Il battipenna è un po' lo specchio dell'anima, per un chitarrista. Quando le dotazioni di serie sono troppo anonime e il mercato dei ricambi non soddisfa la fantasia del musicista, un vecchio LP e un fotografo possono aiutare a trasmettere ricordi e sensazioni attraverso il top di una chitarra.
Correva l'anno 1969 e io avevo 15 anni (sob!). Insieme al mio gruppo macinavamo le prime note seguendo i dischi in vinile (quello c'era) per scimmiottare i vari gruppi a quel tempo in auge. Un giorno arrivò un nostro amico con un ateggiamento euforico, in mano teneva un LP e con solennità disse: "Ragazzi, dovete sentire questo".Sulla copertina del disco c'erano strani disegni psichedelici con il titolo Wheels Of Fire dei Cream. Il pezzo che apriva il vinile era "Crossroads". Inutile dire l'effetto che provocò quel sound grosso, la chitarra distorta e gustosa (non dimentichiamo che all'epoca gli assolo ricalcavano il canto e le produzioni straniere erano rarissime, per chi poi abitava in provincia...) ci aprirono un nuovo mondo e un modo nuovo di suonare.
Da quel periodo ne è passata di acqua sotto i ponti, ma ancora adesso (ormai vetusto) "Crossroads" fa parte del mio repertorio. Detto questo arrivo al nocciolo dell'articolo.
È da tempo che volevo cambiare il battipenna della mia Gibson SG, ma quelli sul mercato sono troppo cari o troppo comuni. Poi... ideona! Perché non immortalare per sempre sul battipenna la copertina di quel disco? Così la porto da Mauro, il mio fotografo di fiducia, gli spiego l'idea e mi rimetto alla sua esperienza. Due giorni dopo mi chiama per ritirare il tutto. Praticamente ha fatto una scansione della copertina, poi stampata direttamente su vinile adesivo opaco: totale dieci euro.
Ok, via ai lavori. Tolto il battipenna, faccio aderire la stampa facendo attenzione che non si formino bolle d'aria, ritaglio con un cutter il materiale superfluo, ricavo i vari fori delle viti e gli scassi dei pickup e infine cinque mani di vernice trasparente acrilica.
Una volta tutto asciutto, una bella lucidata con Polish.
Il risultato, per me, è ottimo. Ora tutte le volte che imbraccerò la chitarra sarà come rivivere un po' le emozioni di quel periodo indimenticabile.
Amarcord, appunto.