Una chitarra dichiaratamente progettata per essere suonata in distorsione a velocità da capogiro ha bisogno di un'elettronica adeguata. La M-III sceglie una tripletta di pickup in configurazione HSH. Due potenti humbucker Dirty Fingers+ prendono posto al ponte e al manico, mentre una versione single coil dello stesso magnete è posizionata al centro.
Uno switch a cinque posizioni permette di viaggiare attraverso le canoniche sonorità delle super-Strat, che aumentano di numero quando si vanno a splittare gli humbucker mediante push-pull sul potenziometro dei toni master. Avere sotto mano la manopola del volume è importante per un virtuoso, quindi Gibson adotta un unico controllo master e lo posiziona in prossimità del ponte, a portata di mignolo.
La dotazione hardware segue la traccia già calcata con l'insolita elettronica e il singolare manico da velocista. Il ponte Floyd Rose originale è un must per la categoria, abbinato al bloccacorde alla paletta per una tenuta d'accordatura eccezionale. Questa, in stile mazza da hockey reverse, monta un set di meccaniche Grover Mini-Kidney in linea.
Tutte le parti in metallo presenti sulla M-III sono nere, in tinta con i segnatasti triangolari che spiccano sulle tastiere pallide.
Le finiture, tutte sgargianti nel rispetto dell'epoca di riferimento, sono di tipo hi-gloss alla nitrocellulosa.
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