di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 14 febbraio 2014 ore 07:30
La Peerless PD75 è un'acustica con pochi fronzoli. Una dreadnought dal look curato e che sulla carta promette timbriche di tutto rispetto. Una chitarra che sicuramente potrà dire la sua nel mercato ampio e variegato delle acustiche.
La Peerless PD75 è un'acustica con pochi fronzoli. Una dreadnought dal look curato e che sulla carta promette timbriche di tutto rispetto. Una chitarra che sicuramente potrà dire la sua nel mercato ampio e variegato delle acustiche.
Venduta con la custodia rigida dedicata la PD75 è uno strumento che fin da subito cerca di attirare l’attenzione. Il body dalle dimensioni generose è realizzato in palissandro per fasce e fonde e abete per il top. Splendidi il colore e le venature del rosewood che ancor prima delle orecchie appagano gli occhi. Il manico con tastiera in palissandro a venti tasti con attacco al quattordicesimo è realizzato in mogano, con una scala da 25,5’’. Davvero belli da vedere e realizzati con cura i dot esagonali in abalone, davvero grossi ma che non stonano con il doppio binding, la rosetta e le decorazioni del ponte. Assieme al battipenna tartariguato rendono l’aspetto della PD75 lussuoso, per gli amanti del rustico quasi pacchiano. Questa chitarra però non è certo una entry level e con un prezzo che si attesta attorno ai mille euro è anzi quasi un top di gamma. Le finiture di lusso quindi non sono certo un vezzo, ma anzi in qualche modo rendono subito l’idea del valore di questa acustica anche ai babbani del mondo della chitarra. Davvero carina la paletta “Lady Lips” che ricorda la forma delle labbra di una donna. Spesso si tende ad associare le chitarre con il gentil sesso, alla Peerless han pensato bene di dare un contribuito in più a questo paragone.
Imbracciandola si resta un attimo sorpresi dal peso non elevato ma nemmeno contenutissimo. Le dimensioni sono generose ma la PD75 è perfettamente bilanciata e sia da seduti che in piedi la si suona con facilità. Le 0,12 si fanno sentire, il manico non è propriamente una sottiletta, ma con qualche ora di assestamento della mano si riesce alla perfezione ad entrare in sintonia con questo strumento. La tenuta di accordatura sembra essere perfetta anche dopo qualche sonora legnata con il plettro. Come è facile intuire grazie alla grande cassa di risonanza lo strumming per questo strumento è una nota da non mettere per niente in discussione. Armati di un bel plettro medio e qualche accordo aperto si riesce subito a capire l’ottima qualità della PD75. Il volume non è esagerato, c’è da ammetterlo, ma in compenso viene offerto un equilibrio davvero ottimo tra bassi e acuti. Non si fatica a fare uscire anche con le dita tutte le note degli accordi. Se si vuole però si riescono a tirare fuori delle basse davvero potenti, spingendo magari con il pollice. Molto buona anche la dinamica, si riesce ad arrivare fin quasi ad accarezzare le corde senza che il suono risulti quello di una chitarra in compensato.
Il modello a nostra disposizione non era dotato di sistema di amplificazione, ma sul modello PD75e viene montato un piezo e un ottimo pre Fishman Classic 4T. Ottimo per portarsi sul palco questa Peerless per farla suonare al meglio anche in un contesto di band. Probabilmente il tappo anti feedback sarà d’obbligo, ma se si unisce all’ottimo sound globale dello strumento da acustico quello di un buonissimo sistema di amplificazione il risultato non potrà che essere ottimale.
In definitiva la Peerless PD 75 è una chitarra che pur con tutti gli orpelli e le decorazioni che si porta appresso bada al sodo senza perdersi dietro al look. Uno strumento che si paga, indubbiamente, ma che lascerà certamente soddisfatti e che non farà rimpiangere gli euro spesi.