Faccio (orgogliosamente) outing. I miei amici di Davimedia, negli ultimi tempi mi hanno coinvolto nelle loro interessantissime attività, in qualità (udite udite!!!) di esperto musicale (immeritatamente, direi, tanto che mi viene un po’ di vergogna solo a scriverlo). Perciò, mi sono ritrovato a parlare amabilmente di musica davanti ad ampie platee studentesche con professionisti come Red Canzian, Dodi Battaglia, Ron, Federico Zampaglione, Peppe Servillo, Niccolò Fabi e Max Gazzé. Alla fine di questo percorso, che riprenderà tra qualche mese, faccio una solo considerazione: sono stato fortunato, perché ho piacevolmente scoperto delle persone le cui caratterialità vengono quasi sempre oscurate da tutta la struttura mass-mediatica che ci propone la loro musica. Ad esmpio, Canzian e Battaglia si sono mostrati attentissimi al concetto di diritto allo studio nonché ai diritti degli studenti, rimpiangendo per altro quel periodo in cui fare musica voleva dire suonare concretamente uno strumento. Ron e Zampaglione hanno mostrato una grandissima profondità umana e non solo ricordando il loro amico Lucio Dalla; e Peppe Servillo, meridionale e meridionalista fino al midollo, ricco della sana, colta e divertente ironia napoletana. E poi gli ultimi due in termini di tempo, ovvero Niccolò Fabi e Max Gazzé: due ragazzi di grandissimo spessore, non solo musicale. Con loro abbiamo parlato di The Cure, PFM, Jaco Pastorius, jazz, Jimi Hendrix, chitarre acustiche, e di tante altre cose. Bello e sorprendente conoscere questi artisti al di fuori dei canoni “mediati dai medi”, chiacchierando di musica e lasciandoli mostrare il loro lato profondamente umano e “comune.” Bello e oserei dire raro. Mi sono sentito a casa.
Ecco qui.
Poi, un ultimo “pensiero laterale”: resto ancora del parere che Bach descriva l’ordine dell’universo (visibile e invisibile).
Tanty graffy a tutti. |