di FBASS [user #22255] - pubblicato il 02 marzo 2014 ore 11:30
Sebbene la tecnologia avanzi inarrestabile, molti chitarristi restano legati a miti di altre epoche. Il Binson Echorec 2 è uno degli echo a nastro più famosi di sempre, ma se si ha intenzione di acquistarne uno è necessario conoscere le varianti disponibili e saper rimediare ai danni del tempo.
Sebbene la tecnologia avanzi inarrestabile, molti chitarristi restano legati a miti di altre epoche. Il Binson Echorec 2 è uno degli echo a nastro più famosi di sempre, ma se si ha intenzione di acquistarne uno è necessario conoscere le varianti disponibili e saper rimediare ai danni del tempo.
La cosa più strana che ho notato ultimamente è che, in un'era in cui la tecnologia e specialmente l'elettronica ha fatto passi da gigante, molti rincorrono miti e apparecchiatore che qualche anno in più sul groppone ce l'hanno. Un caso eclatante il Binson Echorec 2. Basti pensare che anche una tecnologia più recente, la BBD (bucket brigade device) che stravolse il mondo degli echo a nastro magnetico, è a sua volta considerata archeologia rispetto a quella digitale.
Per non sbagliare è meglio possederli tutti, cioè analagici BBD, digitali ed Echorec 2.
L'echo Binson è stato prodotto in molteplici versioni, non tutte adatte agli standard odierni. Se i più recenti erano già dotati di prese jack, i primi usavano delle boccole a cui fissare i cavetti per le connessioni audio. I dispositivi erano comunque garantiti a vita, e all'epoca era possibile ottenere un aggiornamento tecnico ai nuovi standard a titolo gratuito, recandosi semplicemente presso gli uffici dell'azienda italiana.
Il sistema del delay magnetico era realizzato con un disco mosso da un motore e su cui era avvolto a spirale un nastro magnetico di quelli utilizzati nei primi registratori a filo degli anni anteguerra. C'erano poi cinque testine, la prima d'incisione e le altre quattro di lettura. La cancellazione avveniva tramite un magnete permanente, con due feltrini pulitori a monte e valle della puleggia di trascinamento.
Quanti ne ho resuscitati, vista e pazienza permettendo, ma i punti critici erano i fili con isolamento in gomma che con gli anni andava a farsi bene dire, il mio ultimo compreso. Un problema è anche la taratura delle testine e, cosa ancora più grave, l'alimentazione e la tensione di premagnetizzazione.
Ecco alcuni dei difetti più comuni con relativi rimedi.
Quanto ai fili, basta sostituirli. Per la taratura bisogna armarsi di pazienza e delicatezza, interponendo un cartoncino (va bene un biglietto da visita) tra le testine e il disco per non danneggiarlo, poi una stretta agli alberini esagonali e un prova con un colpettino delicatissimo del manico del cacciavite sulla testina d'incisione, regolando l'altezza mediante le vitine a taglio. Ci vuole orecchio però.
Per l'alimentazione è necessaria la sostiuzione del ponte al selenio con quattro diodi. Ho usato i gloriosi BY 127, ma ora preferisco gli 1N4007.
Il cambio degli elettrolitici è una cosa da fare a tutte le apparecchiature valvolari che abbiano più di 25/30 anni. Un intervento utile è la misurazione della tensione di premagnetizzazione, 125-140 Vca, generata da un oscillatore valvolare con 12AU7-ECC82 ai capi della testina d'incisione, io uso un tester ICE con posizione dei puntali 250 Vca.
Di Echorec, Binson ne fece anche di più economici: l'Export dedicato ai chitarristi e il piccolo Echorec Baby che aveva una tendenza al "miagolamento" per le dimensioni minori del disco.
Su eBay, anche questi ultimi hanno raggiunto cifre importanti. Forse siamo usciti un po' fuori dal seminato.