Il benemerito David Jones a.k.a. Bowie, se ne esce con un nuovo album…lo sa anche mia nonna
(lo giuro…ha ’90 anni…mia nonna…Bowie ne ha 66…).
Non voglio esprimere giudizi di valore sui primi 2 singoli in heavy-rotation radiofonica, in quanto sono ancora spiazzato dai 10 anni di assoluto silenzio che hanno preceduto questa uscita.
Il silenzio di uno che ha fatto della propria vita un esperienza mediatica a tutto tondo, non può che essere preoccupante.
MI limiterò a dire che la voce di Bowie, almeno in questi primi 2 brani ascoltati, non mi rassicura granchè….
Oggi voglio ricordare che,
oltre a Ziggy
oltre a “l’uomo che cadde sulla terra”
oltre all’ambiguo-androgino-bisessuale-drogato
oltre al dandy anni ’80, al Berliner, all’intellettuale
oltre all’attore cinematografico, allo straordinario performer, ed al grande songwriter…..
c’è stato un Bowie rocker...
Nel 1989, anticipando (come sempre) il ritorno delle sonorità distorte e spigolose, che avrebbero caratterizzato il decennio a venire, fonda con l’ottimo (e sottovalutato) Reeves Gabrels…i
TIN MACHINE (1989/1992)
A.