di maxiltozzo [user #28955] - pubblicato il 15 maggio 2013 ore 14:26
In bilancio della prima edizione della fiera/esposizione di chitarre, bassi e componentistica elettronica tenutasi a Caltanissetta lo scorso 12 maggio non può dirsi che positivo:
62 chitarre esposte nella zona vintage (escluse le 12 di Real Vintage). Quasi 200 chitarre esposte in sala. Circa 50 amplificatori "sfiziosi". Innumerevoli effetti e pedali vari. 27 espositori. 600 visitatori. Migliaia di scatti e video. Con questi numeri non possiamo non sperare che l'anno prossimo sia già in lavorazione. La presenza, come "semplici" visitatori, di due chitarristi jazz siciliani di grande rispetto, Francesco Buzzurro e Antonio Ferlito, i ragazzi dell'Accademia di Musica Moderna di Enna e , nel corso della giornata, Nicola Merlisenna (chitarra) e Giacomo Di Cara (basso) che ci hanno fatto vedere (e sentire) come un brano da grande ensemble può essere eseguito come un pezzo da power trio hanno completato un quadro più che positivo per gli standard siciliani. E poi plettri, oggettistica, gadget vari e tanta musica dal vivo, jam, che hanno animato una manifestazione ricca di spunti e che ha riunito, nel cuore della Sicilia, alcune eccellenze dell’artigianato musicale della nostra isola. Il tutto grazie agli organizzatori che non hanno guadagnato un solo centesimo e che si sono impegnati solo in virtù della loro passione. In Sicilia siamo provinciali soprattutto con noi stessi: e spesso non ci accorgiamo che il nostro conterraneo si è fatto un nome grazie ai suoi prodotti. Questo vale anche in campo musicale.
Inoltre manca, da parte delle istituzioni, la capacità di promuovere aziende artigiane e non attraverso una vetrina ove mettere in mostra le eccellenze artigiane della nostra terra,fatte da uomini e donne dotati di una forte passione, sulla quale sono disposti a scommettere il proprio futuro.
Ma è successo che un gruppo di appassionati di Caltanissetta siano riusciti a creare una tale opportunità, cosa frequente nelle regioni del centro-nord ma che qui non si era mai realizzata. Si sono tirati su le maniche, hanno passato ore e ore a ricercare i prodotti ed i marchi locali e li hanno fatti incontrare tutti nello stesso posto, insieme a musicisti ed appassionati, favorendo le interconnessioni, gli scambi e le eventuali future collaborazioni.
E' venuta fuori, come le lumache dopo un abbondante acquazzone, una ricca comunità di gente appassionata alla musica, che se la vive e se la suona come ai vecchi tempi, un fermento culturale tutto da riscoprire e sostenere, per tornare alle origini della passione musicale ed essere una fucina di talenti che vivono lo scambio musicale come occasione per socializzare e stare bene insieme, cosa che nelle ultime generazioni si è andata perdendo.
Nell’era dei social network e dell’alienazione nei rapporti umani diretti, la musica (in tutte le sue sfaccettature) riveste ancora una funzione sociale perché fonte di aggregazione ed interazione diretta fra le persone, un medium con il quale instaurare rapporti umani che vanno oltre la mera riunione per le esecuzioni.
Ringrazio dunque i ragazzi (più o meno tali!) che si sono accollati una enorme fatica per offrirci quella che mi auguro sia soltanto la prima di una lunga serie di appuntamenti, e spero che anche nella nostra regione si possa tornare a ricreare un ambiente in cui passione ed economia reale si incontrino con la gioia che solo la musica sa dare.