di Deve [user #26261] - pubblicato il 20 gennaio 2013 ore 08:00
Conoscendo bene le proprie necessità, basta una piccola spesa e un po' di manualità per assemblare una pedaliera che ottimizzi il setup e offra tutto ciò di cui si può aver bisogno, da un'alimentazione invisibile fino a booster DIY e looper on board.
"Un'altra pedaliera?" penserete voi. Ebbene sì, ma non mi soffermerò tanto a descrivere il mio setup, ormai trito e ritrito, quanto a illustrare l'oggetto pedaliera, quella cosa che ci sta sotto, studiata e realizzata con quei pregi che una non DIY non avrebbe potuto offrirmi. I requisiti erano farla leggera, con più spazio e più flessibile.
Per il primo punto, ossia quello del peso, ho deciso di abbandonare il legno di una precedente versione e di adottare l'alluminio. Così, dopo aver fatto un po' di giri, sono riuscito a farmi realizzare da un venditore di serramenti una base solida con le misure a mia scelta. Devo dire che è veramente robusta e non ha avuto bisogno di tiranti interni perché è molto compatta, seppur lo spessore dell'alluminio sia paragonabile al millimetro. Per le dimensioni, non volendo cambiare la valigetta presa con i punti della benzina qualche anno fa, ho avuto dei grossi problemi e si sa, da grossi problemi escono grosse innovazioni.
Quindi l'idea era di mantenere le dimensioni della prima pedaliera, circa 40 x 30 cm, pur avendo più pedali. Eliminare i pedali inutili è una scelta da scartare in parte, perché decidere quali togliere non è così facile.
Prende forma così un nuovo progetto, ossia quello di ridurre all'osso quei componenti che possono essere statici nella pedaliera ma che, essendo utili, non sarebbero stati eliminabili: looper e booster.
Sono stati realizzati con tanto di foot-switch e LED all'interno di una canalina per serramenti gentilmente offerta dal fabbro del paese. Lasciamo stare la fatica per inserirli al pelo, però ne è valsa la pena.
Altra cosa per migliorare lo spazio della pedaliera è stata quella di configurarla in modo da poter portare otto pedali di varie dimensioni, ma in generale per un fattore di spazio ci stanno comodamente sei scatoline BB (das musikding docet) guadagnando rispetto alla prima versione un solo posto? No, 2! Perché abbiamo appunto eliminato le altre due sopra citate.
Capite anche voi che, su una pedaliera, due posti in più non risolvono la vita ma attirano GAS e comunque possono essere funzionali. Sempre per il concetto minimalista di spazio ridottissimo, abbiamo scelto (alla fine capirete il plurale) di inserire tutte le alimentazioni sotto la pedaliera. Questa non è una cosa nuovissima, però il nuovo sta nell'uscire con il frutto e non con il cavetto, in modo di togliere vari e spenzolanti fili.
Per l'ultimo punto, quello della flessibilità, rientra il discorso dell'alimentazione e di uno spazio che è un piacere per gli occhi e per la vista.
Venendo alle FAQ, una è sicuramente: perché ho deciso di farmi male mettento il looper in quel coso?
La risposta è semplice e si vede: non volevamo impastarci i piedi in mezzo a foot-switch e potenziometri, e la canalina permette di tenere i pedali alla stessa altezza del looper e del booster.
Un'altra domanda lecita poterebbe essere: perché non abbiamo messo direttamente i pedali dentro?
Perché comunque non ho tutti i pedali DIY e certe modulazioni digitali avrei paura a smontarle e perderei la garanzia.
Eccomi ai ringraziamenti: ringrazio tutti quelli che mi hanno dato una mano o i componenti, e ringrazio tanto mio papà che mi ha permesso di confrontarmi con lui e lavorare assieme. Insomma è stato un piacere, abbiamo condiviso le idee migliori, le scottature sulle dita e un bel po' di tempo assieme, ma siccome non è un mondo rose e fiori lo ammetto, siamo tutti e due abbastanza cocciuti e ci sono state anche delle divergenze.
Dalle foto noterete che è ancora ignuda, senza velcro e pedaline. Prossimamente, appena finisco di fare i cavetti, metterò su tutto e potrete ammirarla in tutto il suo splendore. Eh sì, ne sono proprio fiero!
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.