Caduti un po' in disuso dopo il boom degli anni '80 per restare relegati ai setup più grandi e professionali, i looper sono tornati in auge grazie alle dimensioni ridotte e i prezzi più bassi. Facciamo un po’ di ordine tra le varie tipologie per avvicinarsi con le idee chiare al mondo dei looper.
I looper sono stati un must, negli anni ottanta, per gestire i complicati sistemi composti da effetti singoli a pedale, rack, preamplificatori ADA e finali vari. Per integrare alla perfezione gli effetti a pedale all’interno dei complicati frigoriferi che occupavano i palchi durante tutti gli anni '80 e '90, era indispensabile collegare i vari stompbox a uno di questi dispositivi. Questo poi veniva pilotato, assieme al preamplificatore e ai vari effetti a rack, tramite una pedaliera MIDI. Con un solo click era possibile cambiare canale alla testata, aggiungere un chorus e magari spegnere il riverbero. Con l’abbandono di questi complicati sistemi, tornando al più semplice collegamento di chitarra e amplificatore, l'uso dei looper è passato in secondo piano. Facevano capolino giusto , soprattutto nell’ambito del pop, dove si ha la necessità di avere a portata di piede suoni completamente diversi con pochissimi secondi a disposizione per passare da uno all'altro ed è fondamentale avere esattamente la stessa combinazione di effetti usata per registrare il brano in studio. Questi sistemi, ingombranti e pesanti, son sempre stati afflitti da un costo elevato, restando così confinati all’uso professionale. Negli ultimi anni però, vuoi la crescente domanda, vuoi l’avvento dei prodotti cinesi, le acque sembrano essersi smosse, i prezzi si sono ridotti e fortunatamente anche le dimensioni.
Looper True Bypass Semplice L’utilitaria dei looper, non risolve il problema del cambio rapido di più effetti contemporaneamente, ma offre diversi vantaggi, soprattutto logistici. In realtà questi sistemi sono dei semplici switch a nove piedini che permettono di escludere fisicamente ogni pedale dalla catena del suono. In caso i pedali nel nostro setup fossero già tutti true bypass, comunque questi looper permettono di avere i vari interruttori in uno spazio ravvicinato, evitando così tip tap acrobatici.
Looper con mini switch Uno step ulteriore è rappresentato dai looper come il Carl Martin Octaswitch. Ai semplici footswitch vengono abbinati dei mini switch grazie ai quali è possibile scegliere per ogni pulsante la combinazione di pedali che si vuole attivare. Niente memorie digitali, solo una sfilza di interruttori. Questi sistemi, oltre a migliorare l’ordine e la comodità della pedaliera, a differenza dei looper true bypass semplici offrono un numero - seppur non elevato - di memorie. L’Octa Switch in questione per esempio ha otto memorie, che per certi setup possono essere più che sufficienti.
Looper con diversi banchi di memorie Qui il mercato si fa più ampio e i prodotti diventano più interessanti e completi. Pedaliere come la V-Uno di Vinteck, la Moen GEC9 o le super economiche Harley Benton offrono, oltre alle caratteristiche della semplice Octaswitch, la possibilità di navigare tra diversi banchi. Qui il digitale comincia a farsi vedere, le combinazioni infatti vengono salvate non più da semplici interruttori, ma da vere e proprie memorie digitali. Gran parte di questi sistemi permettono inoltre di pilotare, tramite apposite uscite, anche il cambio canali e varie funzionalità degli amplificatori. Premendo un solo switch, si potrà quindi cambiare canale alla testata e aggiungere o togliere effetti a piacere.
Looper con MIDI I sistemi più complessi prevedono anche l’utilizzo del protocollo MIDI. Looper come la Vinteck TB5 o la TB10, ma anche la , permettono quindi di pilotare - oltre ad amplificatori che prevedono l’ingresso MIDI - anche effetti e pedaliere che utilizzino questo sistema. Si potrà quindi richiamare, all’interno delle patch, i preset memorizzati sui vari canali di effetti come Eventide Time Factor o Strymon Time Line. Grazie al MIDI si potranno integrare nel sistema anche multieffetto come TC Electronic G-Major oppure Line6 Pod Live.
Manca solo un ultimo step per raggiungere la completezza. I sistemi definitivi integrano, all’interno del looper, anche le alimentazioni. In questo modo si può avere il massimo ordine, ma soprattutto il minor rischio possibile di rumori di fondo, grazie alle uscite degli alimentatori isolate. Questi sono i sistemi non plus ultra come appunto la TB10 o le complesse pedaliere di FX Case che integrano l’intero flight case oltre al vero e proprio looper.
Più sono gli accessori a disposizione, più elevato sarà il prezzo, quindi a seconda del portafoglio, ma soprattutto delle necessità, troverete sicuramente il looper adatto a voi. Vien da sé che questi sistemi sono molto utili quando in pedaliera si hanno almeno sei o sette pedali, se invece si preferiscono la semplicità e la leggerezza questi sarebbero solo d’impaccio! |