di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 14 gennaio 2014 ore 07:30
Questa volta non abbiamo "un" overdrive, ma L'Overdrive, ambizioso progetto firmato dall'italiana VDL. L'abbiamo dato in pasto a Michele Quaini e vedere se lo stompbox azzurrino si merita l'articolo determinativo e le lettere maiuscole.
Ebbene sì, questa volta non abbiamo "un" overdrive, ma L’Overdrive, ambizioso progetto firmato dall'italiana VDL. L'abbiamo dato in pasto a Michele Quaini e vedere se lo stompbox azzurrino si merita l'articolo determinativo e le lettere maiuscole.
Un overdrive di dimensioni generose il VDL L’Overdrive, ma dall’aspetto solido e ben realizzato. Decisamente carina la colorazione e il logo dal sapore vintage, perfetto per un OD non spinto come questo. L’obbiettivo principale di un overdrive è quello di ricreare in un pedale quello che le valvole fanno in un amplificatore, ovvero saturare con naturalezza e ricreare così quel bel crunch che tanto fa impazzire i chitarristi. Secondo obbiettivo, secondo non certo per importanza è quello di spingere un valvolare in distorsione verso suoni lead perfetti magari per un assolo. Per accentuare l’affinità tra questo OD e un amplificatore vero e proprio alla VDL hanno scelto di chiamare i controlli classici di gain, tone e level Pre, Post e Filtro. Per gli amanti del made in Italy più ortodossi vedere un controllo in italiano non può che essere un vero piacere. Sotto alle tre manopolone troviamo uno switch a due posizioni. Come si intuisce facilmente dalla grafica è un vero e proprio bass response, un controllo quindi che agisce sull’equalizzazione generale del pedale a prescindere dal valore scelto con la manopola filter. Questo può risultare utilissimo quando si passa magari da una Strat a una Les Paul. Sulla prima lo si può attivare e disattivare con la seconda in modo da avere sempre, più o meno, la stessa eq.
Come dovrebbe essere un buon overdrive, L’Overdrive è semplice semplice, non resta infatti molto da descrivere se non il silenzioso switch true bypass e accuratamente collegato per evitare ogni forma di pop e rumori all’attivazione. Quindi dentro il jack e attiviamo questa stomp box. Un potente led blue ci segnala che i giochi sono iniziati.
Prima di dare un’impressione sulla timbrica ci soffermiamo a parlare della dinamica di questo pedale. Ci soffermiamo spesso su questo parametro perché se si vuole fare assomigliare un pedale a un amplificatore a valvole non si può prescindere dalla risposta al tocco e alle variazioni di volume. Con gain a un quarto della corsa ci accorgiamo che la risposta è soddisfacente. Pestando con forza il suono si increspa con convinzione mentre suonando delicatamente si torna al pulito giusto leggermente boostato. L’idea del cambiare l’articolo davanti al nome per il momento è accantonata, ma andiamo avanti ad alzare il gain. A metà corsa, con i toni a ore dodici il suono inizia a farsi caldo e più aggressivo, anche se capiamo subito che questo overdrive non è stato studiato per andare molto oltre il rock n roll. Questo ovviamente non è un difetto anzi! Si percepisce con qualsiasi regolazione sempre forte e chiaro il timbro della chitarra collegata. Questa trasparenza è un punto che gioca veramente a favore. Andiamo avanti e proviamo ad arrivare quasi al fine corsa della manopola. Il suono diventa più grosso, il volume aumenta leggermente e gli accordi diventano belli pieni. Il sustain non aumenta incredibilmente, ma stiamo sempre usando una Strat, seppur molto scura. Anche suonando con energia emerge subito un’altra freccia all’arco di questo VDL. Anche al massimo di gain il suono resta sempre intellegibile e mai impastato. Con questa faretra già bella piena non resta che la prova del nove, gain a zero, o quasi e volume a cannone per boostare un amplificatore a valvole. La Lazzarus e il suo clean tengono botta, ma il crunchettino che comunque L’Overdrive riesce a sviluppare è godurioso. Subito ci viene in mente quel suono sempre in bilico tra pulito e sporco di Hendrix, con le corde che sferragliano per i colpi ricevuti.
Insomma magari per molti questo VDL può essere un overdrive, visto magari anche il prezzo (comunque in linea con i vari prodotti boutique presenti sul mercato) ma per molti, visto le ottime caratteristiche messe in campo può diventare L’Overdrive, da abbinare magari a un due canali così da poter crunchure il primo e trasformare in lead il secondo.