURISSIMI A TUTTI!!
Rispondi
Resta soltando da provare
di adsl36 utente non più registrato
commento del 27/12/2012 ore 23:18:43
Non c'è niente da fare, al di là dei dati tecnici che spesso la teoria ci dice essere "X" ma che la pratica smentisce con "Y", i pickup sono quegli oggetti che non avranno mai uno standard di riferimento. Ogni orecchio, ogni tocco, ogni gusto sono diversi dagli altri e il pickup che suona bene per me può far schifo per un altro o viceversa. Sono dell'idea che soltanto provandoli si può arrivare a una conclusione, solo che ovviamente bisognerebbe conoscere il commerciante disposto a farteli provare e in tanti anni, purtroppo, io non ne ho mai trovati (sfortuna? Boh!). Rimane interessante, per me, avere un sistema on board che permette di commutare da pickup normalmente detti "passivi" (termine non corretto) a pickup "attivi" (altro termine errato) in modo da ampliare le potenzialità sonore degli stessi. Proprio in questi giorni, infatti, ho costruito un efficiente preampli per i miei pickup, che nei prossimi giorni monterò finalmente all'interno della mia chitarra e dalle prove che ho fatto è già tutta un'altra storia perchè si possono fare molte più cose! A proposito di "attivi" o "passivi", come giustamente ha detto l'esperto il pickup è un trasduttore magnetoelettrico e per funzionare ha bisogno dell'azione meccanica delle nostre mani. Perciò non esistono né pickup passivi né attivi, perchè di attivo, in qualunque situazione, ci sono soltanto le nostre mani che suonano.
Rispondi
Re: Resta soltando da provare
di stefano_62 [user #31295]
commento del 20/01/2013 ore 12:09:08
Come mai i termini "attivo" e l'opposto "passivo" non sono corretti (non è una provocazione, è solo una domanda)? Per tanti dispositivi si sono usati questi termini per definire se in grado di produrre segnale elettrico od acustico (o di altro genere, nel caso della musica ci interessano questi due tipi) senza bisogno di alimentazione elettrica dedicata (pickup passivo, cassa acustica passiva), o con necessità di alimentazione (pickup attivo che costringe ad attrezzare di pila la chitarra, cassa acustica con ampli o crossover alimentati con alimentatore nella cassa stessa). Magari si voleva intendere che il segnale veniva trattato attivamente (in loco) o passivamente (in un altro anello della catena acustica)...Io che lavoro nel campo della termoregolazione ho spesso a che fare con trasduttori di temperatura "passivi" (NTC, PTC, termoresistenze..ecc) e trasduttori "attivi" (sonde alimentate, con segnale in uscita in tensione o in corrente, oppure con uscita digitale canalizzata su linea"Bus" dedicata)...Mah...Forse ho bisogno di lezioni di etimologia della parola...
Rispondi
Pickup
di adsl36 utente non più registrato
commento del 20/01/2013 ore 23:50:13
Quello che intendo è questo: è attivo ciò che è in grado di "muoversi" producendo qualcosa. Il pickup essendo un trasduttore magnetoelettrico non fa altro che trasformare un campo magnetico in segnale elettrico, ma l'energia che gli serve per fare questo è l'energia meccanica delle nostre mani, senza la quale, preamplificati o meno, non trasdurrebbero niente., anche se è collegato ad una pila e a un preampli. L'energia attiva proviene dalle nostre mani e dal nostro cervello che le guida. Se non pizzichiamo le corde, non si "attiva" proprio nulla e tutto rimane muto! Se lo si connette ad un preamplificatore gli si aumenta soltanto il volume d'uscita e niente di più, perchè da solo, senza l'energia meccanica, non è in grado di produrre nulla. Quindi, c'è da chiedersi, cosa vogliono intendere per "attivo" e "passivo"? Per come la vedo io sono due termini coniati per motivi commerciali perchè in qualche modo "attivo" è una parola che fà presa sull'acquirente e lo stimola anche all'acquisto. Forse sarebbe stato meglio definirli semplicemente "pickup" e "pickup preamplificato" anzichè "passivo" e "attivo". Ormai è entrato nel linguaggio comune e non ci facciamo certo caso né stiamo a farci troppa dietrologia sull'etimologia della definizione, ma se ci fermiamo qualche secondo a riflettere possiamo renderci conto che le cose sono un po' diverse dalle definizioni puramente commerciali...
Ciao.
Rispondi
Re: Pickup
di yasodanandana [user #699]
commento del 21/01/2013 ore 08:36:13
voglio solo dire che le denominazioni "attivo" e "passivo" sono diffuse in tutti gli ambiti dell'elettronica applicata alla musica... non e' solo qualcosa che si dice solo per i pick ups da chitarra
Rispondi
Conviene a mio avviso non ...
di cucciolo1234 [user #23772]
commento del 31/05/2013 ore 09:54:21
Conviene a mio avviso non entrare troppo in questi meandri perchè si comincia ad acquistare e a vendere continuamente; e lo studio dello strumento vero e proprio se ne va a farsi friggere.
Lo strumento se suona bene suona bene.
I pick-up fanno il loro dovere se il legno della chitarra vibra bene e se il materiale è ben stagionato. E' inutile spendere soldi su uno strumento che di sua natura non ha pasta sonora. Ci si può mettere il pick-up migliore del mondo senza ottenere nulla.
Tempo fa provai una Epiphone mod. les paul che costava 300 euro e aveva un suono allucinante, sembrava una gibson da 10.000 euro. Poi provai un modello da 400 euro e il suono era una schifezza.
Rispondi
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