di redazione [user #116] - pubblicato il 19 febbraio 2014 ore 14:00
Ecco la prima sfornata di band che abbiamo ascoltato per "Scusate il Disturbo".
Non c'è stato alcun filtro: queste sono semplicemente le prime dieci sorteggiate tra oltre un centinaio. Come promesso, non abbiamo fatto sconti.
Francesco Ceoldo: “Lonely Boy”
Francesco è un tastierista che scrive, produce e canta la sua musica, coinvolgendo validi musicisti. Tutto è convincente: songwriting, arrangiamenti efficaci e piacevolmente datati, suonato ineccepibile. Perché allora non giocare fino in fondo il ruolo del produttore e - in amore della propria musica - sacrificare l’anello più debole? Il nostro consiglio è di sedersi totalmente in regia, dietro alle tastiere, e trovare un cantante migliore, possibilmente con una pronuncia inglese più curata.
Edo Leonardi: “A day in Rio.”
Per partecipare a “Scusate il Disturbo” servono un mp3, una foto e cinque righe di presentazione. Se ci mandate solo l’mp3, noi non vi ascoltiamo. Alla prossima, con i compiti fatti meglio.
Plebei.
Sul versante diametralmente opposto ci sono i Plebei che a fronte delle cinque righe di presentazione, ci mandano quattro pagine fitte di storia, spiegazioni e informazioni sul loro disco e sulla bend, scritto proprio così. Ci sarebbe piaciuto leggere meno e ascoltare qualcosa visto che dell’mp3, nella mail, non c’è traccia e il link al vostro sito non funziona. Riprovateci.
Carlo Emanuele Manca: “A New Life”
Carlo è un chitarrista che fa tutto da solo: dalla scrittura, all’arrangiamento fino programmazione e registrazione di tutti gli strumenti, mix finale compreso. Non pago, suona con una chitarra che si è costruito da solo. Il risultato è un riuscito pezzo strumentale progressive in 12/8 con delle chitarre cazzute che ci colpiscono per precisione e carattere. Tutto molto fico. Ci sarebbe piaciuto sentirti osare e sbilanciarti un po’ di più in fase solistica. Speriamo di riascoltarti presto.
Bitterfly: “Back To Chrysalis”
I Bitterfly sono un trio di Roma che suona Post Dark, genere che - ci dicono - hanno coniato loro. Che peccato: potenzialmente la canzone è molto, molto, interessante, così come la pasta della voce. Ma tutto è, purtroppo, penalizzato da una produzione scadente e da un’esecuzione a tratti approssimativa. Chiudetevi in sala prove e trovate un bravo fonico. Ne vale la pena. Di carne al fuoco ce n’è.
Domokos: “L’uomo Giusto”
Giovane e promettente band di Milano. Ci sono sembrati un incrocio tra Sergio Caputo e i Men At Work e, credeteci, è un grandissimo complimento. Nel loro pezzo ci sono un sacco di idee, originali e carine ma da mettere meglio a fuoco.
Ci sembrate brillanti e motivati: lavorate sodo su arrangiamento ed esecuzione d’insieme. Cercate di suonare meglio cose per il momento più semplici. Buon lavoro. Vi aspettiamo con gli sviluppi.
Big Noise: “Bianco Poroso”
Si presentano che un brano che definiscono un’opera postuma visto che la band è oramai sciolta. Per fortuna, aggiungiamo noi.
Chitarre scordate, cantante posseduto da Piero Pelù e una sezione ritmica in gran difficoltà, ci danno la certezza che nei progetti futuri le cose potranno solo andare meglio. Per le prossime avventure musicali, cercate di farvi affiancare e consigliare da musicisti più esperti e lavorate sodo sui vostri strumenti.
Intentionally Blank: “The Muller”
Fanno musica strumentale, sono in trio e la stoffa non gli manca. Soprattutto ci danno l’impressione di divertirsi un sacco a suonare assieme. L’energia c’è e anche una certa vivacità e originalità nei suoni. Mancano invece maggiore coesione nell’interplay e cura nella scrittura. Ci sono pochi riferimenti melodici e ripetizioni forzate di groove che alla lunga rischiano di annoiare. Il progetto è tosto. Merita un salto in avanti.
Blumanila: “Il nome che volevi”
Sono un quintetto di musicisti che la sanno lunga e fanno funk. Suonano proprio bene e la cantante è da panico: intonata, originale con una pasta di voce che conquista per timbro e personalità. Tutto è coerente: dai suoni ai riferimenti a giganti come Incognito, The Crusaders o i nostri Dirotta Su Cuba. Che bravi! Ma con queste carte in mano, non varrebbe la pena – forse – di osare e svecchiare un po’ gli arrangiamenti del suonato? In bocca lupo.
Infinito – 9 “Crying Night”
Sono un gruppo rock con le più svariate contaminazioni e ci scrivono che stanno cambiando line-up. Ci auguriamo che il cambio consista nella conferma della cantante e nella sostituzione di tutti gli altri membri. Siamo spietati ma se volete una cantante così, dovete meritarvela. Purtroppo, rispetto alle capacità, della singer gli altri componenti devono ancora crescere. Suoni, esecuzioni e scrittura delle parti sono da rivedere in toto. Il brano ha potenzialità e si sente che ci credete. Rimboccatevi le maniche. Noi vi aspettiamo.