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Dentro e fuori il mito Binson Echorec 2
Dentro e fuori il mito Binson Echorec 2
di [user #22255] - pubblicato il

Sebbene la tecnologia avanzi inarrestabile, molti chitarristi restano legati a miti di altre epoche. Il Binson Echorec 2 è uno degli echo a nastro più famosi di sempre, ma se si ha intenzione di acquistarne uno è necessario conoscere le varianti disponibili e saper rimediare ai danni del tempo.
Sebbene la tecnologia avanzi inarrestabile, molti chitarristi restano legati a miti di altre epoche. Il Binson Echorec 2 è uno degli echo a nastro più famosi di sempre, ma se si ha intenzione di acquistarne uno è necessario conoscere le varianti disponibili e saper rimediare ai danni del tempo.

La cosa più strana che ho notato ultimamente è che, in un'era in cui la tecnologia e specialmente l'elettronica ha fatto passi da gigante, molti rincorrono miti e apparecchiatore che qualche anno in più sul groppone ce l'hanno. Un caso eclatante il Binson Echorec 2. Basti pensare che anche una tecnologia più recente, la BBD (bucket brigade device) che stravolse il mondo degli echo a nastro magnetico, è a sua volta considerata archeologia rispetto a quella digitale.
Per non sbagliare è meglio possederli tutti, cioè analagici BBD, digitali ed Echorec 2.

L'echo Binson è stato prodotto in molteplici versioni, non tutte adatte agli standard odierni. Se i più recenti erano già dotati di prese jack, i primi usavano delle boccole a cui fissare i cavetti per le connessioni audio. I dispositivi erano comunque garantiti a vita, e all'epoca era possibile ottenere un aggiornamento tecnico ai nuovi standard a titolo gratuito, recandosi semplicemente presso gli uffici dell'azienda italiana.

Il sistema del delay magnetico era realizzato con un disco mosso da un motore e su cui era avvolto a spirale un nastro magnetico di quelli utilizzati nei primi registratori a filo degli anni anteguerra. C'erano poi cinque testine, la prima d'incisione e le altre quattro di lettura. La cancellazione avveniva tramite un magnete permanente, con due feltrini pulitori a monte e valle della puleggia di trascinamento.

Dentro e fuori il mito Binson Echorec 2

Quanti ne ho resuscitati, vista e pazienza permettendo, ma i punti critici erano i fili con isolamento in gomma che con gli anni andava a farsi bene dire, il mio ultimo compreso. Un problema è anche la taratura delle testine e, cosa ancora più grave, l'alimentazione e la tensione di premagnetizzazione.

Ecco alcuni dei difetti più comuni con relativi rimedi.
Quanto ai fili, basta sostituirli. Per la taratura bisogna armarsi di pazienza e delicatezza, interponendo un cartoncino (va bene un biglietto da visita) tra le testine e il disco per non danneggiarlo, poi una stretta agli alberini esagonali e un prova con un colpettino delicatissimo del manico del cacciavite sulla testina d'incisione, regolando l'altezza mediante le vitine a taglio. Ci vuole orecchio però.
Per l'alimentazione è necessaria la sostiuzione del ponte al selenio con quattro diodi. Ho usato i gloriosi BY 127, ma ora preferisco gli 1N4007.
Il cambio degli elettrolitici è una cosa da fare a tutte le apparecchiature valvolari che abbiano più di 25/30 anni. Un intervento utile è la misurazione della tensione di premagnetizzazione, 125-140 Vca, generata da un oscillatore valvolare con 12AU7-ECC82 ai capi della testina d'incisione, io uso un tester ICE con posizione dei puntali 250 Vca.

Dentro e fuori il mito Binson Echorec 2

Di Echorec, Binson ne fece anche di più economici: l'Export dedicato ai chitarristi e il piccolo Echorec Baby che aveva una tendenza al "miagolamento" per le dimensioni minori del disco.

Dentro e fuori il mito Binson Echorec 2

Su eBay, anche questi ultimi hanno raggiunto cifre importanti. Forse siamo usciti un po' fuori dal seminato.



Dentro e fuori il mito Binson Echorec 2
binson echorec effetti e processori gli articoli dei lettori
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grazie Franco per il magnifico ...
di gwynnett [user #9523]
commento del 02/03/2014 ore 12:20:18
grazie Franco per il magnifico tributo!!!

ebbene si, questo apparecchio rappresentava negli anni sessanta il vero sogno di tutti i gruppi, specialmente quando lo si univa all'impianto voci SEMPRINI che non aveva confronti all'epoca, sia come costo sia perchè era stato usato da Hendrix, da Battisti da Mina e dai più grandi ed eminenti nomi del tempo

un look spupendo, con chassis in metallo di un verde sbiadito, martellato come le vecchie stufette elettriche degli anni 50, una mascherina nera con grandi manopole ed una tastiera di bachelite chiara

non l'ho mai posseduto ma ho avuto occasine di usarlo non per chitarra ma unito all'impianto voci ed ancora ne ricordo gli effetti, possibili grazie all'accuratezza delle regolazioni

ultimamente sono riuscito ad acquistare un SEMPRINI tutto originale e completamente scassato che con santa pazienza ho saputo ricondizionare e riportare alle vecchie glorie

prima o poi troverò anche il BINSON, possibilmente a pezzi, per pagarlo poco

oltre al progetto, tutto italiano, la qualità dell'apparecchio dipendeva dalle componenti ed in particolare dalle testine e poi dai diversi dielettrici dei condensatori che erano composti in ceramica o mica argentata, a seconda delle posizioni

tutto italiano non è invece il SEMPRINI che riproduce quasi per intero un amplificatore prodotto negli anni 50 dalla PHILIPHS OLANDA, se non ricordo male per sonorizzare la cattedrale di Rheims in Francia

encomiabile è invece la tipologia di assemblaggio, realizzata con componenti a ponte su linee di rame argentato nudo
un push pull di el36 in quartetto, quelle con cappuccio anodico, che prima o poi userò in qualche costruzione, potenti come le el34 ma meno aggressive

il problema degli apparecchi d'epoca è che le connessioni erano effettuate con prese di tipo GELOSO, oggi quasi introvabile, e le poche in commercio acquistabili a prezzo di usura
Rispondi
Re: grazie Franco per il magnifico ...
di FBASS [user #22255]
commento del 02/03/2014 ore 14:34:12
Io l'avevo scritto che avevano le prese Geloso a tre spinotti ma il testo è stato un po' cambiato e le prese sono diventate "boccole" mentre per quest'ultime le avevo citate per il fatto che bisognava portarle insieme al disco per la sostituzione in garanzia totale, con inciso lo stesso numero poichè il complesso disco-boccole era realizzato da una ditta che costruiva iniettori ed erano precisissime come tolleranza, poi anche il colpetto serviva per allineare le testine da fissare poi con un cacciavite a taglio, mentre la regolazione della pressione la facevo con una chiave fissa da 6/7, ruotando l'alberino esagonale delle stesse testine, ora ho un P.E.603 T trovato nuovo a Latina, Ciccio il Napoletano. PS) di Semprini ne ho avuto uno piccolo da 20+20 W con amplificatore stereo con 2 X EL84 in push-pull per canale, ma l'echo era anche mixer a 6 ingressi, sempre Geloso, lo pagai lire 80 mila usatissimo e con AKG D 12 nel 1972; anche il mio primo Montarbo a valigetta, color azzurro, aveva ancora l'echo a campana ma con circuito valvolare e due finali al germanio con coppia di AD 149 più vari AC 127-128, stesso circuito utilizzato poi nei successivi per pilotare tramite trasformatore i due finali 2N3055 con alimentazione duale mentre lo schema del finalino al germanio aveva il positivo a massa e 36/40 Vcc d'alimentazione. Però l'ultimo Echorec che ho posseduto, il 4° in ordine di tempo, aveva già tutti gli spinotti Jack originali ma conservava i due piccoli Jack Geloso per i pedali.
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E questo ce lo aveva ...
di davidederosa64 [user #20297]
commento del 02/03/2014 ore 12:40:10
E questo ce lo aveva Robby.E' uno dei miei primi ricordi di infanzia.Affascinante...
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Re: E questo ce lo aveva ...
di FBASS [user #22255]
commento del 03/03/2014 ore 23:23:12
Io dopo 4 Echorec, di cui l'ultimo con le prese Jack, ho reperito ancora nuovo di zecca a Latina, un Binson P.E.603 T, quello a Rack color Grigio Metallizzato, salutami Roby, forse vado giovedì da Alfredo per ordinare lo Squier VI, speriamo in bene, Ciccio il Nostalgico.
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...veramente un tuffo nel passato. ...
di Laceblues [user #7285]
commento del 02/03/2014 ore 14:23:20
...veramente un tuffo nel passato. Nomi questi che fanno ricordare i sogni di chi, come me, si arrangiava a suonare con un ampli da 8 watt (Meazzi Amplivox 8 valvolare) con due ingressi in cui entravamo con due chitarre. Fender stratocaster, Binson, Semprini, Ampli Fender, ecc. erano veramente dei sogni. Io mi giravo tutti i negozzi di Milano e consumavo, con gli occhi , le vetrine che esponevano questi gioielli. Ha ragione Gwyn a definirli sogni. Nel tempo, quando cominciammo a migliorarci, Io mi presi un Meazzi Emtree (non ricordo se si scrive così) Eco a nastro come il Binson. Faceva parte di una serie di moduli che componevano un impianto voce e si potevano acquistare anche separati. Ce l'ho ancora e purtroppo non funziona perchè la cinghia di gomma di trasmissione si è cotta. Ma anche la cassetta che conteneva il nastro si è smagnetizzata. Tra tutti gli effetti, l'Echo, analogico o digitale che sia, è per me un effetto a cui non rinuncerei mai. Vabbè tanti ricordi. :-)
Rispondi
Re: ...veramente un tuffo nel passato. ...
di FBASS [user #22255]
commento del 02/03/2014 ore 14:46:02
Di Meazzi ho avuto sia il Factotum che un amplificatore da 20 W valvolare con echo ad anello chiuso, poi recuperai un echo Meazzi indipendente, sempre ad anello chiuso ma con circuito composto da transistors al germanio, l'ho regalato ad un collega un ventennio fa; ora uso lo Zoom 508 che è usato anche da Hank Marwin degli Shadows e genera un effetto echo molto simile, Ciccio il Napoletano.
Rispondi
Articolo bellissimo grazie del tuo ...
di liuto1500b utente non più registrato
commento del 02/03/2014 ore 16:03:2
Articolo bellissimo grazie del tuo contributo!
Rispondi
Grande contributo, bravo Franco ! ...
di Tubes [user #15838]
commento del 02/03/2014 ore 17:46:38
Grande contributo, bravo Franco !
Rispondi
nel mio ho dovuto sotituire tutti i cavetti schermati
di franco1947 [user #16790]
commento del 03/03/2014 ore 20:58:57
sia all'interno che quelli delle testine,è stato un lavoro lungo e delicato,l'unica cosa che preoccupa per il futuro è il motore che,se si guasta, sarà dura trovarne il ricambio.Lo dico perchè all'epoca si usava interporre della carta tra gli avvolgimenti di motori e trasformatori.
E' opportuno cambiare i condensatori elettrolitici perchè la soluzione interna col tempo si secca.
resta un gran bell'apparecchio
Comunque dopo il restauro funziona benissimo,ma l'ho messo da parte per via del peso ed ingombro.Ora uso uno Zoom 508 ed un Quadraverb 2 ALESIS.

Un consiglio per chi lo possiede: quando non lo usate staccate la puleggia che fa ruotare il disco onde evitare che nella gomma si formi una scanalatura e che si ovalizzi.

Rispondi
Re: nel mio ho dovuto sotituire tutti i cavetti schermati
di FBASS [user #22255]
commento del 03/03/2014 ore 23:19:40
Condivido con te gli interventi, ho lo Zoom 508 che è molto simile al Meazzi Factotum però ( lo usa anche Hank Marvin che al tempo degli Shadows usava il Meazzi ), ma circa 12-13 anni ho fa reperito presso un negozio di Latina, ove comperiamo ricambi Hammond, un Binson P.E. 603 T nuovo e dimenticato su uno scaffale da oltre 30 anni. Ho fatto tutti gli intreventi necessari, di Echorec ne ho resuscitato a carrettate nei miei 44 anni di riparazioni, l'ultimo dei miei 4 aveva già i Jack e non le prese Geloso, oggi uso molto il Carbon Copy MXR e due echi EHX, il #1echo ed il Memory Toy, dopo che un collega mi fece fuori il De Luxe Memory Man EHX, ho anche un MS-50G Zoom, ma l'echorec è ancora insostituibile, ma io sono bassista fenderiano convinto ( ne ho tre vintage più un Gibson, il Violin Bass Hofner e due Music Man, ma ho anche 7 chitarre Fender e due Gibson, oltre a varie più economiche e tre d'epoca, sto usando molto una Gretsch Junior Jet II ed una Epiphone SG 400 Plus ); per il motore bisogna averne cura e sostituire il condensatore di lancio, si possono riavvolgere comunque, ho ancora due testine Binson nuove, Ciccio il Napoletano.
Rispondi
Re: nel mio ho dovuto sotituire tutti i cavetti schermati
di cirelli_g [user #42898]
commento del 18/02/2015 ore 01:07:30
Salve. Mi sono appena iscritto a questo sito che ho trovato molto interessante infatti
pur essendo un tastierista ho letto diversi articoli su argomenti che condivido, tra cui questo
sull'Eco Binson. Vorrei chiedere a FBASS che testine sono quelle montate nell'Echorec della foto
all'inizio dell'articolo. In effetti sto sistemando un Echorec (1) ed un Echorec 2 e mi servirebbero
delle testine (almeno una per l'Echorec 2) ed ho notato che in quella foto le testine non sono quelle
originali (che non riesco a trovare) per cui chiedevo ad un superesperto degli Echorec se
esistono delle testine che possano sostituire quelle originali e quali potrebberom essere oppure
magari dove reperire qualche testina Binson.
Grazie. Gian Luigi
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