Pedali esoterici vogliono cablaggi e alimentazione di alto livello. Quando la pedaliera è composta da scatolotti da poche decine di euro, invece, un onesto alimentatore made in China come il JOYO può salvare il portafogli e lavorare senza complessi d'inferiorità rispetto ai colleghi più costosi.
Parafrasando Vecchioni potrei introdurre l’argomento così: "... Costano le pile costano, più dei gioielli dei motori e delle lacrime...". Naturalmente il problema è sempre lo stesso: le pile da nove volt sono il sistema d'alimentazione più silenzioso, sicuro e meno ingombrante per i nostri pedalini (forse non il più comodo), ma costano e ti lasciano a piedi quando meno avrebbero il dovere di farlo, oltretutto con tempi diversi da pedale a pedale. Quindi? Facciamo prima un passo indietro
Mesi fa durante la fase "Lavigne-Gomez-Perry-Cirus", mia figlia adolescente, armata di Telecaster (la mia Telecaster!) spesso mi chiedeva pedali ed effetti vari per far sprigionare la sua "arte". Non volendomi svenare io, figlio del plug&play che da sempre adopero un JC 120 in purezza, ben consigliato tempo fa anche su queste pagine (grazie ancora Herrdoctor!) ho acquistato per lei alcuni pedali JOYO, tutti true bypass, che alla prova dei fatti si sono rivelati più che adeguati, solidi e soprattutto per un prezzo decisamente contenuto. Tutto perfetto, ma le loro pile duravano veramente poco, non per anomalo consumo dei pedali, ma semplicemente perché lei lasciava (lascia, per essere esatti) sempre tutto cablato e spesso in posizione On. Alla fine mi sono arreso e ho deciso di completare la pedaleria (che adesso qualche volta uso pure io), con un alimentatore a corrente. All'inizio ho pensato al DIY, il gratificante fai da te: fallimento totale, ma apprezzatene la buona volontà. Concettualmente l'idea era ottima, ma il mio power supplì fatto in casa, mancava di stabilizzatore di corrente o qualche filtro particolare che ignoro. Risultato? Come suonare dentro un nido di calabroni che friggono pesce, rendo l'idea? Sono partito allora alla caccia dell'oggetto giusto, dedicato e nato solo per quel lavoro lì. Ho ricercato gli alimentatori su vari siti per addetti ai lavori (i soliti, quelli che tutti frequentiamo), ho letto i forum e alla fine sono ricaduto ancora una volta sullo stesso brand dei pedalini. Nel dettaglio ho scelto il JOYO Power Supply 2 JP-02 (che è uguale al Caline, all’Harley Benton e al Moen) aiutato anche dalle chiare e semplici fotografie su internet. La scelta è stata motivata anche da un'elementare considerazione sugli JOYO: pedalini ben fatti, dignitosissimi sotto tutti i punti di vista e poco costosi, perciò l’alimentatore doveva avere la stessa filosofia. Stessa marca poi, per non avere problemi di compatibilità. Ragionamento che ha retto e regge tuttora. Ho effettuato l'acquisto presso un noto sito cinese che vende veramente di tutto (quello dei 40 ladroni...), per un prezzo sbalorditivo considerato anche il cambio favorevole, cioè a meno della metà di quanto costi mediamente nei negozi italiani e la cosa patriottisticamente mi dispiace sul serio visti i tempi che corrono. Unico serio appunto è nei tempi di consegna: dal momento dell’accettazione dell’ordine alla consegna nelle mie mani, fra viaggio, soste tecniche e dogane è passato un mese abbondante. Scendiamo nel dettaglio ora. Package: bello scatolozzo in cartone con dentro un solido e consistente doppio alloggiamento in espanso, per alimentatore e cavetteria.
Iniziato lo spacchettamento, c’è tutto: dieci cavetti sufficientemente lunghi per il collegamento "normale" e due per effetti a polarità inversa, poi l’alimentatore e il trasformatore. C’è, in un angolo, il chiarissimo manuale d'istruzioni in cinese mandarino. Scherzetto! Il lato B è in inglese! Capitolo trasformatore: come si evince dalla foto, non aveva gli attacchi per le prese italiane (forse nell’ordine non l’avevo specificato, boh?) ma con poco più di un euro ho risolto il problema acquistando una spina adatta.
Unità di alimentazione: le dimensioni mi hanno sorpreso, pensavo a qualcosa di molto più ingombrante invece è molto compatta. Si presenta molto sobria, tutto sommato elegante. Quattro piedini non fanno poggiare per terra la faccia inferiore, tre delle facce laterali sono nere senza scritte e tutto è di un bell'alluminio satin.
La faccia superiore riporta stampati il logo, il nome del prodotto e tutte le funzioni dell’ultima faccia laterale che presenta solo un piccolo switch e undici ingressi. Il primo ingresso a sinistra è per connettere l’unità al trasformatore, lo switch sopra di esso serve per accendere i luminosissimi dieci LED blu elettrico degli ingressi liberi. Lo scopo pratico di questi LED è lampeggiare in caso di salti di corrente o varie anomalie, esteticamente poi fanno un figurone. Ci sono, nell'ordine, sette ingressi per alimentare unità da 9v fino a 100 mAh, uno per unità 9v fino a 500 mAh se si possiede un effetto a grande consumo di energia, uno per unità a 12v e l’ultimo per quelle alimentabili a 18v. Ce n’è quindi per tutte le esigenze.
Infine la prova pratica. Schiero tutti i pedalozzi sulla scrivania: nell’ordine un distorsore BetaAivin (parente di JOYO), un overdrive/booster GFS (meraviglioso, ma non è l'articolo giusto per parlarne) un chorus, un flanger e un delay JOYO, e li collego tutti quanti all'unità. La chitarra entra dal distorsore, esce dal delay e va all'ampli (il mio Roland JC 120). Onestamente il silenzio è perfetto, nessun rumore di passaggio, né ronzii sospetti. Tutto funziona come dovrebbe e anche il calore sprigionato dal power supply dopo un'oretta di test drive risulta trascurabile. In definitiva sono proprio convinto di aver fatto una scelta e un acquisto azzeccati. Forse, usato per far funzionare qualche pedale esoterico mega galattico (penso agli Suhr, ai Fuchs, ai Wampler... che in ogni caso non possiedo) potrebbe non fare bella figura, tipo presentarsi in smoking e snickers. In fondo è un cinesino fatto in una fabbrichetta (enorme). Se invece lo paragoniamo con un alimentatore di lignaggio pari a quei marchi blasonati, come per esempio il T-Rex Goliath Fuel Tank (che va be', è danese, ma costa circa sette volte il JOYO e fa le stesse cose), scusate ma la scelta si impone da sé.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma. |