Rieccomi dopo lunghissima assenza, ben ritrovati a tutti.
Oggi il mio argomento sarà il basso. Dunque, tutto incominciò quando tempo fa ebbi necessità di registrare una traccia di basso e visto che il nostro storico bassista è al momento in altre avventure musicali avventurato, non sapevo dove sbattere la testa.
Provai allora a farla con il Synt, non era male ma sapeva di finto lontano un miglio, così pensa che ti ripensa, arrivai alla storica conclusione: La traccia di basso me la faccio io, e mi sono andato a comprare un basso.
Beh... che dire, mi si è aperto un mondo nuovo!
Però parto subito col precisare che non esiste uno strumento facile, nel senso che a strimpellare son tutti buoni e più o meno tutti gli strumenti, tolti forse alcuni fiati e il pianoforte, se usati per le solite quattro note risultano abbordabili. Mentre invece ogni strumento, anche il triangolo se suonato seriamente ha le sue belle difficoltà. Però il basso per un chitarrista risulta da subito meno ostico, tanto da lasciarsi suonare senza porre troppa resistenza, e questo è già un bel partire...
Il basso, strumento indispensabile in ogni orchestra o band, il re del ritmo del Groove, quello che ti fa tremare lo stomaco con le sue note, pochissimi c'hanno rinunciato, a memoria ricordo solo i Doors e recentemente i Bud Spencer Blues Explosion, ma comunque si contano sulle punte delle dita i musicisti che, per scelta, hanno deciso di farne a meno.
E non ultimo, molti chitarristi strafamosi devono il 50% del loro inconfondibile e personalissimo sound al fatto di avere di fianco un gran bel basso che con le sue armoniche riempie i vuoti e smussa gli spigoli.
Un bassista poi è a tutti gli effetti un batterista che ha deciso di suonare uno strumento diverso, perché per suonare il basso devi avere il senso del ritmo più di ogni altro. Praticamente devi tenere un metronomo in testa...
E poi il basso ti libera dai "doveri" di un guitar hero, perchè non sei costretto a sfoderare sempre ad un certo punto del pezzo, il solito solo strappabudella, non devi per forza essere il più veloce, quello che si sente di più, quello con quel certo tipo di suono che ce l'hai solo tu, non sei costretto ad averci cinquanta pedalini su cui saltare e... guai a sbagliare. No, il basso ha la forza di chi sta apparentemente un passo indietro ma in realtà è sempre due passi avanti, di chi sa di essere indispensabile ma allo stesso tempo libero da ogni dovere legato all'apparire, al loock, a certi cliché a cui molti chitarristi non sanno più rinunciare.
Poi è chiaro, ognuno sceglie il proprio strumento in base a molteplici fattori e, non ultimo la passione che senza quella non si va da nessuna parte. Però sono certo che moltissimi chitarristi lo sono non per pura passione ma per spirito di emulazione, perché è più figo, perché sei più al centro della scena, col risultato di passare una vita a cercare di suonare uno strumento che non è quello giusto.
D'altra parte di chitarristi ce n'è un mare, e questo senza dubbio è bene, però è un vero peccato che nel panorama musicale generale siano sempre meno i batteristi e i bassisti. Chiunque abbia una band sa quanto facile sia trovare dei discreti se non buoni o addirittura ottimi chitarristi elettrici, acustici, semiacustici ecc. Mentre diventa sempre più difficile trovare un buon batterista, e non mi si dica che è dovuto a motivi logistici, perché oggi con le batterie elettroniche a pad, chiunque può studiare batteria in un affollatissimo condominio senza disturbare nessuno. Di più per il basso.
Io posso dire di avere fatto una grande ed inaspettata scoperta, pur rimanendo un chitarrista e non abbandonerei mai la mia sei corde, ho trovato nel basso una cosa che faccio molta fatica a spiegare con le parole, anzi me ne viene in mente solo una di definizione: nel basso ho trovato consolazione.