Da poco mi sono introdotto nel mondo dell'home recording, il materiale che ho a disposizione non è certamente professionale (scheda audio focusrite scarlett 2i2 e microfono a condensatore Shure pg27), ma sono riuscito a ottenere comunque ottimi risultati, riscontrando però alcuni problemi. Per esempio un basso guadagno (in termini di volume, sopratutto nella ripresa di chitarre acustiche e voci).
La questione che vorrei sottoporvi è la seguente.
Come posso ottimizzare al meglio i miei lavori continuando a usare la stessa strumentazione, o meglio, l'utilizzo di un preamp da collegare tra microfono e interfaccia audio può aumentare davvero la qualità?
Se davvero fosse così (dovendo comunque rimanere nella stessa fascia qualitativa della mia scheda, in quanto anche se comprassi un preamp di qualità nettamente superiore e quindi in grado di processare il suono a frequenze molto più elevate e con una risoluzione di bit maggiore, andrei comunque a perdere tutto una volta che il segnale entra nella scheda) quale preamp mi consigliereste?
Risponde Fabio Marazzi di : Ciao timori4,
con il materiale in tuo possesso trovo un po' insolito il non riuscire a ottenere un livello soddisfacente per una ripresa di prossimità, in quanto il PG27 e la Scarlett 2i2 hanno caratteristiche di output e gain abbastanza nella media, compatibili e pertanto più che usabili.
Saranno domande banali, ma vanno fatte: hai controllato che il pad di attenuazione sul microfono sia disattivato? Stai entrando nella scheda con un cavo XLR? Se entri con un jack, significa che stai utilizzando l'ingresso come line o come instrument, entrambi inadatti a ricevere un segnale microfonico. Hai provato a cambiare il cavo? A passare dall'input 1 al 2 per vedere se per caso uno dei due è difettoso? Il microfono ha preso urti o umidità?
Inoltre, quali sono gli altri problemi cui fai riferimento, oltre al guadagno?
Rispondendo ora nel merito della questione preamplificatore, anzitutto è bene fare chiarezza. Il preamplificatore microfonico è un'apparecchiatura analogica il cui compito è - principalmente - quello di aumentare il livello elettrico del segnale ricevuto dal microfono e portarlo a un voltaggio utilizzabile dalle apparecchiature con le quali lo si elabora (mixer ecc.). Pertanto non c'entrano niente risoluzione di bit e frequenza di campionamento.
Quello è un lavoro svolto dai convertitori A/D (Analog->Digital) che non si trovano nel preamplificatore, bensì rappresentano uno stadio successivo all'interno della scheda audio.
La qualità di un preamplificatore si determina da fattori tecnici quali la linearità, la "silenziosità" (basso self-noise), il gain "pulito" disponibile, la velocità di risposta ai transienti, ma in realtà il preamp si sceglie anche (e - forse - soprattutto) per il suo "colore", la sua "pasta" sonora e per come esso si abbina alle caratteristiche del microfono.
Nel caso di un setup essenziale come il tuo, trovo un po' prematuro investire in un preamplificatore dedicato esterno, in quanto i vantaggi che porterebbe con sé sarebbero minimi se confrontati per esempio al miglioramento del parco microfoni, al trattamento dell'ambiente, alla qualità del monitoring, alla qualità degli strumenti musicali, eccetera.
Inoltre, per riprendere il concetto sopra esposto, non esiste il preamplificatore "migliore", esiste "quello più adatto" e questo si può individuare soltanto con la piena consapevolezza del risultato che si vuole ottenere e dell'attrezzatura che si ha già a disposizione.
Ah, e naturalmente non dimentichiamo il budget, in quanto sotto una certa cifra è difficile trovare preamp dedicati che veramente facciano fare un salto di qualità, considerando anche il fatto che, se si desidera fare una ripresa stereo, bisogna calcolare una spesa per due canali. A bassi livelli, meglio investire piuttosto in una interfaccia audio "all-in-one" più performante sia a livello di pre che di convertitori e contemporaneamente migliorare tutti gli altri aspetti, dai microfoni all'acustica.