di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 16 gennaio 2013 ore 07:30
I Dumble sono forse il sacro Graal dell’amplificazione per chitarra, oggetti affascinanti, avvolti da un alone di mistero, custoditi gelosamente o venduti per cifre colossali. La comodità di averne una simulazione direttamente in pedaliera può far davvero gola. L’I-Ods ha tutte le carte in regola per tentare il colpaccio.
I Dumble sono forse il sacro Graal dell’amplificazione per chitarra, oggetti affascinanti, avvolti da un alone di mistero, custoditi gelosamente o venduti per cifre colossali. La comodità di averne una simulazione direttamente in pedaliera può far davvero gola. L’I-Ods ha tutte le carte in regola per tentare il colpaccio. Il progetto è disegnato e affinato dalle sapienti mani di Luca Villani, che abbiamo imparato ad apprezzare per la vasta gamma di pickup per chitarra e basso. L'I-Ods Dynamic Drive è un overdrive che si comporta come un vero e proprio pre, capace di restituire un’ottima dinamica al tocco.
Il look del pedale made in Italy è cool e sobrio allo stesso tempo, in livrea nera con logo giallo acceso, acceso come il potentissimo LED blu capace di segnalare anche agli UFO l’accensione del pedale. Tre sono i controlli e uno switch, per un uso intuitivo e pratico.
Di Volume, Gain e Tone è inutile spiegare la funzione, più interessante è decisamente spendere due parole sulla modalità More. Attivandola con lo switch dedicato, si ottiene un deciso aumento di gain per compensare la minor potenza di chitarre dotate di single coil oppure per spingersi in territori più heavy con una bella Les Paul.
Quando un effetto si fregia della definizione di “preamplificatore” seppur simulato, la caratteristica che più lo contraddistingue deve essere l’estrema dinamica, sia giocando con il potenziometro del volume sia semplicemente variando il tocco. L’I-Ods non solo vuole simulare la risposta di un preamplificatore valvolare, ma dietro l’acronimo ODS si nascondono in realtà tre parole che, messe in fila, possono far vibrare i cuori di molti chitarristi: OverDrive Special, uno dei modelli più famosi e apprezzati realizzati da Dumble. Non basteranno quindi una buona pasta e una discreta dinamica per uscire a testa alta dalla prova.
Gain basso e tone a ore dodici. Aumenta il sustain, il suono si ingrossa e comincia a incresparsi, tenendosi ben distante dal crunch, ma stiamo per avvicinarci. Gain a ore dodici e il gioco inizia a farsi duro, il crunch c’è tutto ed è di ottima qualità. Bisogna ammetterlo: il suono è davvero bello e ci ha affascinato. Sempre corposo, è pronto a tornare pulito semplicemente diminuendo la forza impressa sulle corde con il plettro.
Con il tone knob, si può inoltre scegliere se mimetizzarsi nel mix oppure uscire con una carica di medi devastante e sommergere con forza il resto della band.
Certo non è il momento per fermarsi, abbiamo ancora metà corsa da affrontare e lo switch more ancora lì ad aspettarci. Spremiamo ogni goccia di gain e non con poco entusiasmo. Il pedale regala davvero grandi soddisfazioni, merito sicuramente, oltre che del progetto, anche dell’estrema qualità dei componenti utilizzati. Il suono è sempre caldo, ma sempre super definito. Qualsiasi riff si stia suonando resterà sempre intellegibile e grazie all’ottima dinamica non si fatica ad aggiungere la giusta espressività con il tocco.
Cosa si può ottenere attivando la modalità more è presto detto. Quella che era un sano e corposo overdrive si carica ancora di più sustain e calore, diventando una vera manna sia per ritmiche cattive sia per languidi assolo pieni di bending e note lunghe. Questo se si sta utilizzando una chitarra dotata di single coil. Collegando un bel paio di humbucker, quello che arriva alle nostre orecchie è un perfetto lead alla Gary Moore, provare per credere.
Certo, il paragone con un Dumble non è semplice, visto che a seconda dell’amplificatore a cui è collegato questo pedale suonerà in maniera diversa. Di sicuro la qualità che ci si aspetterebbe dal leggendario amplificatore qui c’è tutta. Una dinamica estrema, controlli sensibili e soprattutto un ottimo progetto ben realizzato. Come gran parte degli overdrive sul mercato, anche l’I-Ods può essere alimentato con un voltaggio variabile dai 9 ai 18V. Apriamo quindi alle sperimentazioni, voi intanto godetevi il test di Michele Quaini.