L’Accordiano Gianz in un commento sulla
lezione dedicata alla tecnica dello sweep, ha rivolto una domanda interessante legata alla mia postura del plettro. Visto che la risposta poteva essere di interesse comune e innescare un sano confronto tra impostazioni e approcci differenti alla plettrata ho pensato di crearne un articolo dedicato. Gianz chiede:
Per i plettri utilizzo degli Ibanez standard, BCI16H.
Sono leggermente più piccoli di un plettro tradizionale e non troppo duri . Sono vicinissimi ai Paul Gilbert Signature, che comunque utilizzo spesso, ma mi sembrano più rotondi, meno nervosi e scattanti e tendono a consumarsi più lentamente.
Per quanto riguarda la postura, sono di estrazione Gilbertiana. Quindi affido esclusivamente al polso della destra il movimento della pennata. Tengo il plettro tra pollice e falangetta dell'indice, cercando di mantenere le altre dita della mano il più rilassate possibile. Modifico la sporgenza della punta del plettro dalle dita che lo impugnano a seconda di ciò che suono.
Se si tratta di passaggi molto veloci e meccanici, sporgerà una porzione minima di plettro agevolando la scorrevolezza del movimento di pennata e contribuendo alla fluidità del suono. Viceversa, su fraseggi più sanguigni e ritmici, il plettro sarà più sporgente per dare più suono e attacco. Anche sulla pennata alternata cerco di far sporgere in maniera marcata il plettro. Anche se è una tecnica shred, serve groove e scansione ritmica e quindi un attacco marcato del plettro.
Francamente, gran parte delle sfumature di impostazione e postura del plettro, non sono però nemmeno troppo consapevoli. Si formano naturalmente negli anni, assecondando il tuo playing. Un esempio che faccio spesso è questo: provate a pensare a quando si è seduti a tavola e si mangia. A seconda che si stia affrontando un antipasto di affettati, un primo di bucatini, una fiorentina al sangue, dell'insalata verde e un tiramisù, si cambia di continuo la postura della forchetta, cambiando anche anche radicalmente impugnatura. Eppure, chi ha ricordi di aver mai fatto esercizi dedicati?
Dopo che i nostri genitori ci hanno impartito una buona educazione e postura a tavola, si è semplicemente mangiato e utilizzato così tante volte la forchetta da ottimizzarne le gestualità.
Stessa cosa deve essere con il plettro! Certi di avere un'impugnatura corretta e consonante, bisognerebbe semplicemente suonare così tanto da arrivare naturalmente e in maniera mai traumatica, a trovare la propria postura.
Saranno importanti tanto il confronto con un didatta che ci confermi che ai nostri movimenti corrispondono risultati musicali sensati, tanto il fatto di esercitarci davanti a uno specchio per controllare in prima persona che i nostri movimenti siano naturali, musicali e gradevoli da vedere.
Da ultimo però è importante considerare che proprio su un aspetto così personale come la plettrata, chitarristi diversi con approcci di pennata radicalmente differenti, sono arrivati a risultati egualmente strepitosi.
Tra i più grandi utilizzatori del plettro di tutti i tempi Paul Gilbert, Frank Gambale, Malmsteen, Di Meola, Petrucci e Steve Morse impugnano e utilizzano il plettro l’uno in maniera quasi opposta all’altro...
La morale sembrerebbe questa: suonate così tanto e sperimentate a fondo ogni possibilità tecnica, da fare in modo che sia il vostro corpo stesso e i progressi raggiunti dalla vostra musica a indicarvi quale sia la maniera per voi migliore di impugnare il plettro.