Liutai non ci si improvvisa, ma ci si può divertire a costruire strumenti anche senza apparecchiature costose e un'esperienza decennale. Alcuni accorgimenti tecnici per restare sufficientemente fedeli ai progetti sono però necessari.
Costruire una chitarra con le proprie mani implica l'apprendimento lento di molte lavorazioni diverse, la conoscenza del legno, del disegno tecnico, lo sviluppo della manualità nell'utilizzo di strumenti manuali di misura e di costruzione, nonché di quelli automatici che implicano un percorso formativo lungo, una vera e propria professionalità alta, avendo i fondamenti della progettazione meccanica. Tralasciando ciò, cercherò di dare qualche suggerimento che possa indirizzare il diyer meno esperto verso il modo corretto di operare.
L'analisi del progetto prima di tutto.
Prima di pensare a cominciare di disegnare un oggetto, bisogna analizzarlo profondamente: forma, materiali, specifiche fisiche, scopo, costi ecc. È necessario soprattutto relazionare il progetto alle attrezzature che abbiamo a disposizione.
Se vogliamo ricopiare qualcosa di esistente, non ricalchiamo! Il bello dovrebbe essere imparare il perché delle cose: i raccordi si posso ricostruire facilmente riportando le misure dall'originale, con un CAD poi è facilissimo farlo. A volte ho visto copie di palette Fender che proprio a occhio erano fuori misura: se si copia facciamolo bene, altrimenti meglio fare di fantasia, no?
Gli strumenti di misura rivestono un'importanza notevole.
Su questo, solitamente, una buona percentuale di costruttori hobbisti è molto carente. Non tutti conoscono il loro utilizzo appropriato e a molti mancano anche le nozioni basilari. Molti ignorano l'esistenza stessa degli strumenti di misura e il loro scopo. Così, molto spesso, gli amatori si ingegnano anche in modo ammirevole per fare maschere, o trovare soluzioni: intelligenti, per carità, ma sicuramente ridicole rispetto alla precisione di uno strumento di misura meccanico.
Tutte le misure dovrebbero essere riportate appoggiandosi a un piano di riscontro, se si vuole una precisione ottima. Il perché è evidente: se squadro una tavola e poi mi appoggio su una superficie inclinata ed eseguo dei riferimenti con un graffietto, riporto una misura sul pezzo che è falsata rispetto al valore impostato sul graffietto.
Il piano di riscontro però è troppo caro per l'hobbista, decisamente, ma un comparatore no.
Intanto è possibile, con un po' di pazienza, farsi costruire due piani uguali, magari non con tolleranze al centesimo, ma comunque molto precisi. E che siano di metallo, non legno!
Poi, attraverso l'utilizzo del comparatore montato su supporto e viti di regolazione di un piano sull'altro, si può regolare il piano sopra in modo che sia perfettamente orizzontale o quasi. Essendo poi di rugosità molto bassa, diventa una superficie di lavoro ottimale per fare tutte le operazioni di tracciatura e misurazioni.
Senza una misurazione simile è impensabile, come ho letto, dire a proposito della realizzazione dei solchi per i fret: "Ci accontentiamo della quarta cifra decimale nel calcolo della distanza".
Intanto chi lo dice, a volte, poi esprime misure in centimetri, il che chiarisce quale sia la sua preparazione meccanica: si disegna in mm! Secondariamente non si rende conto che anche così sta parlando di una precisione al micron. Se io dico che tra il capotasto e il primo fret ci sono, per esempio, 3,63526cm sto parlando di precisioni alle quali probabilmente non arrivano nemmeno le case più blasonate. Questo anche e perché su legno è veramente difficile raggiungere certe precisioni, anche a causa del movimento continuo di una materia come il legno.
Il concetto non cambia: è inutile parlare di precisioni di questo tipo, fare calcoli assoluti e poi affidarsi a metodi rapportatori o di lavorazione assolutamente inadeguati.
Prima si studiano gli strumenti e le tecniche e poi le cose si fanno molto meglio. Poi se uno si diverte, come spende i soldi o passa il suo tempo, non sono di certo io a criticarlo. Ma le cose vanno dette e capite per quello che sono.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.