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Lo spettro delle corde passate
Lo spettro delle corde passate
di [user #17844] - pubblicato il

Delle corde vecchie possono dare l'idea di un tono spento, ovattato e meno vivo in generale, ma come cambia davvero il suono quando le corde cominciano a usurarsi? Un'analisi allo spettrogramma svela le differenze tra una corda vecchia e una appena montata.
Delle corde vecchie possono dare l'idea di un tono spento, ovattato e meno vivo in generale, ma come cambia davvero il suono quando le corde cominciano a usurarsi? Un'analisi allo spettrogramma svela le differenze tra una corda vecchia e una appena montata.

Non si parla di carole natalizie né di aneddoti nostalgici con protagoniste le "corde di una volta che così non ne fanno più". Lo spettro citato nel titolo è quello grafico, analisi di un suono che offre una fotografia istantanea e inequivocabile delle sue caratteristiche principali. Nello specifico, parliamo delle differenze misurabili tra il suono ottenuto con una corda usata contro quello di una corda nuova di zecca.

È buona abitudine, quando si suona uno strumento a corda, tenere costantemente d'occhio lo stato d'usura delle corde. Una corda vecchia può causare problemi di stabilità, di intonazione e può rischiare di rompersi nel momento meno opportuno, ma porta con sé anche delle importanti variazioni nel tono generale dello strumento. Alcuni chitarristi apprezzano il suono meno brillante di una corda "a mezza vita", quando l'attacco deciso della corda appena montata si affievolisce e lascia il posto a un'impressione generale di maggior corpo e calore. Tuttavia, queste sensazioni portano con sé una serie di cambiamenti meno piacevoli, ma spesso ignorati.
L'orecchio, si sa, non è uno strumento di misura oggettivo, ma un buon software di analisi audio non lascia spazio a dubbi.
Siccome il sottoscritto di dubbi e curiosità ne aveva non pochi riguardo il comportamento di una corda vecchia rispetto a quello di una nuova, il cambio corde si è trasformato nell'occasione ideale per sperimentare sul campo.

Lo spettro delle corde passate

La raccolta dei campioni
Era un po' di tempo, ormai, che la chitarra necessitava di un cambio. Complice la calura estiva e conseguente umidità, la povera Rozzocaster era a rischio tetano.
Registratore alla mano, sono andato a registrare il suono delle sei corde vecchie e ossidate, pizzicandole individualmente. Dopodiché ho sostituito le corde con una muta nuova fiammante, stesso modello. Non c'è stato bisogno di rifare il setup, quindi giusto il tempo di stirare per bene le corde nuove, accordare, e la chitarra era pronta per registrare lo stesso clip: sei corde plettrate una dopo l'altra, cercando di imprimere la stessa forza. Stesse condizioni di registrazione, stesso pickup (single coil al manico), stesso punto in cui plettrare (sopra i poli del pickup centrale).

Corda nuova, volume nuovo
Registrati i due clip, ho proceduto a confrontarne le rispettive analisi dei transitori. Il primo fattore emerso dal confronto, e già riscontrato a orecchio, riguarda un incremento sensibile del volume a parità di forza impressa alle corde.
Nell'immagine che segue è possibile vedere in blu il segnale generato dalle corde vecchie, in rosa quello delle corde nuove. Nel terzo schema, i due transitori vengono sovrapposti in trasparenza e si può notare come il segnale rosa sia sempre più ampio di quello blu. Anche dove l'ampiezza iniziale (il momento della plettrata) è identica, il sustain risulta visibilmente superiore.
Fa eccezione la corda di Si (B), dove lo transitorio blu è predominante, ma basta guardare l'ampiezza all'attacco della nota per rendersi conto che lì c'è stato un errore di esecuzione: con le corde nuove la plettrata è stata leggermente più debole, quindi il segnale delle corde vecchie risulta più forte. Tuttavia, se si guarda la coda della nota, è possibile vedere che il segnale blu, sebbene sia più ampio, muore prima, mentre quello rosa dura più a lungo, ovvero ha più sustain (durata) e un decay (decadenza o calo del volume nel tempo) più uniforme.

Lo spettro delle corde passate

Un'occhiata ravvicinata
A questo punto ho deciso di isolare la corda con l'ampiezza all'attacco più simile. L'idea era quella di analizzare una singola corda plettrata con la stessa forza sia con le corde vecchie sia con quelle nuove, e il Re (D) è quella che ci si avvicina maggiormente.
Nello schema è subito visibile come il secondo segnale, quello delle corde nuove, sia più pieno in senso orizzontale, ovvero con un volume più costante nel tempo. Per i non bilingue: più sustain.
È possibile notare anche come, mentre nel primo transitorio l'ultimo residuo di segnale si spegne intorno ai due terzi del percorso, il secondo transitorio resta "vivo" fino a fine schema, anche se debole.

Lo spettro delle corde passate

Spettrogramma: suono a tre dimensioni
Un altro aspetto che viene subito notato dopo il cambio corde è la presenza di tante frequenze acute. Queste sono udibili con facilità, ma non sono visibili in un'analisi al transitorio. Qui ci serve qualcosa che mostri l'ampiezza del segnale, il suo andamento nel tempo e anche il suo contenuto armonico, ovvero quelle frequenze più alte che ogni suono in natura contiene in maniera differente e che, aspetto da non sottovalutare, ne determinano il timbro.
Qui bisogna fermarsi un attimo per capire come va letto uno spettrogramma.
Sull'asse orizzontale c'è il tempo, quindi fin qui nulla di diverso dal classico transitorio. Sull'asse verticale però non c'è l'ampiezza, bensì la frequenza. Le "linee orizzontali", quindi, sono le frequenze contenute nel suono: i famosi armonici.
L'ampiezza di queste singole frequenze, invece, è rappresentata dal loro colore: un colore più caldo vuol dire un segnale più forte, quindi si va da un segnale debole colorato di blu a uno medio in rosso/rosa fino a uno forte in giallo.

Nello schema che segue sono mostrati i due segnali a confronto. Anche qui è evidente che il secondo, relativo alla corda nuova, ha un sustain molto superiore nella frequenza più bassa (nota fondamentale) tanto da sforare dal riquadro. Si nota, però, che anche le frequenze superiori hanno una certa vita extra.
Quanto alla corda vecchia, è possibile notare che il segnale si spegne piuttosto in fretta, e con le sole due frequenze più basse (fondamentale e secondo armonico) appena più durature rispetto al resto del contenuto armonico.

Lo spettro delle corde passate

Più sustain vuol dire più armonici
L'affermazione è azzardata. In effetti l'esperimento non fornisce alcuna prova per affermare che un suono con più sustain ha anche più armonici. Anzi, ci vorrebbe poco a smentire questa ipotesi. Ciò che posso dire con sicurezza è che, con le nuove corde, buona parte del segnale nella sua durata conserva una parte sostanziosa di armonici naturali, in una quantità che le corde ossidate si sognano.
Per questa prova ho dovuto dilatare il tempo mostrato nello schema, quindi non è possibile vedere i segnali fino al loro "spegnimento", ma è possibile vedere più da vicino come si comportano nella prima parte del loro ciclo vitale, quello appena successivo alla plettrata che è anche il momento di maggior volume e vigore della nota. Insomma, è quello che ci interessa per interpretare il timbro della chitarra.
Qui la differenza è evidente: nei primi attimi la corda vecchia sembra addirittura in vantaggio, e non è da escludere che in realtà sia stata plettrata con un pizzico di forza in più rispetto alla corda nuova. Appena più tardi, però, tutti gli armonici più acuti si spengono lasciando appena cinque frequenze in gioco. La corda nuova invece ha frequenze da vendere, tutte vigorose e durature nel tempo.

Lo spettro delle corde passate

È interessante notare come l'ampiezza/volume delle varie frequenze non sia perfettamente discendente man mano che la frequenza sale, bensì alcune frequenze emergano sulle altre. Per esempio, intorno agli 800, 2300 e 2700Hz, si possono notare delle frequenze più verso il rosa, quindi con un volume maggiore.
Sono proprio quelle piccole differenze a determinare il timbro dello strumento. Alla luce di ciò, ci si può rendere conto che una corda vecchia, per quanto ci possa sembrare più calda, più rotonda o tutto quello che ci pare, è in realtà semplicemente meno vibrante e timbricamente povera. Certo, poi de gustibus.

Lo spettro delle corde passate
corde il suono
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Molto interessante, io comunque preferisco ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 09/10/2013 ore 08:35:49
Molto interessante, io comunque preferisco il suono delle corde appena montate, peccato che dura poco...
Rispondi
io sono per le corde ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 09/10/2013 ore 09:06:42
io sono per le corde vecchie... cambiavo spesso le corde quando avevo il les paul custom, siccome lo trovavo cupissimo, con la brillantezza delle corde nuove, un po', lo resuscitavo
Rispondi
Conclusioni.
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 09/10/2013 ore 09:07:18
Ho molto apprezzato il tuo lavoro di analisi strumentale. Mi permetto di tirare le somme, che sono di conforto alle sensazioni uditive note ai più: la corda vecchia si "spegne", perdendo in brillantezza (contenuto di armonici superiori), volume e sustain. Poi tale differenza timbrica potrà essere gradita o meno. Infine: su uno strumento "spento" di suo le differenze si udiranno meno di quanto potrà avvenire su uno strumento molto risonante, di alta qualità.
Sarebbe bello un analogo lavoro di confronto tra corde di materiale diverso (es. phb contro b) o finitura (es. round vs. flat). Complimenti ancora.
Rispondi
hai fatto un ottimo lavoro ...
di superloco [user #24204]
commento del 09/10/2013 ore 09:09:39
hai fatto un ottimo lavoro e le spiegazioni sono precise ed esaurienti.
Aggiungo l'età della persona influisce molto sul giudizio. I giovani che sentono meglio gli acuti preferiscono una corda leggermente "anziana" mentre i più vecchi "anagraficamente" preferiscono la corda nuova avendo una risposta sugli acuti più attenuata. Poi ci sono casi che esulano la norma....
Rispondi
Re: hai fatto un ottimo lavoro ...
di bobceffo utente non più registrato
commento del 09/10/2013 ore 21:38:39
purtroppo hai ragione :)

per fortuna a 40 anni mi piacciono ancora fresche si imballaggio :)

LE CORDE!
Rispondi
Re: hai fatto un ottimo lavoro ...
di ANTOLO [user #10287]
commento del 10/10/2013 ore 12:00:06
Osservazione interessante, personalmente (io ho 33 anni) dopo innumerevoli cambi corde (sulla chitarra acustica) son giunto alla conclusione che il Mi (grave) La e Re suonino meglio nuovi, il Sol idem, a causa dell avvolgimento molto sottile diventa stonato, mentre il Si e il Mi cantino siano migliori vecchi!

forse son a mezza strada tra il giovane e il vecchio!
Rispondi
Complimenti
di herrdoctor [user #18849]
commento del 09/10/2013 ore 09:55:27
fichissimo!

Io preferisco le corde vecchie, quel metallico iniziale mi dà sempre un po' fastidio.
Certo che la correlazione tra frequenze in alto e sustain non me l'aspettavo, ma c'è poco da fare, i dati sono dati.


Rispondi
Corde per il basso
di Claes [user #29011]
commento del 09/10/2013 ore 11:14:4
Sono totalmente sbalordito dal tuo rapporto e dettagli mai pensati da parte mia!!! Ci vorrà tempo per digerire il tutto a dovere. Nel frattempo un rapportino riguardo al basso:

I bassisti arrivano di solito con corde nuovissime di zecca per una registrazione in studio... Il tecnico del suono dice "vatti a prendere le tue corde vecchie! Quello nuove NON hanno un sound da basso".

Rispondi
Complimenti per l'interessantissimo articolo! Bravo! ...
di kirschak [user #32705]
commento del 09/10/2013 ore 12:08:56
Complimenti per l'interessantissimo articolo! Bravo!

Secondo me, le corde nuove sono troppo sferraglianti per tutta la prima settimana di vita. Dopo prendono più "corpo"
Rispondi
Articolo molto interessante! Se ne ...
di Brighton [user #9612]
commento del 09/10/2013 ore 12:32:49
Articolo molto interessante! Se ne vedo pochi così! Complimenti per l'analisi e per la pazienza.
L'unica osservazione che avrei da fare, da ingegnere elettronico, è che il termine "spettro" non viene mai associato a una rappresentazione nel tempo. Quindi parlare di spettro nelle prime tre immagini non è propriamente corretto. Di solito si indica come "analisi al transitorio" o semplicemente "transitorio". Poi magari qualcuno usa anche il termine spettro ma sarebbe la prima volta che lo sento (e ripeto, a mio avviso è sbagliato).
Rispondi
Re: Articolo molto interessante! Se ne ...
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 09/10/2013 ore 12:44:43
Ciao, hai ragionissima, è stato un mio lapsus (grosso quanto una casa). Grazie per la correzione, corriamo a sistemare.

Ripassando per mia memoria e riassumendo per chi legge:
- transitorio: x=tempo, y=ampiezza
- spettro: x=frequenza, y=ampiezza (segnale "fotografato" in un singolo istante, o campione)
- spettrogramma: x=tempo, y=frequenza, colore=ampiezza
Rispondi
"Mi piace" :) ...
di Oliver [user #910]
commento del 09/10/2013 ore 12:41:41
"Mi piace" :)
Rispondi
ARTICOLO SEMPLICEMENTE STUPENDO!!! Manca ...
di bend_it [user #29446]
commento del 09/10/2013 ore 14:43:28
ARTICOLO SEMPLICEMENTE STUPENDO!!!
Manca soltanto, a mio avviso, uno sguardo zoomato sull'onda. Mi aspetterei un'onda più liscia con la corda vecchia e più frastagliata (più armonici e più acuti) con le corde nuove.
Facendo il paragone con le onde del mare la corda vecchia me la immagino con un'onda "oleosa" come quando petrolio o altre sostanze simili rendono più liscia la superficie del mare limitando proprio le onde di lunghezza e ampiezza più piccole (e frequenza più alta).
La corda nuova invece la immagino con un'onda tipo giornata di mare grosso e vento forte, col vento che alza anche tutte quelle piccole ondine, grandi come un palmo di mano, che cavalcano l'onda più grande.
CIAO !!!
Rispondi
...ci voleva!!! Ci voleva ...
di elgaldil [user #22921]
commento del 09/10/2013 ore 16:45:22
...ci voleva!!!

Ci voleva proprio una bella trattazione tecnica dell'argomento... Al di la dei gusti di ognuno.
Io -di mio- cambierei la orde dell'acustica ogni lunedì e quelle delle elettriche ogni martedì ... Ma mi osterebbe troppo :-)
Rispondi
Mi unisco...
di invioinvio [user #30752]
commento del 09/10/2013 ore 22:05:51
...al coro dei complimenti per l'analisi che hai fatto, è sempre bello imparare! grazie!
Rispondi
Molto interessante. Al prossimo cambio ...
di Cukoo [user #17731]
commento del 09/10/2013 ore 23:59:59
Molto interessante. Al prossimo cambio corde provo anch'io.
Rispondi
Articolo stupendo e ottimo spunto ...
di LordAxel [user #32439]
commento del 10/10/2013 ore 14:47:40
Articolo stupendo e ottimo spunto di riflessione. Grazie!
Rispondi
dipende
di titostory [user #29401]
commento del 11/10/2013 ore 09:28:34
secondo me dipende (il problema è anche individuale) dalla chitarra che si usa: strato o Gibson-il genere.Se jazz preferisco usate.Su una Gibson io preferis anche qui dipende dal genereco corde che hanno perso la brillantezza e danno quel suono un po' spento e smorzato che aiuta.Anche per il rock-Se in vece uso una strato allora preferisco le corde nuove perché la strato ha bisogno delle corde nuove in quanto è una chitarra che può cogliere più sfumature anzitutto dovuta ai single coil e si coglie quasi un suono e sia metallico e dello strumento.Ovvio su chitarre ibanez o altre e a seconda del genere
Rispondi
Corde niove corde vecchie
di lassie [user #24566]
commento del 11/10/2013 ore 13:39:33
Io personalmente preferisco corde nuove solo sull'acustica per la brillantezza di suono e proprio per la loro brillantezza di suono le detesto sull' elettrica, in particolare sul distorto che non mi piacciono, e per ciò che quando sono costretto a metterle nuove, non vedo l'ora che perdano la loro snaturata brillantezza e ritornino al loro timbro di base. Come acustiche uso Ovation, come elettriche uso Les Paul.
Rispondi
si...però...
di tunsi [user #25470]
commento del 11/10/2013 ore 19:09:14
interessante come articolo ma a mio avvisi manca di una cosa principale...cioè le corde erano uguali???
cioè stessa marca e stesso lotto...prodotte lo stesso periodo..perchè si sa che le corde sono fatte di metallo ed i metalli sono fusi e non tutte le fusioni sono uguali...quando si va ad orecchio è un conto, ma se si cominciano a mettere sul campo strumenti come spettrometri oscilloscopi ecc..ecc.. la cosa cambia...ma fondamentale secondo me che le corde siano identiche altrimenti tutto inutile.
Avrebbe dovuto prendere due mute di corde, montarne una, apsettare che invecchiasse e poi montare le nuove e confrontare ke prove.
Marco
Rispondi
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